Creato da gipsy.mm il 05/09/2011
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monologo

Post n°127 pubblicato il 16 Settembre 2015 da gipsy.mm

 

Per chi malauguratamente leggerà non si spauri: i miei pensieri sono spesso neri

Tutti nascono, crescono e muoiono soli.

Ogni individuo costruisce un castello

e sono tante le stanze con le ragnatele del tempo:

saloni con i rimbombi della festa

oppur sale da thè

in cui risuona l’intimità

di una voce che parla con te.

la sabbia scivola dall’imbuto di vetro

sopra l’humus che ha già germogliato

dentro le stanze in cui l’hai relegato

e soltanto uno sforzo della memoria

potrà riportare al presente il passato

dalla clessidra ormai soffocato.

In quel castello sono due le stanze importanti:

la cantina su cui s’erge il maniero

e  la mansarda,

col lucernario sul vuoto dell’aria.

Entrambi sono elementi cruciali:

portanza e sogni dell’unica stanza

che ingloba l’anima e la speranza

di non rimanere soli

spaziando nel buio dei sogni d’amore.

Vorrei che tu provassi a pensare:

è più importante sognare la vita immateriale

o la materia fatta di pietra;

oppure se entrambi hanno la stessa valenza

nel costruire le pareti di una nuova stanza;

od ancora,

come spesso scrivo,

noi costruiamo mura per rinchiudere i sogni

e la nostra paura!

 

 
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Commenti al Post:
ilmondodiiside
ilmondodiiside il 16/09/15 alle 13:10 via WEB
Un monologo che apre uno spazio di riflessione…esiste uno spazio intimo che tu hai definito castello e che io invece chiamo teca…Nel castello ci son tante stanze e nella mia teca numerosi anfratti…Stanze e anfratti destinate a usi diversi, legate a ricordi , epoche tempi e persone diverse. Ogni stanca o ogni anfratto riecheggia e riporta alla mente , con un certo sforzo quello che in quell’ambiente è successo, le emozioni, i ricordi , le aspettative e anche le ferite.…nella mia teca son sostanzialmente sola perché anche chi è intimo si muove da estraneo. E fa danni…si comporta come un elefante in un negozio di cristalleria: incauto ma senza l’idea di far del male. Oppure come una farfalla, che leggera si muove ogni dove senza far danni ma che rimane sempre superficiale…e poi c’è chi intenzionalmente si muove nella mia teca con l’intenzione di ferire e rompere “col fragore del tuono”. Scrivevo qualche tempo fa: Inseguo una chimera, nel silenzio di un incubo, aspettando un’alba di miracolo… La conclusione non è molto dissimile dalla tua. Le fondamenta della cantina cedono col tempo…e nel lucernario non ci si va più…troppi scalini, troppa fatica…troppa vecchiaia. In quelle stanze ti aggiri non trovando più ciò che era …e il tentativo di ergere nuove stanze si scontra tra un bisogno immateriale e uno materiale…Due mondi totalmente incompresi da ci chi è vicino…Due mondi che tentiamo di far convivere perché dettati dalle due pulsioni più grandi e terrificanti della vita: Amore e paura…sogno mai raggiunto e realtà fatta di pietra… Che dire ancora? Che sono una pecora …che la paura mi porta ad non allontanarmi dal gregge…ma anche ad estraniarmi sempre più spesso e più a lungo …nella mia teca.
(Rispondi)
 
gipsy.mm
gipsy.mm il 16/09/15 alle 18:31 via WEB
sempre incisiva, puntualmente precisa. Il languore prende alla gola quando apri gli anfratti o le stanze e ti accorgi che il fragore del passato non opprime solo l'anima
(Rispondi)
 
 
ilmondodiiside
ilmondodiiside il 27/09/15 alle 16:46 via WEB
Non resta almeno per quel che mi riguarda passare dall'alba...al sogno. Certe anfratti della mia teca cerco di non rivisitarli. Non serve e mi fa male. Se le cose son andate come son andate vuol dire che non erano a quel momento e tantomeno lo sarebbero nell'oggi. Alle minestre riscaldate non credo. Preferisco portare nel cuore quello che di bello c' è stato ...perchè è da quello che son diventata la "bella donna" che sono. Senza quella delusione e quel dolore non sarei mai arrivata a non aver più paura ...ad "imparare a vivere".
(Rispondi)
acquachiara_2015
acquachiara_2015 il 16/09/15 alle 23:33 via WEB
Nel castello della nostra vita nella prima parte nascono le prime sensazioni,conoscenze e impulsi e non sempre è facile. Chi dovrebbe aiutarci a volte non è in grado di farlo.Salendo ci sono altre stanze, ritorna alla mente il passato con momenti belli, altri tristi, lacrime e momenti difficili. Salendo si trova l'ultimo piano e qui c'è il drago da sconfiggere: la paura che il vissuto sia stato vano, la paura di non provare più i veri sentimenti,di non sentire più l'amore dentro, come se si fosse inaridito.La sola guida che resta è il nostro cuore, se si segue questa stella polare si riesce a costruire una nuova stanza, dove attuare i sogni vivendo l'amore e annientando la paura di restare soli
(Rispondi)
 
ilmondodiiside
ilmondodiiside il 27/09/15 alle 16:51 via WEB
La nuova stanza "Acquachiara" è difficile da costruire ...se si delega tutto agli altri. Se si è sostanzialmente incapaci non solo di autoanalisi, ma anche di quel dono raro di esser empatici....e qui mi fermo potendo risultare offensiva per il padrone di casa.
(Rispondi)
acquachiara_2015
acquachiara_2015 il 29/09/15 alle 18:34 via WEB
Homo faber fortune sue
(Rispondi)
acquachiara_2015
acquachiara_2015 il 28/12/15 alle 13:17 via WEB
Auguri buon anno colmo di serenità che la tua anima possa danzare dentro al tuo corpo
(Rispondi)
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