Creato da torossis il 08/08/2010
Perfidie di Stefano Torossi

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2013 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

torossisslavkoradiccarmelo.rizzo70minarossi82aristarco7dudeziochiarasanyenrico505tobias_shuffleRavvedutiIn2Sky_Eaglechristie_malryunastella43isolde6antelao63
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 14/10/2013

Pifferi e tromboni

 

  IL CAVALIER SERPENTE

  Perfidie di Stefano Torossi

    14 ottobre 2013

  PIFFERI E TROMBONI


E' l'otto ottobre e nel suo museo degli strumenti musicali l'Accademia di Santa Cecilia ospita una nuova iniziativa: l'Archivio Multimediale delle Colonne Sonore del Cinema Italiano, un'ottima idea di Gianni dell'Orso, che la presenta con la sua abituale chiarezza, sobrietà e senza inutile protagonismi.

Adesso viene il bello. Al tavolo sono seduti Bruno Cagli, Nicola Piovani e Riz Ortolani, ognuno dei quali si esibirà in una caratterizzazione che gli ignoravamo, stupendoci alquanto. Il primo, Presidente di S. Cecilia, sfodera una parlata virata su un vernacolare accento romanesco raccontando aneddoti e interpretando lo zio scherzoso, magari un po' troppo autoreferenziale, ma simpaticamente autorevole.

Il secondo, Piovani, che tutti conosciamo come eccellente compositore, comincia in sordina, poi se ne esce con ottimi e puntuali contenuti; esattamente quello che ci piace sentire da un divulgatore intelligente e spiritoso che ci introduce all'argomento. Non mancano riferimenti decisamente anticonformisti alla musica da lui definita (e noi siamo d'accordo) un po' terroristica di Stockhausen, perfetta, malgrado la sua fama di ostico intellettualismo, per commentare efficacemente una scena horror. Soprattutto ci è piaciuta la sua annotazione sulla inesistenza, nel mondo delle colonne sonore, delle gerarchie accademiche.

Unendosi a questo piacevole duo di leggiadri pifferi, ecco che attacca il trombone, il Maestro Ortolani! Il quale, dopo aver esordito con un "non so cosa dire" (si fosse attenuto a questa premessa, sarebbe stato meglio per tutti, soprattutto per lui) entra nel personale e parte con una spiacevole pappardella. Sul fatto che nella lista dei circa duecento autori di musica per il cinema presentata dal progetto ce ne siano anche parecchi non proprio eccelsi, che magari non conoscono il contrappunto (bene come lo conosce lui). Su quanto erano più competenti i compositori di una volta (come lo è stato lui). Poi polemizza sul perché l'Accademia di S. Cecilia non lo abbia mai invitato (ma se sei qui oggi! è la risposta di Cagli), e così via trombonescamente recriminando. Tanto che in chiusura di convegno, Piovani, lui sì, arguto e giovane, prima di salutare raccomanda ai giornalisti di non attribuirgli, neanche per sbaglio, le parole di Ortolani.


Sabato, dodici ottobre, primissimo pomeriggio. Dobbiamo relazionare un fatto che di artistico ha poco, ma che rimane ugualmente un capolavoro. La pennichella (o siesta). Per renderla memorabile occorrono alcuni elementi fondamentali: un pasto leggero ma soddisfacente, un ambiente a temperatura appena più alta del giusto, una poltrona comoda e un poggiapiedi di uguale altezza. Ma soprattutto un quotidiano possibilmente di molte pagine che a un certo punto della lettura sfugge dalle mani e va a distendersi sullo stomaco (ogni barbone conosce le mirabili proprietà termoisolanti del giornale). Ecco, si scivola serenamente nel sonno dal quale ogni tanto ci si risveglia a metà per rassicurarsi che c'è ancora tempo e riscivolare nell'oblio. Un godimento sublime.

E il tempo c'era effettivamente. Perché l'appuntamento era alle 19.30 alla chiesa dei Santi Apostoli per un concerto di musica italiana dei secoli diciassette e diciotto organizzato dall'Associazione Architasto. Ai comandi di un piccolo organo portativo, Cosimo Prontera. Che dire? Noi eravamo in un nirvana di serenità, la musica era bella, ma, certo, la grande chiesa cavernosa, malissimo illuminata come il solito, era semivuota; e naturalmente la voce del piccolo organo, fatta per la meditazione, non contribuiva a risvegliare l'attenzione dei presenti. Con tutto ciò, buona l'esecuzione, comodi i banchi e meritoria l'iniziativa.


Invito gradito nel pomeriggio di domenica tredici al Museo Ebraico di Roma. L'occasione è un incontro con proiezione del "Giardino dei Finzi Contini" un film di De Sica padre, colonna sonora di De Sica figlio, Manuel, nostro vecchio amico. Il museo, ottimamente ordinato si trova nei sotterranei della Sinagoga e contiene dagli oggetti del culto ai bandi dei papi che costringevano i piccoli ebrei ai battesimi forzati e gli adulti alle prediche coatte. Ci è stato offerto dell'ottimo vino kasher; ci siamo anche tolti la soddisfazione di chiedere a un signore totalmente pelato come facesse a tenere in testa la kippah senza la tradizionale forcina per capelli (sospettavamo nastri adesivi o velcro) e lui, togliendosela ci ha mostrato che non c'era trucco né inganno, e ha confermato che sì, in caso di vento vola via come un normale cappello.

La sensazione più curiosa, però, è stata percepire fra tutti i presenti un certo sotterraneo fremito di soddisfazione discreto ma decisamente vivo, del quale non ci siamo dati ragione finché non ci è balenata la spiegazione, semplice e umana. Sta a vedere, ci siamo detti, che ha a che fare con la notizia della dipartita tardiva, certo, ma comunque finalmente avvenuta di quel tale, centenario, ex capitano delle SS...


 

                                        






 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963