Sardinia

Capo Caccia e la grotta di Nettuno.


Non si può andare ad Alghero senza visitare le fantastiche e spettacolari Grotte di Nettuno, a Capo Caccia. Le Grotte sono raggiungibili in due modi: percorrendo un bellissimo sentiero lungo il mare attraverso una scala di ben 656 gradini, chiamata Escala del Cabirol; oppure con una favolosa escursione con i barconi che partono dal porto di Alghero e ormeggiano all'ingresso della grotta. Io ho preferito fare la bella e faticosa passeggiata attraverso la scogliera. La Grotta di Nettuno, è ubicata alla base della maestosa falesia occidentale, che oltre ad essere la maggiore per estensione, con i suoi 1.300 metri di sviluppo, è sicuramente anche la più famosa ed interessante. Ha uno scenario di incomparabile bellezza creato da eccezionali concrezioni e dalla trasparenza del suo lago interno. E’ una grande grotta che ha uno sviluppo totale di 2.500 metri, con numerose sale, ampie gallerie, limpidi laghetti, profondi pozzi, angusti cunicoli che la rendono molto complessa. Nel suo interno riunisce una serie di peculiarità naturalistiche senza eguali che la rendono una delle più interessanti e pregevoli dell’intero bacino del Mediterraneo. Geologicamente il promontorio di Capo Caccia appare costituito da rocce del periodo Cretaceo, la cui età è compresa tra 135 e 65 milioni d’anni.
La grotta fu nota all'uomo sin dalla preistoria; infatti, all'interno della stessa sono state rinvenute sicure tracce di vita umana risalenti al neolitico, come graffiti, manufatti metallici e in ceramica. La formazione della grotta potrebbe risalire, quindi, a circa 2.000.000 di anni fa. Una remota e prolungata fase di stalagmitizzazione ha portato alla edificazione di alcuni tra i più poderosi ammassi colonnari di circa 20 m. di circonferenza, e si sarebbe verificata in seguito alla piovosità interglaciale Mindel-Riss. La grotta, insomma, è stata scavata dalla forza erosiva dell'acqua dolce. L'ingresso si presenta con un'ampia apertura poco sopra la battigia; subito dopo, la volta s'innalza fino a formare una gigantesca caverna interamente occupata, sul fondo, dal bellissimo lago La Marmora, di 130 metri di larghezza e dedicato all'esploratore e geografo Alberto La Marmora, il quale per primo tracciò le carte geografiche e geologiche dell'Isola. La sua profondità oscilla da uno a dieci metri; l'acqua salmastra entra da un condotto posto ad una decina di metri sotto l'ingresso, sottoponendo il lago al flusso di marea e provocando un sensibile moto ondoso durante le mareggiate. All'interno e sul bordo del lago svettano colonne e stalagmiti alte fino a 10-15 metri, e altre immerse nell'acqua sino a una certa profondità. Sulla destra del lago si può seguire uno stretto sentierino che porta alla Stanza delle Rovine, all'interno della quale vennero rinvenuti gli oggetti appartenenti agli uomini preistorici.
Da quest'ultima è possibile accedere ad un'altra "stanza", una delle più grandi e chiamata La Reggia, caratteristica per la presenza di spesse colonne di stalagmite e di stalattite che sostengono il tetto della grotta e per la sua pavimentazione, disegnata dai riflessi delle maestose formazioni sull'acqua immobile e pura del lago Lamarmora. Sul lato destro della riva del lago si trova una piccola spiaggetta, la quale un tempo era frequentata dall'ormai estinta foca monaca, uno dei rari esemplari del Mediterraneo centrale. Continuando la visita della grotta è possibile ammirare anche la Stanza dell'Organo o Sala Smith, contenente una enorme colonna di stalagmite nel suo centro. Poco oltre, la Sala della Cupola, avente una stalagmite di tale forma e, infine, la Piattaforma Musicale, la quale spesso viene adibita a palco per la rappresentazione di fantastici e magici concerti di musica classica organizzati dal Comune di Alghero. La piattaforma è il punto più alto della grotta dal quale è possibile ammirare tutte la sale citate.