Sardinia

Per i politici è tempo di migrare


 
Stiamo assistendo, in questi giorni, all'ennesima "trasmigrazione" di politici che, con la scusa di cercare "valori condivisi", abbandonano il partito che li ha visti, addirittura, tra i fondatori. In Italia ciò è sempre accaduto, sia a livello nazionale che locale, tant’è che molti politici sono riusciti a "soggiornare" in quasi tutti i partiti dell'arco costituzionale. Un vecchio detto afferma che solo i cretini non cambiano mai idea. Sacrosanto, solo se qualcuno mi convincesse che gli "ideali" e non le convenienze politiche possano mutare in continuazione. Questo prendere la propria roulotte e spostarla da un "campo" all'altro è la più palese dimostrazione che si soggiorna in un "campo" solo nel caso di esserne il numero uno o di "contare". Nel 2009 non si può essere un giorno liberali, un giorno democristiani, un giorno radicali o un giorno socialisti! Si è o conservatori (centro-destra) o progressisti (centro-sinistra) ed è in quei "campi" che ognuno deve diffondere e difendere i valori in cui crede. L’esempio più clamoroso il nomadismo è infantilismo politico di Rutelli. Alleanza per l'Italia: si chiama così la nuova creatura di Francesco Rutelli che si pensa sia arrivato al capolinea e abbia trovato la sua collocazione politica finale. Nel corso della sua carriera si può dire abbia toccato quasi tutti i partiti politici dalla sinistra al centro, passando per i radicali. Comprendo che a tutti sia concesso di cambiare idea, di cambiare le proprie convinzioni politiche però qui si tratta di un eterno nomadismo che pare non aver fine. In taluni casi forse meglio fermarsi per un pò e riflettere su quello che si vuole fare da grandi.