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Social Networks


un articolo scritto da Raider"Live chats, forums, aree di discussione, trasposizioni virtuali di ordinamenti sociali reali, dove potersi esprimere, dare voce ai propri dissensi, alle proprie approvazioni, alle condivisioni, dove crediamo di far emergere l’io di dentro rimanendo al sicuro riparo della distanza e dell’anonimato e dove poter con un semplice clic interrompere conversazioni, rapporti, amicizie che in realtà non si sono mai realizzate in quanto prive del riscontro reale.Mi piacerebbe un luogo dove ciò che accade, ciò di cui si parla fosse una denuncia alle falsità del mondo reale, un rifiuto di tutto ciò che non ha valore e ruba via il nostro tempo, dove ci si potesse esprimere non solo nella libertà delle nostre scelte ma anche nella piena responsabilità di ciò che si afferma, un luogo dove l’amicizia venga nutrita non da interessi comuni quanto invece da intenti comuni, un luogo dove in qualche modo lo spirito umano possa elevarsi al di sopra della mera affermazione di se stessi.Ma i social networks moderni sono perlopiù ricettacoli di inutilità, maldestre imitazioni di vita reale, luoghi dove esporre le proprie convinzioni come soprammobili in una vetrina nella speranza di trovare qualcuno che possa condividerle e farci sentire meno soli, luoghi dove svendere la propria intimità affinché qualcuno possa spiarla e sovrapporla alla propria, nella disperata ricerca di gesti comuni, identificazioni che possano giustificare le nostre attitudini, come se quest’ultime non avessero piena ragion d’essere già in quanto autonome e uniche.La globalità che uccide l’identità, la massa che sovrasta l’individuo, l’omologazione che si sostituisce allo splendore della diversità. E’dunque questa la libertà di cui godiamo?Alla fine, è sempre tutto un grande equilibrio sopra la follia…"