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da(L'Unità)


25 ottobre, il Pd: Berlusconi non si agiti, è la democrazia
«Circo Massimo è il triplo di piazza San Giovanni». Due giorni dopo la manifestazione continua la guerra sui numeri. Berlusconi ha preso male la folla scesa in piazza per contestarlo, ma il Pd invita a calmare gli animi: «Non abbiamo nessun dubbio che lui abbia vinto le elezioni – dice Ermete Realacci, ministro ombra all’Ambiente – ha una maggioranza molto ampia e il suo compito è governare. Non si deve agitare troppo, non so a cosa sia abituato lui, si tratta di un fatto normale in una democrazia che funziona con una maggioranza e un'opposizione».Comunque, da sabato, qualcosa è cambiato. Ne è convinto Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Pd: «Veltroni si è rafforzato sia nel partito sia nell'opinione pubblica – dice in un’intervista a La Stampa – Per milioni di italiani, le immagini viste nei tg hanno dato l'idea che il Pd è in campo. E quanto al partito, bisogna dire che Veltroni se l'è sudata. Non tutti credevano alla manifestazione, lui l'ha sostenuta in modo feroce, quasi ossessivo. Da quattro mesi lui pensava quel che poi la manifestazione è stata: un punto di svolta politico». Comunque, avverte Gentiloni, non bisogna fermarsi qui: quella di sabato è stata «manifestazione fondativa del Pd, che non aveva mai avuto un battesimo di piazza». Ora però il Pd ha «un capitale che va reinvestito: non dobbiamo chiuderci a catenaccio sui nostri schemi tradizionali. L'opposizione esiste se usa la sua forza per diventare maggioranza».Resta scettico invece il sindaco di Venezia Massimo Cacciari che già nei giorni scorsi aveva ammesso: «Della manifestazione non me ne frega niente». Dopo il successo di sabato non ha cambiato idea: «Non credo che una manifestazione possa incidere sul corso della vita politica. A meno che – ironizza – non si tratti della marcia su Roma».Non nega l’evidenza la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Intervistata dal Corriere della Sera ammette che dopo il 25 «certamente Veltroni è più forte». E a lei piacerebbe ora riannodare il dialogo: «Sinceramente, non credo – confessa – che nessuno dei due leader alzerà il telefono per chiamare l'altro, ma qualche fatto importante è già avvenuto, come il voto sul giudice della corte costituzionale. E i contatti tra maggioranza e opposizione non si sono mai interrotti. Prossimamente il governo sarà chiamato a prendere decisioni delicate, quello sarà un banco di prova per riannodare il dialogo. In tanti ci spenderemo perché ciò avvenga».Infine, a conferma del successo del Pd-day, se non bastassero le immagini, arrivano anche i dati Auditel. Il discorso di Walter Veltroni dal Circo Massimo trasmesso da Rai Tre, La7, Sky e Youdem.tv, infatti, è stato ascoltato in media da due milioni di italiani: «Lo share in media è stato circa del 20% - spiegano dal Pd – Il picco di ascolti è stato raggiunto verso la fine del discorso di Veltroni quando i telespettatori collegati erano oltre tre milioni per uno share del 29%».