BLOG TOTOTOTO2007

da (L'Unità)


 Cittadini di Internet, 250 milioni di europei connessi
Il computer è sempre più un pezzo di casa. E Internet, il filo che ci lega al mondo e ci semplifica la vita. La Commissione europea, a tre anni dal lancio della campagna «i2010-Una società europea dell'informazione per la crescita e l'occupazione», si è messa a fare i conti. E ha scoperto che sono ormai 250 milioni i cittadini europei che non possono più vivere senza la Rete.A crescere non solo sono le comunicazioni personali, ma soprattutto il ruolo di Internet nei servizi pubblici, nell'istruzione e nella sanità: oltre il 96% delle scuole in Europa è connesso a Internet e i due terzi hanno una connessione a banda larga, mentre nel 2001 la percentuale era praticamente uguale a zero. Nel settore della sanità il 57% dei medici invia o riceve per via telematica i dati dei pazienti (il 17% nel 2002) e il 46% riceve i risultati degli esami di laboratorio in formato elettronico (l'11% nel 2002). Progressi anche nel mondo delle imprese: nel 2007 il 77% delle imprese dell'Ue dispone di una connessione a banda larga (nel 2005 era il 62%) e il 77% utilizza Internet per le operazioni bancarie (rispetto al 70% nel 2005).«È una piacevole novità – commenta la commissaria europea Viviane Reding – vedere come oggi tutti i 27 Stati membri sostengano con le loro rispettive politiche nazionali le Tlc, il vero motore della crescita europea. Questa tendenza contribuisce a rafforzare la competitività dell'Europa a livello internazionale e a modernizzare la vita quotidiana degli europei. Tuttavia – aggiunge – alcune regioni dell'Ue sono ancora in ritardo e non sono completamente connesse. Tutti i paesi dell'Ue – conclude – devono quindi potenziare gli sforzi per colmare queste lacune e migliorare i servizi transfrontalieri di comunicazione così come quelli che raggiungono anche le regioni rurali e periferiche».Tra i paesi che sono ancora indietro, nel raggiungimento degli obiettivi europei, purtroppo ci siamo anche noi, insieme a Lituania, Slovenia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Cipro. Rispetto alla media europea, che vede “connesso” il 50% della popolazione, l'Italia si ferma attorno al 35%. Andiamo bene però nelle scuole, dove la diffusione della banda larga è leggermente al di sopra del resto dell’Ue.