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No Limits All Inclusive

Post n°23 pubblicato il 04 Gennaio 2007 da totem63

Iersera si parlava di arte, di viaggi... fondamentalmente del fatto che si fanno belle esperienze viaggiando e vedendo o dei bei posti o dei monumenti, delle opere d'arte etc.

sorvoliamo su chi fa i viaggi per scoparsi le minorenni negli angiporti tailandesi o brasiliani, ok, non prendiamoli in considerazione; anche se, a ben vedere, sono quelli con le idee più chiare. ma non facciamo l'esegesi del porco chè poi mi bloccano il blog e figuriamoci se ne ho voglia...

parliamo di chi viaggia normalmente.

premetto che per il lavoro che faccio non dico di sapere tutto ma, come dire, sono persona informata sui fatti; non vorrei passare per uno che sputa nel piatto dove mangia, ma penso francamente che il 90% dei viaggi che vendo siano delle belle bufale. e non mi riferisco a prenotazioni fantasma, alberghi fatiscenti, voli cancellati. no no. mi riferisco a quei viaggi che non hanno problemi. mi riferisco proprio al concetto di viaggio.

facciamo un passo indietro. il turismo di massa è fenomeno molto recente.

fino all'altro ieri i grand tour erano appannaggio dei rampolli dell'alta borghesia o dell'aristocrazia. Byron possiamo considerarlo il capostipite dei turisti ed il concetto romantico che ha divulgato è poi quello che è rimasto appiccicato, pur essendo poi variate, e di molto, le caratteristiche dei viaggi odierni. ma se si pensa al viaggio, l'alone romantico è rimasto incollato. semprechè non si pensi alle turgide chiappe di una cubana, ovvio. ma anche li'...

diciamo che ci sono 2 livelli, nel viaggio, uno eroico ed uno normale. e non mi voglio riferire al distinguo ovvio tra viaggiatore e turista. i viaggiatori, oggi, son mosche bianche, statisticamente inesistenti. siam tutti turisti, ormai. facciamocene una ragione.

al primo livello possono riferirsi i sepulveda, i chatwin, i cousteau.. quelli che, notate bene, come precursori, hanno viaggiato in un modo romantico, scoprendo posti, vivendo esperienze reali, profonde, conoscendo persone e luoghi.

come interagiscono questi eroi con mr. pippolozzi fila 6 lato finestrino del pullmann che fa il tour delle città imperiali in marocco ?

sono figure mitiche che hanno compiuto qualcosa per la maggioranza di noi impensabile. sono andati a giro per mesi o anni senza una lira in tasca e come novelli ulisse hanno affrescato il nostro immaginario collettivo con cose che, nello stesso momento in cui venivano descritte, svanivano o cominciavano a decadere.

dov'è la bufala ? il viaggio è scoperta, vedere cosa c'è dopo la curva, dietro la montagna. il viaggio è conoscenza. è far si che le abitudini siano soggette alle condizioni in cui ci troviamo, mentre se non tutti la maggior parte delle persone vogliono che le condizioni che trovano siano soggette alle loro abitudini.

i tempi, i modi, le pause, le difficoltà, le incomprensioni, le diarree, i patimenti, i disagi sono, per un concetto autentico di cosa io almeno intendo per viaggio, elemento fondamentale ed essenziale. tutte cose che vengono viste come fumo negli occhi, invece.  d'altronde, pensate a chi viene rapito in yemen. gran bagarre in tutto il mondo ma, e non è sindrome di stoccolma, tutti i rapiti raccontano positivamente l'esperienza. è che finalmente la pianificazione va a farsi fottere. entra davvero l'inaspettato nella nostra vita e ci fa finalmente scardinare la peristalsi mentale che ci intorpidisce.

la bufala è che oramai si viaggia su dei tapis roulant che si snodano tra botteghe di artigianato, monumenti-poster, danze del ventre e foto al masai. nulla è lasciato al caso. si farciscono quei 14/21 giorni con assaggini di tutto, ci stampiamo in testa le diapositive, passiamo come cavallette in bermuda devastando anche solo con la nostra presenza ogni equilibrio, ogni ordine. e non temiamo il ridicolo.

continuo dopo.

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