Ieri sera ho guardato sulla Sette la nuova trasmissione di Fazio e Saviano, dal titolo dolceamaro di "Quello che (non) ho". Un verso di una canzone di De Andrè.
La trasmissione è in diretta anche stasera e domani dalle Officine Grandi Riparazioni di Torino. L'ennesimo esmpio di recupero del tessuto industriale della nostra città.La trasmissione va alla ricerca delle PAROLE e del loro significato VERO.Perchè di parole ne usiamo, ascoltiamo, leggiamo, tantissime. Ma spesso ci sfugge il loro significato oppure sono usate apposta perchè il significato rimanga oscuro.Saviano e Fazio hanno la capacità, e per fortuna, lo spazio, per restituire valore a ciò che viene detto e lo fanno con semplicità, ma senza essere mai banali, coadiuvati da ospiti intelligenti, che interpretano, raccontano, emozionano.Cercate su youtube "Father and Son" di Cat Stevens, suonata e cantata da Elisa.Ascoltate il monologo di Pupi Avati sulla parola SEMPRE.Assaporate il piacere della prosa leggera ma potente di Erri de Luca nello spiegare la parola PONTE.Ascoltate Gramellini, Petrini, Travaglio e Lerner.Non c'è un solo momento di populismo, di scontatezza, di banalità.C'è solo buon senso e cultura televisiva. No, c'è di più.C'è il vero senso della televisione come servizio pubblico, e la trasmissione è su una rete privata.A me questo mette una tristezza infinita.