TorineggiandO

I mostri di Renoir


Domenica si chiudeva a Torino una mostra sui capolavori di Renoir provenenti dal Musee D'Orsay e dalle Orangerie di Parigi. Premetto: un successo grandissimo, quantificabile in più di 250.000 visite in circa 4 mesi di esposizione. File lunghissime in attesa e turisti da tutta Italia.Ma (perchè c'è sempre un ma), ci sono alcune cose che non ho capito. Da cui il titolo del post " I mostri di Renoir"Il primo mostro sono io, che da buon daltonico, vado a vedere una mostra di quadri come questo...
...come quando da piccolo mi ostinavo a fare i puzzle da 5.000 pezzi con i paesaggi alpini: 185000 pini tutti uguali, tanto cielo tutto blu ed il resto neve, neve neve. Ci mettevo due anni.Code di ore sotto il sole, allertata la protezione civile...bastava andare su Ticketone, tre click, 1 euro e 50 di prevendita e...neanche un minuto di coda, ingresso diretto senza passare dalla cassa ed accesso istantaneo alla mostra.Dentro, decine di persone stipate in pochi metri quadri, tutte con la loro bella audioguida: un aggeggino uguale al telecomando e molto più semplice degli smartphone rigorosamente tenuti nell'altra mano. Beh, gente in grado di twittare su pinterest un selfie mentre sta cagando, se deve schiacciare il tasto 1 per sentire la spiegazione del quadro 1 va nel panico più totale...Ed urla ad altri che a fianco, con gli auricolari inseriti, non sentono. Alla fine, tutti urlano, nessuno capisce e zitto zitto, all'esatto centro della sala, lo scorreggione fa il suo sporco lavoro. Perchè non c'è nulla di più geniale che scorreggiare impunemente in una stanza piccola, certo, a parte che scorreggiare in ascensore poco prima di scendere.Le tele sono impressionanti: d'altronde le ha dipinte un'impressionista! Ma sarebbe bello gustarsele nella loro interezza da una certa distanza. Niente da fare: c'è sempre il ciccione che ignaro della sua posizione ma soprattutto della sua massa all'interno dello spazio, si frappone, nella posizione di massima copertura dell'immagine. Così finisce che vedi il quadro da 5 centimetri, apprezzando molto la pennellata carica di colore, come direbbero gli esperti "materica", ma rendendoti a stento conto del soggetto del quadro.Se trovi una tela un pò libera, perchè magari di epoca poco rappresentativa e ti fingi interessato, tempo tre minuti arrivano 25 persone a pigiarti come in una mischia rugbistica, borbottando parole come "colore" "en plein air" e "bah opera minore!", anche se il valore di quell'opera è pari al PIL del Gabon.Detto tutto questo, mi sento arricchito?Si se penso che ho visto le opere di un genio, no se penso che ho annusato l'opera di un maiale.Ma per l'arte questo ed altro!