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Perfidie di Stefano Torossi

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Messaggi del 25/06/2013

Dignità in arte e in morte

 

  IL CAVALIER SERPENTE

 Perfidie di Stefano Torossi

24 giugno 2013

   DIGNITA' IN ARTE E IN MORTE


Martedì 11 (dobbiamo fare un salto indietro di una settimana). L'amico Flavio Colusso, italiano, è stato appena nominato Kapellmeister della chiesa nazionale dei tedeschi a Roma, Santa Maria dell'Anima. Bella soddisfazione. Come festeggiare se non con un bel concerto proprio nella sua nuova chiesa?

 Coristi e musici elegantissimi in nero con cravatte variopinte. Fra il pubblico molti preti tedeschi, anche loro eleganti, alti, biondi e magri, come sono quasi tutti i tedeschi giovani. Poi evidentemente succede qualcosa di orribile perché a un certo punto raddoppiano di volume e diventano quello che sappiamo. Che sia colpa di birra e salsicce?

Elegantissima anche la chiesa, di cui in passato abbiamo lodato l'illuminazione. La stanno ripulendo ancora, e ormai tutti i marmi di tombe, altari, tabernacoli sono di un nitore stupefacente. E naturalmente bellissimi, e non è che la bellezza faccia male all'elevazione dello spirito, anzi.

Fateci caso, quando ci andate: la pianta di S. Maria dell'Anima è completamente sghemba, Praticamente come uno scatolone di cartone non molto robusto, se lo si preme ai due angoli opposti, il rettangolo si deforma e diventa una losanga. La chiesa è così. Ogni singolo pilastro è sghembo, il disegno del pavimento è sghembo, gli archi delle navate sono sghembi. Roba da mal di mare. Eppure sta in piedi ben salda da cinque secoli.

Che contrasto con tante altre chiese di Roma, dove l'abbondanza di opere d'arte è uguale (non come l'asimmetria), magari anche maggiore, ma tutto rimane invisibile sepolto nelle tenebre o sotto un velo secolare di polvere, e allora è come se non ci fosse. Basterebbero due lampade in più e qualche flacone di detersivo. Possibile che dobbiamo sempre prendere lezioni dagli stranieri?

Presentazione del rettore nel più puro accento da Sturmtruppen: "Crazie ti essere cvi presenti a cvesto conzerto...". Fra il pubblico, Pupi Avati. Mai sospettato che al clarinetto dixieland alternasse i piaceri della polifonia.

Esecuzione di ottimo livello. C'è stato perfino un momento in cui lo stupido rombo di una stupida Harley che passava in strada guidata da un qualche stupido partecipante al raduno di questi giorni in città ha aggiunto (magia delle coincidenze) un tocco di grande, tonante drammaticità all'esecuzione dell'ultimo brano, l'Oratorio "Jephte" di Carissimi. Sul quale vogliamo spargere ancora qualche lode. A parte, come già detto, la perfezione dell'esecuzione, c'è stato a un certo punto un momento di raffinata regia. Dopo la splendida aria dell'eccellente soprano Margherita Chiminelli, il coro, defilatosi in sagrestia, ha continuato a cantare con un bell'effetto di lontananza. Per tutti questi lunghi minuti la Chiminelli è rimasta come una dolente madonna del Greco magicamente pietrificata sul gradino dell'altar maggiore, trasfigurando la sua bruttezza umana nella struggente bellezza divina di una santa in estasi. Grande musica, presenza austera, dignità suprema, suggestione mistica. Davvero commovente.


E poi, oggi 18 giugno, è arrivata un'altra morte: Claudio Rocchi. Quello che vi regaliamo (purtroppo tagliato) è il meraviglioso messaggio che lui ha lasciato agli amici quando ha capito che stava per andarsene. Che dignità, che ironia, che leggerezza. Un uomo degno della nostra totale ammirazione.

"...poi arrivò la sesta vita. Una grave malattia degenerativa alle ossa mi faceva di fatto malato terminale pur continuando, tra stampelle e bastoni, a fare finta di niente e guidare in su per mari e autostrade a fare i miei concerti.
Eccoci infine alla settima vita. La vivo da 20 giorni o poco più, e tutto è successo in meno di 12 ore. Un crollo vertebrale ha determinato un'invasione del midollo spinale e ho perso l'uso delle gambe. Ho sentito risalire forte da dentro una risata incontenibile accompagnata dalla domanda: "Ma cazzo, non era sufficiente così? Pure paraplegico ora?"
Adesso il quadro clinico è fissato. Patologia non reversibile che innesta la perdita d'uso degli arti inferiori sulla patologia ossea degenerativa. Sono ultra fragile, e devo stare praticamente a letto evitando movimenti di ogni genere che potrebbero, nel caso di un'invasione midollare più alta, pregiudicare anche l'uso degli arti superiori. Non male, vero, per mettere alla prova il buonumore? Sappiate che il buonumore tiene, la Coscienza pure.
Stavo lavorando a progetti molto interessanti e li sto comunque portando avanti in queste condizioni. Il Festival Per Voi Giovani all'Auditorium Parco della Musica a Roma, tra il 19 e il 26 giugno. In cartellone per il 26 c'erano Battiato/Maroccolo/Rocchi e sarebbe stato davvero divertente misurarci insieme sul palco prima del concerto di Franco. Questo, ahimè, non succederà.
Eccomi quindi a vivere questa settima vita. Sarà probabilmente più difficile lavorare e fare fronte a complessità che non potevo certo prevedere.

Certi strumenti miei (musicali e non) non saranno più necessari per me. Chissà? Forse a qualcuno di voi potrà interessare qualcuna delle mie splendide chitarre, forse a qualcuno piacerà guidare la mia auto, o avere qualche traccia dalle mie vite precedenti. Io voglio alleggerire il carico, liberarmi di oggetti e tracciati ora davvero superflui. La settima vita me lo chiede e ho pensato di dirvelo.
A presto carissimi. Hugs to you all."

Che leggerezza, che ironia, che dignità. Un uomo degno della nostra totale ammirazione.


P.S. Mercoledì sera all'Auditorium, Claudio non ci sarà. Ma ci saremo noi a fargli un saluto corale. Ci saremo tutti, vero?


                                          


 

 
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