TorineggiandO

La fuga dei cervelli


C'è una cosa che mi chiedo da tempo.Se tutti i cervelli che "meritano" del nostro paese fuggono, e badate bene, per fortuna e per merito loro, chi rimarrà qui?I fagnani? I bamboccioni? Quelli "così e così"? Quelli che "tirano a campare"?In ogni trasmissione radiofonica e televisiva, si danno consigli su come "evadere" dal nostro sgarrupato paese: al punto che viene da pensare che dietro questo invito all'esodo ci sia un preciso programma governativo.Poi, ogni tanto, ma con tono dimesso, si esaltano come "eroi della resistenza" quei pochi giovani sottopagati, assolutamente precari, ma incredibilmente testardi, che non hanno voluto compiere il Grande Salto.Quelli che sono già andati sono normalmente utilizzati per degli spot incredibili dove un comunissimo 24enne laureato italiano con 110 e lode (perchè ce ne sono davvero tanti, mannaggia a loro) si è trasferito ad Harvard ed ora dirige un programma di ricerca della Nasa da 100 milioni di dollari l'anno. Normalmente questo individuo sorride alla telecamera mentre spiega che ha inventato un aspirapolvere ad idrogeno, ma sottolinea che questa idea gli è venuta appena ha messo piede ad Harvard.Che si sa che il clima del Massachusetts aiuta a concentrarsi...Per tutta risposta, e fondamentalmente per dare ulteriori motivazioni all'esodo, subito dopo viene mostrato un 35enne comunissimo laureato italiano con 110 e lode (perchè ce ne sono davvero tanti, mannaggia a loro) che da 10 anni fa il ricercatore in un noto ospedale romano, dove campa con 900 euro al mese e facendo lezioni in nero o rivendendo gli appunti delle lezioni al Cepu. Una volta ha provato a proporre un progetto, ma già c'erano pochi fondi e poi il merito se l'è preso il primario, quello che va sempre in tivvù.Ma è davvero tutto così? Davvero fuori di qui, intendo fuori da questo strano paese, son tutte rose e fiori o è l'ennesima illusione creata per impoverire la speranza, per coltivare la disillusione, per concimare l'idea che tirare avanti in fondo non è poi così male?Perchè creare un mondo basato sulla meritocrazia costa, costa denaro che non abbiamo, costa capacità di giudicare imparzialmente che abbiamo perso, costa speranza, perchè per uno che merita, dieci non ce la faranno.No, meglio perorare la mediocrità del quarto d'ora di celebrità, l'effimero valore del colpo di fortuna alla lotteria, la promessa non mantenuta di una vita normale, quando la normalità non si sa nemmeno più cosa sia.  E ora ho capito perchè da tempo non mi davo risposta.