Sardinia

Riforme, le donne si alleino con uomini di buona volontà


 
 In un'intervista di alcuni giorni fa la ministra Carfagna ha invocato la fine del potere dei maschi e un maggiore dialogo fra le donne per le riforme. Credo che si debba innanzitutto sgomberare il campo dall'ipocrisia del "partito dell'amore" e della mistificazione incoerente del ruolo delle donne nella società italiana.Le riforme vanno fatte insieme a quegli uomini che nella donna riconoscono le sue peculiari capacità, le sue qualità innate e le sue peculiari sensibilità che le permettono di considerare e affrontare i problemi da diverse angolazioni. Lasciando perdere quelli che le considerano solo culo e tette per piacevoli sollazzi.È proprio per questo che le donne devono esigere la vera parità che ancora, pienamente, non esiste, specie nel mondo del lavoro, a tutti i livelli. Però io chiedo alle donne anche un impegno a non accettare in nessuna situazione della loro vita le scorciatoie, i compromessi al ribasso, di non rinunciare in nessun caso alla loro dignità, di "non essere mai a disposizione di qualunque potere", ma di lavorare insieme agli uomini di buona volontà per le battaglie civili a difesa di una democrazia matura e solidale, dei diritti e dei doveri, della libertà nel rispetto delle regole condivise e di una Costituzione che, non dimentichiamocelo mai, è costata la vita di tanti giovani uomini e donne.Vedendo quello che sta succedendo in tanti Paesi del mondo dove ancora donne e uomini lottano e muoiono per ottenere il riconoscimento dei loro diritti di libertà e giustizia, c'è da rimanere disgustati dall'uso che di queste parole fanno i nostri politici. Credo quindi che occorra avere ben chiaro il tipo di regole che vogliamo riformare e il come e il perché, poiché non è da poco la differenza d'intenti tra chi parla di odio e amore e chi invece persegue la coerenza, la legalità e la giustizia sociale. In tutto ciò non c'entra assolutamente l'essere uomo o donna.