Creato da torossis il 08/08/2010
Perfidie di Stefano Torossi

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

torossisslavkoradiccarmelo.rizzo70minarossi82aristarco7dudeziochiarasanyenrico505tobias_shuffleRavvedutiIn2Sky_Eaglechristie_malryunastella43isolde6antelao63
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Aleee' Ohooo!Dignità in arte e in morte »

Due belle scampagnate

 

  IL CAVALIER SERPENTE

   Perfidie di Stefano Torossi

    17 giugno 2013

   DUE BELLE SCAMPAGNATE


Venerdì 14 giugno, ore 18. E' in partenza da Piazzale Clodio il "Catalano Express", con destinazione Amelia (Tr). A bordo Renzo Arbore, Manuel De Sica, il Maestro Mazza, Dario Salvatori, Gianfranco Reverberi, e molti altri vecchi amici. Il progetto: ricordare il nostro carissimo amico Catalano a un mese dalla sua morte.

Chi era Massimo Catalano? Era un musicista e un uomo, come certo ricordano tutti quelli che lo hanno visto con Arbore, profondamente spiritoso, di un umorismo quasi british, del tutto privo di volgarità, pur essendo un gagliardo parolacciaio e un ancora più entusiastico bestemmiatore.  Ma, come sappiamo, c'è chi è volgare anche quando dice buona sera, e chi non lo è neanche se vuole. Un intrattenitore consumato, l'inventore di quelle solenni scemenze che furono le catalanate, (se Cicerone è famoso per le catilinarie, Massimo lo è per le catalanate) che poi sceme proprio non erano, tanto è vero che sono entrate nel quotidiano.

Suonava la tromba istintivamente, non sapendo leggere una nota, ma con un timbro da grande solista americano, con viva capacità di improvvisare, e con un'impressionante conoscenza del repertorio, jazz e non. Nessuno è mai riuscito a convincerlo a studiare. Peccato, sarebbe davvero andato molto più lontano.

Volevamo organizzare uno spettacolo in suo onore. Amelia, dove lui abitava, ha messo a disposizione il deliziosissimo Teatro Sociale, un gioiello dell'ottocento. Arbore, insieme agli amici si è impegnato a riempirlo con due ore di ricordi, canzoni, filmati, testimonianze. I Flippers, storico gruppo fondato a fine anni '50 dai fratelli Massimo e Maurizio Catalano hanno suonato, naturalmente con le sostituzioni imposte dal tempo e dalle dipartite (assenti Franco Bracardi, Lucio Dalla, lo stesso Massimo), vecchi pezzi dixieland e cha cha cha. La trovata è stata trasportare i viventi con un bus, appunto il Catalano Express (sul quale, appena dopo mezzo chilometro era scattato il clima da scampagnata: aneddoti, parolacce e canti), in primo luogo per evitare che qualcuno si perdesse all'andata, e poi per fare in modo che al ritorno, dopo il cocktail e la cena offerti dal Comune, nessuno finisse in qualche scarpata per il sonno o per il vino. Abbiamo malignamente immaginato i titoli dei giornali l'indomani, qualora nella scarpata ci fosse finito l'intero pullman. "Strage di artisti", "Lutto esagerato nel mondo della musica". E' andato tutto bene.

Una serata molto divertente, ottimamente organizzata dal fratello Maurizio e dai nipoti Matteo e Federico, per niente piagnucolosa, con qualche tratto di commozione vera, qualche filmato esilarante da Quelli della notte, alcuni momenti di eccellente spettacolo quando Arbore ha preso in mano il timone, ed è perfino riuscito a far cantare tutto il pubblico ("Ma la notte no"), e l'inevitabile ma per fortuna breve ricordo pseudopoetico, tributo che non manca mai in questi casi, di una organizzatrice con il solito fervorino concluso da molti, vibranti "Grazie Massimo!!!".


Non ci crederete, il giorno dopo, altra scampagnata, un po' dello stesso genere, ma più personale. Destinazione S. Felice Circeo, programma: dispersione in mare delle ceneri di un parente a noi molto caro, morto da pochi giorni.

Il mare in cui si spargono le ceneri di un caro estinto non può certo essere quello della spiaggia, troppi bambini, e neanche quello del porto, troppe barche. Bisognava andare in un punto remoto in cui acuminati scogli strapiombano sulle onde. Mesta fila indiana di una dozzina di persone che si fanno strada come ottocenteschi esploratori in mezzo alla macchia mediterranea che, come sanno quelli che la frequentano è molto aromatica ma altrettanto spinosa. Finalmente, dopo aver corso seri rischi di precipitare, arriviamo in un punto praticamente inaccessibile. Infatti non c'era nessuno.

Tramonto romantico, il sole stava per inabissarsi davanti a noi (la scogliera, come tutto il promontorio del Circeo, è esposta a occidente), ed eccoci tutti proiettati sulle rocce come polene. A questo punto si è trattato di aprire l'urna. Crediamo che un po' per la novità (fino a pochissimi anni fa non era permesso) un po' perché non è una faccenda di tutti i giorni, pochi dei nostri lettori siano familiari con questa impresa. Di sicuro nessuno di noi lo era.

L'urna, di un bel bronzo robusto, chiusa da due sigilli, caparbiamente resisteva a ogni tentativo, prima garbato, poi sempre più energico, di scoperchiarla. E non si poteva aspettare troppo perché il sole stava per andarsene e, a parte la perdita del momento magico, risalire la scarpata nelle tenebre sarebbe stata assai rischiosa. Insomma, a un certo punto, mormorando umili scuse all'anima del defunto che ci sembrava di violare, con un cacciavite a mo' di grimaldello, siamo finalmente riusciti a liberare lo spirito imprigionato. Due di noi si sono sporti nello strapiombo e hanno vuotato l'urna. Naturalmente l'aria della sera fino a quel momento immobile si è animata all'improvviso, e un refolo teso ha provveduto a cospargere tutti i presenti di un sottile velo di cenere. Ma lo abbiamo interpretato come un ultimo abbraccio. Davvero bella questa possibilità di disporre senza remore burocratiche di ciò che resta di un proprio caro.

Anche questo addio si è concluso più tardi, a casa, con bei brindisi, numerosi e allegri.


Per questa settimana ci pare di aver dato abbastanza.


                                      

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963