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Maicon: "Ma che bello Pazza Inter all'Olimpico!"

Post n°23 pubblicato il 06 Maggio 2010 da cuoreneroazzuro93

Fonte: Inter Channel
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Ai microfoni di Inter Channel, Douglas Maicon dice la sua sulla partita di stasera, contraddistinta dall'eccessivo nervosismo in campo. Ecco il punto di vista del 'colosso': "Troppa rabbia? La Roma voleva vincere e ha messo in campo la grinta necessaria per farlo. Ma, tutto sommato, siamo stati tranquilli, l'unica entrata davvero brutta da parte dei nostri avversari è stata quella di Totti su Balotelli, voleva vincere la partita, ma va bene così".

Dopo la battaglia, arriva il momento della festa. Con tanto di inno della squadra risuonato all'Olimpico: "Siamo davvero contenti e sentire l'inno dell'Inter in questo stadio è impossibile da dimenticare. Stasera c'era anche la mia famiglia qui per vivere questa festa ed è con loro e con i nostri tifosi che voglio vivere questa festa".

 
 
 

Primo titulo stagionale: l'Inter conquista la Tim Cup all'Olimpico!

Post n°22 pubblicato il 06 Maggio 2010 da cuoreneroazzuro93

 

© foto di Alberto Fornasari

La prima è andata. Un’Inter da applausi vince all’Olimpico 1-0 contro la Roma e lo fa con pieno merito, evidenziando una palese superiorità rispetto ai giallorossi, convinti di ‘vendicare’ i veleni del campionato schiacciando i nerazzurri davanti al loro pubblico. Sogni di gloria vani, perché alla fine è capitan Zanetti ad alzare al cielo di Roma la Tim Cup, il primo trofeo stagionale che scongiura il rischio (e l’altrui augurio) degli zero titoli. Per l’Inter si tratta della sesta Coppa Italia nella storia, frutto di una prova gagliarda, di personalità e del talento di Diego Milito, match winner della serata. Da grande assente Sneijder diventa all’ultimo momento la sorpresa nell’undici di Mourinho, che torna al 4-3-1-2 con Milito ed Eto’o in attacco e la coppia centrale difensiva Materazzi-Cordoba. Sorpresa anche nelle fila giallorosse: Totti in panchina, al suo posto gioca Toni. Dura davvero poco però la partita di Sneijder, che dopo 5 minuti paga con la sostituzione forzata un contrasto duro di Burdisso. Al suo posto dentro (tra i fischi) Balotelli, anche lui una sorta di jolly. 

Il match non tradisce sin dall’inizio le attese, in campo c’è una buona dose di tensione e non mancano gli scontri. La prima palla gol è nerazzurra, con Julio Sergio che chiude di piede un destro ravvicinato di Maicon. L’Inter mostra una certa personalità, mantenendo il controllo del pallone e lasciando alla Roma solo alcuni tentativi di ripartenza. Ma più del calcio lentamente cominciano a vedersi i calci. Il primo, ai danni di Balotelli, costa il giallo a Burdisso, che paga così anche l’entrata scomposta ai danni di Sneijder. Poi è soprattutto Vucinic a ingaggiare duelli prima con Materazzi, poi con Eto’o, incontri ravvicinati sedati a fatica da Rizzoli. Serata lunga per l’arbitro, insomma. La prima occasione per la squadra di Ranieri arriva solo al 25’: Taddei mette in mezzo per l’isolatissimo Toni, ma Julio Cesar con un balzo felino smanaccia il pallone. Sempre in contropiede, pochi minuti dopo, è Perrotta di testa a non trovare la porta, sempre su ispirazione di Taddei. Ma si tratta di due fuochi di paglia, perché è la squadra nerazzurra a gestire il pallone e a mettere in crisi la difesa avversaria. 

Dopo 38 minuti Mourinho è suo malgrado costretto a effettuare il secondo cambio: dentro Samuel, fuori il claudicante Cordoba, con Materazzi (già ammonito) confermato al centro nonostante il nervosismo, che lo porta a scontrarsi più volte con Mexes, reclamando inutilmente giustizia. Tra (poco) calcio e (molti) calci, a illuminare la serata dell’Olimpico pensa il Principe: Thiago Motta recupera a centrocampo e verticalizza per Milito, il quale punta Mexes e anticipa il tentativo di recupero di Perrotta fulminando Julio Sergio con un destro sotto l’incrocio dei pali lontano. Gol fantastico, degno della cornice di una finale. Rete meritata per i nerazzurri, che mostrano maggiore personalità rispetto a De Rossi e compagni. Nel finale, prima degli insoliti 5 minuti di recupero, un episodio che infiamma ulteriormente animi già caldi: Burdisso entra duro su Balotelli, Rizzoli si ricorda che è già ammonito e lo perdona, scatenando le proteste della panchina nerazzurra. A farne le spese è Oriali, espulso. Termina così con un fiume di nervosismo in piena il primo tempo della finale di Tim Cup. Ma quello che conta è il vantaggio dell’Inter.

Il secondo tempo presenta subito due novità: dentro Totti e Motta al posto di Burdisso e Pizarro, a conferma della scarsa soddisfazione di Ranieri per il primo tempo dei suoi. Dopo un avvio alquanto letargico, la Roma ha la palla gol più clamorosa: punizione di Totti, Julio Cesar respinge corto e Juan, a porta vuota, manda alto di testa. Sembra il punto di inizio di un assedio giallorosso, ma non è così perché l’Inter continua ad addormentare il match con passaggi sicuri e la giusta dose di dinamismo. Anzi, i nerazzurri sfiorano addirittura il raddoppio al termine di una splendida ripartenza, ma Julio Sergio interviene bene sul destro di Balotelli. Anche la spinta del pubblico, con il trascorrere dei minuti, sembra affievolirsi, non certo il nervosismo dei padroni di casa, che si traduce in un’ancata a palla lontana di Totti a Milito. Un gesto che avrebbe meritato l’espulsione, non il generosissimo giallo esposto da Rizzoli al Pupone. È chiaro che Totti goda di una certa immunità presso gli arbitri italiani, ma stavolta doveva finire sotto la doccia. Ranieri si gioca la sua ultima sostituzione richiamando in panchina Toni e preferendogli la velocità di Menez. Il tecnico testaccino però rinuncia così anche a dare profondità manovra dei suoi. I ritmi restano bassi e l’Inter continua a controllare la reazione della Roma, che si limita a una bomba di Riise (respinta con i pugni da Julio Cesar) e a un destro schiacciato malamente da Vucinic. 

Poi all’88’ arriva l’inevitabile: Balotelli va via sulla linea di fondo a tre avversari e Totti gli rifila un calcione da dietro sulla gamba. Un fallo vergognoso, che stavolta Rizzoli (nella ripresa molto permissivo con i giallorossi) non può ignorare e punisce con il rosso diretto. Un provvedimento che doveva arrivare molto prima. Idem per Perrotta che, già ammonito, entra duro su Balotelli ma viene perdonato in modo inspiegabile dall’arbitro. Più trascorrono i minuti, più la Roma evidenzia una palese crisi di nervi, figlia di un’evidente inferiorità nei confronti della squadra di Mourinho. Ridotta in dieci, la squadra di Ranieri alza bandiera bianca, consegnando all’Inter una meritatissima Tim Cup. Trofeo ancora più piacevole perché conquistato in trasferta, il primo (si spera) di una tripletta da sogno.


INTER-ROMA 1-0

Marcatori: 40' pt Milito


INTER: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 2 Cordoba (39' pt Samuel), 23 Materazzi, 26 Chivu; 5 Stankovic, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 8 Thiago Motta; 10 Sneijder (5' pt Balotelli, 48' st Muntari); 22 Milito, Eto'o
A disposizione: 1 Toldo, 17 Mariga, 7 Quaresma, 27 Pandev
Allenatore: José Mourinho

ROMA: 27 Julio Sergio; 29 Burdisso (1' st Motta), 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise; 16 De Rossi, 7 Pizarro (1' st Totti), 20 Perrotta; 11 Taddei, 30 Toni (18' st Menez), 9 Vucinic
A disposizione: 1 Lobont, 22 Tonetto, 33 Brighi, 19 Baptista
Allenatore: Claudio Ranieri

Arbitro: Nicola Rizzoli (sez. arbitrale di Bologna)
Note. Ammoniti: 14' pt Burdisso, 35' pt Materazzi, 37' pt Perrotta, 47' pt Mexes, 47' pt Chivu, 7' st Samuel, 18' st Totti, 42' st Balotelli. Espulsi: 45' pt Oriali, 43' st Totti. Recupero: pt 5', st 3'. Spettatori: 60.000 ca.

 

 
 
 

Ecco la prossima Inter: grandi nomi e giovani di valore sul taccuino

Post n°21 pubblicato il 03 Maggio 2010 da cuoreneroazzuro93

 

Marco Branca
Marco Branca

Nonostante il ‘rischio’ di triplete sia davvero alto, l’Inter vede già con attenzione la stagione prossima. Non è facile toccare gli equilibri di una squadra incredibile sia in Italia che in Europa e quindi verrebbe da chiedersi se nuovi innesti siano davvero necessari. La risposta sta di certo nel mezzo, tenendo presente il fatto che i probabili arrivi di campioni non farebbero altro che aumentare il prestigio dell’Inter e la forza di uno straordinario gruppo. Un gruppo plasmato alla grande da Josè Mourinho, un legame forte quello tra Mourinho, la squadra, la società ed i tifosi, un legame talmente forte che lo Special One non ha esitato a definire ben più forte e saldo rispetto a quello aveva a Londra, sponda Chelsea.

 

Mourinho sarà ancora sulla panchina nerazzurra e pretenderà solo grandi acquisti, uniti magari all’innesto di nuovi giovani, soprattutto in difesa. Ieri, intervistato nel dopo gara di Roma, Marco Branca ha speso parole importanti per Steven Gerrard, ormai additato da tutti come uno degli obiettivi principali del mercato nerazzurro. Il dt ha comunque smentito un interesse della sua società: “Gerrard è un giocatore che starebbe bene in qualsiasi squadra, ma negli anni ha dimostrato di avere un legame speciale con la sua. Quindi, al di là di possibili interessamenti, non credo che ci sia una reale possibilità di prenderlo”. Branca nega ma se ci potesse essere l’opportunità non esiterebbe a volare nella città dei Beatles. Altro obiettivo è Cesc Fabregas; lo spagnolo, al momento indeciso sul futuro, ha avuto una proposta di rinnovo dall’Arsenal, ma il suo futuro non appare chiaro. L’Inter in caso (facciamo le debite corna) dovesse conquistare la Champions di certo spenderebbe il lauto premio per il talento spagnolo.

 

Capitolo attacco: tutto ruota intorno al nome di Mario Balotelli. La società vuole sedersi intorno ad un tavolo e capire le intenzioni di Mario e del suo procuratore Mino Raiola. Branca ha detto di voler trovare un punto di contatto con il ragazzo ed il suo agente, ma è chiaro che se si dovesse presentare un’offerta non inferiore ai 30 milioni di euro, Balo verrebbe sacrificato, l’Inter andrebbe subito alla ricerca di un grande nome per l’attacco. Resta attuale il nome di Carlos Tevez; l’Apache  in Inghilterra è dato come partente e a contenderselo sono sia l’Inter che il Real Madrid. Perde corpo invece l'ipotesi Fernando Torres dopo l'intervista pubblicata da noi questo pomeriggio: El Nino non rientra affatto nei piani nerazzurri.

 

Non solo grandi e affermati campioni ma anche promettenti giovani nel mirino dell’Inter. Resta sempre calda e sotto la lente di ingrandimento la sponda rossoblù di Genova, con Leonardo Bonucci e Andrea Ranocchia, i nomi seguiti da Branca e Oriali. Preziosi deve prima risolvere la comproprietà per il primo con il Bari, ma è chiaro che se arrivasse una concreta offerta da parte dell’Inter, le società accetterebbero subito. Rimane sempre aperto il discorso per Mario Fernandes, 21enne difensore del Gremio. Per lui se ne riparlerà a stagione chiusa con il presidente Duda Kroeff. Gli arrivi di questi ragazzi andrebbero a coprire il probabile addio di Marco Materazzi e quello di Ivan Cordoba, che però potrebbe anche restare come uomo spogliatoio ed aiutare i nuovi ad inserirsi nell’Inter. Capitolo a parte Aleksandar Kolarov, obiettivo ormai da tempo: in questi giorni la dirigenza nerazzurra sta approfittando della permanenza a Roma per parlarne con Lotito. Molto probabile il suo arrivo in estate, sempre che si trovi l'accordo. In alternativa c'è Juan Manuel Vargas della Fiorentina.

 

Sul fronte cessioni invece sembrano scontati gli addii di Sulley Muntari, destinazione Inghilterra, precisamente a Londra e White Hart Lane, nel Tottenham laddove Harry Redknapp lo accoglierebbe a braccia aperte. Quasi sicuro l’addio di Marko Arnautovic, come ribadito negli scorsi giorni dal suo agente Peter Baars; il talento austriaco, mai esploso all’Inter, farà ritorno al Twente, fresco campione d’Olanda. Infine poche chance di permanenza per Ricardo Quaresma, destinato al rientro in Portogallo. Per il resto squadra confermata che beneficerà anche dell’arrivo dal Brasile del già nerazzurro Philippe Coutinho, perché del resto il vecchio adagio ‘squadra che vince non si cambia’ ha pur sempre un senso.

 

 

 
 
 

I tifosi della Lazio si difendono... e la Lazio pure!

Post n°20 pubblicato il 03 Maggio 2010 da cuoreneroazzuro93

© foto di Alberto Fornasari

L'ambiente laziale reagisce alle critiche pesanti grandinate dopo la partita con l'Inter. I tifosi biancocelesti si difendono a spada tratta tramite i blog e le radio locali romane, sostenendo che sia loro sostenendo i nerazzurri sia la squadra in campo "hanno fatto il loro dovere", aggiungendo che tutto questo è nato essenzialmente dall'episodio del doppio 'pollice verso' di Totti nel derby, che ha reso ancora più incandescente il clima: "Forse oggi si sarà pentito di quel gesto dei pollici all'ingiù fatto sia all'andata che al ritorno sperando di mandarci in serie B".

Ma anche la società stessa va al contrattacco, rispedendo al mittente tutte le accuse di scarsa etica sportiva arrivate soprattutto dalla sponda giallorossa del Tevere: "Dove ci sarà spazio ci faremo sentire - fanno sapere dalla società - stiamo raccogliendo il materiale perchè non accettiamo lezioni di moralità da nessuno, specialmente da chi ci augurava la serie B".

 
 
 

Critiche da L'Equipe: "Parodia calcistica"

Post n°19 pubblicato il 03 Maggio 2010 da cuoreneroazzuro93

 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'eco di Lazio-Inter arriva anche all'estero: anche da Francia e Inghilterra arrivano commenti sulla gara di ieri. In particolare, è il quotidiano sportivo transalpino "L'Equipe" a riservare le maggiori critiche allo spettacolo di ieri all'Olimpico, definito "una parodia calcistica". Il giornaleha sottolineato i cori dei tifosi biancocelesti contro il proprio portiere, Muslera, "colpevole" di aver respinto diverse conclusioni avversarie, e il boato di gioia esploso in tutto lo stadio ai gol dell'Inter. "La Lazio ha preferito rendere le armi piuttosto che correre il rischio di vedere i propri rivali della Roma vincere lo scudetto".

In Inghilterra, invece, "The Independent" la vittoria dell'inter definisce "bizzarri" i festeggiamenti di entrambe le tifoserie, mentre sul blog sportivo del "The Guardian" si sottolinea "l'assurdità" vissuta in serie A, dove a decidere la sfida contro la Lazio, e forse il campionato, è stato il pareggio del Bologna contro l'Atalanta.

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 27/04/2010
 

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