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da (La Riviera)


Locri, 40enne morto in ospedaleLa procura dispone l’autopsia
Il magistrato della Procura della Repubblica, Federica Fortunati, ha disposto l’esame autoptico sul cadavere di Alfonso Bova, l’imprenditore edile trentottenne di Stilo deceduto lunedi sera all’Ospedale di Locri in circostanze ancora oscure. L’esame sara’ effettuato dal perito medico legale di Reggio Calabria, mentre i familiari saranno assistiti da un perito di parte. "E’ ancora presto per parlare di un caso di malasanita’" ha precisato parlando con i giornalisti l’avvocato Guido Crea, che tutela gli interessi della famiglia ma ormai la Magistratura ed i vertici dell’Azienda Sanitaria n.9 di Locri vogliono vederci chiaro anche alla luce dell’esposto denuncia presentato dai congiunti dopo il decesso del paziente. Alfonso Bova, coniugato e padre di due bambini, ricoverato nel reparto di Urologia dell’ospedale di Locri, venerdi scorso, era stato sottoposto ad intervento chirurgico programmato per l’asportazione di un calcolo al rene sinistro. L’intervento, come confermato anche dal legale della famiglia Bova, era perfettamente riuscito e pure il decorso post-operatorio era nella norma. i sanitari avrebbero dovuto dimettere il paziente martedi. Lunedi sera, invece, l’inatteso epilogo. Bova stava discutendo con due suoi dipendenti che erano andati a fargli visita in ospedale. Un infermiere gli ha praticato un’iniezione intramuscolare, un normale antibiotico che gia’ gli era stato somministrato anche la sera prima. Pochi minuti dopo l’imprenditore ha riferito ai suoi due dipendenti di stare male. "Sento come qualcosa che mi parte dallo stomaco ed arriva alla gola", ha piu’ o meno detto, svenendo. Immediato l’intervento di un medico che lo ha rianimato ma, poco dopo, il paziente ha perduto di nuovo conoscenza. Trasferito in Rianimazione vi e’ giunto cadavere. Il magistrato, ha disposto il sequestro della cartella clinica e l’esame autoptico sul cadavere. Il direttore generale dell’azienda sanitaria 9 di Locri, Giustino Ranieri, ha nominato una commissione interna per accertare cosa sia realmente successo. "Sappiamo che tutto e’ andato secondo la routine" ha riferito il manager, "il paziente era stato sottoposto a tutti i preventivi accertamenti; l’intervento era riuscito ed anche il decorso post operatorio non presentava anomalie. Questo pero’ non ci basta. Vogliamo accertare la verita’ sia perche’ lo dobbiamo al paziente ed ai suoi congiunti, all’opinione pubblica ed alla nostra stessa coscienza".(08.10.2008)(AGI)