La mosca bianca

I NUOVI CANTIERI APUANIA RISCHIANO LA CHIUSURA


 
Cari e care bloggers, oggi mi occupo di un grave problema che interessa la mia provincia di Massa Carrara. Si tratta dei Nuovi Cantieri Apuania, NCA, che rischiano la chiusura, con conseguente perdita di lavoro per centinaia di lavoratori!Vi spiego brevemente la situazione.NCA di Massa Carra è un' azienda specializzata in navalmeccanica, conta circa 200 lavoratori (cosiddetti "diretti") e più di 800 addetti nell'indotto (cosiddetti "indiretti"). E' il pilastro economico della provincia di Massa-Carrara ed è il secondo cantiere in Italia dopo Fincantieri. Nonostante sia un'azienda potenzialmente sana e produttiva, la crisi economica in atto ha aggravato le condizioni del bilancio a causa dell'attuale mancanza di nuove commesse. Lo spettro della privatizzazione e della conseguente chiusura del cantiere diventerà realtà fra circa quattro mesi, quando tutti i lavoratori saranno messi in Cassa integrazione, a meno che l'azienda non sia acquisita dalla pubblica Fincantieri.Ecco brevemente la storia di NCA.NCA nascono nel 1941, per poi essere distrutti durante la seconda guerra mondiale. Vengono ricostruiti e potenziati. Nel 1972, il gruppo privato che li detiene decide un trattamento di cassa integrazione a zero ore per quasi la metà dei dipendenti. Ne consegue una grandissima protesta: i lavoratori vincono la sfida. Nascono gli attuali Nuovi Cantieri Apuania S.P.A.  Nel 1994, a seguito di una normativa europea sulla concorrenza, i finanziamenti pubblici diminuiscono progressivamente fino al completo azzeramento nel 1999. Chiudono praticamente tutti i cantieri navalmeccanici italiani, ad eccezione del colosso Fincantieri e , guarda caso, di NCA, che continua a stare sui mercati mondiali. E' doveroso sottolineare che NCA, pur essendo un'azienda a capitale pubblico, anche in momenti di difficoltà, non ha mai usufruito di commesse statali, ma si è sempre conquistata le costruzioni sul mercato aperto, al contrario di Fincantieri che veniva privilegiato soprattutto dalle commesse militari.Ora vi propongo un'intervista che io, Chiara Tondani e Vincenzo Bertolini abbiamo fatto a Giancarlo Pisi, ex lavoratore e delegato Fiom-Cgil di N.C.A., oltre che militante del P.R.C. di Carrara, il quale continua ancora a seguire in prima persona le vertenze del cantiere dove ha lavorato per più di 30 anni.Qual è la situazione attuale dell'azienda? L'azienda ha attualmente un carico di lavoro che dovrà essere ultimato entro la fine dell'anno corrente, ma i primi circuiti produttivi, e di conseguenza i lavoratori interessati, rimarranno senza lavoro tra circa quattro mesi. Per mantenere attivo il circuito produttivo già adesso si dovrebbe iniziare il lavoro su nuove commesse. La volontà di privatizzare NCA e l'attuale crisi economica mondiale rendono quasi impossibile nuove acquisizioni e quindi la prospettiva è la Cassa integrazione senza ritorno perché di questa crisi approfitteranno sicuramente quelli che già cinque anni fa, in occasione di una crisi simile provocata però "ad arte" di cui ancora adesso a livello di bilanci si stanno pagando le conseguenze, erano interessati all'area molto appetibile in cui è dislocato N.C.A per speculazioni o per insediare attività diverse tipo diportistica. Tutto ciò con gravissime perdite di posti di lavoro. Oggi il Cantiere occupa, tra diretti ed indiretti, oltre 850 lavoratori quasi interamente provenienti dal territorio. Con altre attività si arriverebbe ad un centinaio. Cinque anni fa il tentativo è stato respinto al culmine di una grande manifestazione popolare ma oggi le condizioni appaiono molto difficili in quanto durante il governo Prodi (sic) è stata approvata una legge che impedisce all'attuale azionista pubblico di maggioranza di NCA, Invitalia (ex Gepi ex Itainvest ex Sviluppo Italia ex Investire Partecipazioni )di avere in portafoglio aziende e di procedere alla privatizzazione delle esistenti.Ma privatizzare un azienda navalmeccanica per i motivi di reddittività già accennati sopra equivale a chiuderla.Quale può essere il ruolo del P.R.C. in questa lotta?Nella storia e nelle battaglie per la sopravvivenza di NCA i Comunisti sono sempre stati determinanti. Nel 2003 fummo noi, assieme alla Fiom locale e nazionale, con Sandro Bianchi in testa e ad una parte della Cgil, col prezioso aiuto dell'allora segretario della Camera del Lavoro di Carrara Paolo Marini, a far saltare i disegni di ricollocazione in altri ambiti dell'azienda ed a permetterne il rilancio. Anche oggi se i lavoratori otterranno il tavolo istituzionale col Ministro che da mesi chiedono, in gran parte è dovuto all'azione dei nostri consiglieri comunali che con la Commissione Lavoro del Comune hanno "convinto" il Prefetto ad attivarsi fino ad ottenere il Tavolo. Paghiamo a livello di iscritti tra i lavoratori le scellerate "innovazioni" volute dalla maggioranza bertinottiana in questi ultimi anni e soprattutto la presenza velleitaria del Partito nel governo Prodi, ma i Compagni del Circolo Territoriale sono rispettati e seguiti. Abbiamo naturalmente in agenda altre iniziative già concordate con la parte di RSU a noi più vicina perché temiamo purtroppo che le risposte che da quel Tavolo verranno non saranno esaustive e siamo in attesa di ulteriori sviluppi per coinvolgere il Partito a tutti i livelli su quello che dovrà essere l'obbiettivo finale della vicenda, cioè l'ingresso di NCA in una Fincantieri che dovrà essa stessa continuare ad essere azienda pubblica. Quindi sostegno pieno anche alla FIOM nazionale nella battaglia contro la quotazione in Borsa del più grande gruppo navalmeccanico italiano.