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Post n°206 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da totototo2007
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Post n°201 pubblicato il 16 Novembre 2008 da totototo2007
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Post n°200 pubblicato il 14 Novembre 2008 da totototo2007
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Post n°193 pubblicato il 08 Novembre 2008 da totototo2007
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Post n°187 pubblicato il 01 Novembre 2008 da totototo2007
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Post n°186 pubblicato il 01 Novembre 2008 da totototo2007
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Post n°183 pubblicato il 01 Novembre 2008 da totototo2007
Napolitano chiede un «confronto concreto sull'università» Ai tre studenti dell'università Statale di Milano che venerdì hanno incontrato Giorgio Napolitano, il capo dello Stato ha chiesto di inviare a lui le proposte che formuleranno per migliorare l'università. Così hanno spiegato Filippo Barberis, Dario Augello e Marco Bettoni dopo il faccia a faccia con il presidente della Repubblica. L'idea di consegnare una lettera al capo dello Stato a nome degli studenti delle università milanesi è stata di Bettoni, che è nel consiglio di facoltà per sinistra universitaria. Così questa mattina è andato all'università Bocconi. Lì non ha avuto la possibilità di consegnare la missiva a Napolitano, una possibilità che - d'accordo col rettore Enrico Decleva - ha avuto insieme ai suoi due compagni oggi pomeriggio. I ragazzi hanno parlato di un incontro molto positivo. «Napolitano - ha detto Barberis che fa parte del senato accademico, sempre per la lista di sinistra universitaria - è l'unico che ascolta. Non cavalca le polemiche ma cerca di riportare tutto al dialogo democratico». Il messaggio che gli hanno voluto portare gli studenti è quello che non sono «contro le riforme, ma a favore delle riforme vere mentre qui ci sono solo tagli». Hanno spiegato che le loro iniziative continueranno. Il 4 novembre, ad esempio, alle 12 ci sarà una conferenza delle università milanesi in cui interverrà anche il rettore Statale Decleva. «E a tutti quelli che interverranno - ha concluso Barberis - abbiamo chiesto di concludere con una proposta». Napolitano, al termine dell'incontro ha sottolineato «il ruolo insopprimibile dell'università e della ricerca» e ha detto di avere colto dai propri interlocutori la volontà di aprirsi a un «confronto concreto». Il capo dello Stato ha detto inoltre agli studenti che risponderà alle loro richieste, presentate in due diverse lettere, appena avrà «un po' di tempo, comunque nei prossimi giorni». Pubblicato il: 31.10.08 Modificato il: 31.10.08 alle ore 18.40 |
Post n°182 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da totototo2007
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Post n°181 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da totototo2007
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Post n°180 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da totototo2007
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Post n°179 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da totototo2007
Il Pd in piazza per salvare l'Italia L'opposizione riparte da quiDue cortei, poi tutti al Circo Massimo
Il vento di protesta, alimentato da cortei e mobilitazioni studentesche in tutta Italia, fa da traino alla prima prova di piazza che il Pd si prepara ad affrontare sabato al Circo Massimo. C'è ottimismo ai vertici del partito sul successo della manifestazione che sarà aperta a tutti, Idv e girotondi compresi, ma resterà la piazza dell'opposizione. Un avvertimento recapitato anche ad Antonio Di Pietro con il quale resta la polemica. Sarà la frase di Vittorio Foa, stampata in questi giorni sui manifesti del Pd («Pensare agli altri oltre che a se stessi, al futuro oltre che al presente»), che spiega come essere di sinistra vuol dire pensare agli altri e al futuro, a campeggiare dietro il palco e ad aprire i due cortei che partiranno da piazza della Repubblica e da Ostiense. Tutti i dirigenti del Pd saranno alla testa dei cortei (Veltroni farà la spola tra i due serpentoni) mentre Antonio Di Pietro e la pattuglia di parlamentari Idv si mescoleranno tra i manifestanti. Nonostante la rottura degli ultimi giorni con strascichi di polemica, l'ex pm non rinuncia alla piazza e potrà anche raccogliere firme per il referendum contro il Lodo Alfano, iniziativa che il Pd non ha condiviso. Di Pietro, spiega il capogruppo Idv Massimo Donadi, si è infuriato per l'accusa del leader Pd di aver rotto l'alleanza non facendo il gruppo unico «ma sabato ci saremo lo stesso perché condividiamo la piattaforma della manifestazione». Una piattaforma concreta, molto incentrata sul disagio economico e contro la riforma Gelmini ma che spazierà dalla lotta alla criminalità organizzata alla difesa dei valori della Costituzione. «Andare in piazza è democratico e il 25 dimostreremo che la possibilità di dissentire c'è», spiega il vice Dario Franceschini mentre è ottimista Goffredo Bettini, in prima linea nell'organizzazione insieme al senatore Achille Passoni: «Di questa manifestazione c'è bisogno come il pane e più Berlusconi la osteggia in modo pregiudiziale, più questa manifestazione sta montando nel sentimento del nostro popolo». L'aria di crisi economica influenza anche la scelta delle presenze sul palco. Niente vip ma 8 esponenti della società civile che dopo l'intervento di Veltroni, previsto per le 16,30, porteranno sul palco la loro vita in tempi di ristrettezza e sotto il governo di centrodestra. E tra critica al governo e proposta, il segretario, in un discorso che i suoi definiscono «di prospettiva», traccerà la rotta del Pd come forza d'alternativa. Senza però cedere ai richiami girotondini, rilanciati in questi giorni da Paolo Flores D'Arcais e da Furio Colombo che propone di completare lo slogan “Salva l'Italia” con «...dalla dittatura di Berlusconi». |
Post n°178 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da totototo2007
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Post n°176 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da totototo2007
Il suo primo insegnamento è stato quello di lottare sempre per le cause in cui si crede. Lui lo fece contro il Fascimo, rimanendo 8 anni in carcere. La notizia è stata divulgata, d'intesa con la famiglia, dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni, amico di vecchia data di Foa. «È un immenso dolore per noi, per il popolo italiano, è un immenso dolore - afferma Veltroni in una nota - per gli italiani che credono nei valori di democrazia e libertà, per l'Italia che lavora, per il sindacato a cui Vittorio Foa ha dedicato la parte più importante della sua vita». «È un dolore per me personalmente - prosegue Veltroni - perché Vittorio Foa incarnava ai miei occhi il modello del militante della democrazia, un uomo con una meravigliosa storia di sofferenza, di lotta e di speranza, un uomo della sinistra e della democrazia, mosso da un ottimismo contagioso e da un elevatissimo disinteresse personale». «Una persona straordinaria, fresca, incredibile, originale e di grande curiosità intellettuale». È il primo ricordo di Sandro Bartolomeo, l'ex sindaco di Formia, amico da oltre vent'anni del sindacalista e politico morto oggi nella sua casa nel quartiere vecchio di Castellone, nella cittadina nel litorale a sud di Latina. «Non sono la persona più indicata per parlare di Foa come uomo politico - racconta Bartolomeo - io posso parlare della persona, dell'amico con cui ho trascorso anni di vacanze, con cui ho passato ore a conversare di politica, di vita, di tutto». Foa e Bartolomeo si erano conosciuti nel 1983 a Castelforte, in provincia di Latina, dove Foa aveva una casa in campagna. Nell'89 decise poi di trasferirsi a Formia, «la città che ha scelto per il suo clima buono, per la vicinanza con Roma e perchè qui - spiega ancora Bartolomeo - aveva tante persone che lo coccolavano e che gli hanno reso più facili gli ultimi anni della sua vita». Bartolomeo ricorda le vacanze estive trascorse con Foa in Val d'Aosta e gli anni di amicizia rafforzati dal fatto di essere diventati vicini di casa. «Eravamo tutti una grande comunità allargata - racconta l'ex sindaco - lui e tutti i suoi amici che arrivavano da tutta Italia». «C'è un insegnamento di Vittorio - conclude Bartolomeo - che ricordo più di ogni altro: quello di guardare oltre le cose, perchè c'è sempre una verità da capire, c'è una strada sconosciuta da seguire con coraggio». Fu eletto deputato all'Assemblea costituente per il PdA, e dopo lo scioglimento di quest'ultimo nel 1947, alla fine dello stesso anno passò al Partito Socialista Italiano (PSI), per cui fu dirigente nazionale e, per tre legislature (1953-1968), deputato. Nel 1964, da una scissione a sinistra del PSI, nacque il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (Psiup), di cui Foa fu un dirigente nazionale. Nel 1966-1968 cominciò a collaborare con La Sinistra (giornale nato attorno a Silverio Corvisieri, Augusto Illuminati, Giulio Savelli e Lucio Colletti) e nel 1969 con Il Manifesto, rivista mensile omonima del gruppo politico originatosi da una scissione a sinistra del PCI. Per qualche tempo Foa fu membro della direzione del giornale, ma nel 1970 si dimise dalla Cgil e uscì dallo PSIUP, ritirandosi brevemente a vita privata. L'idea di Foa era quella di creare una forza politica che orientasse i gruppi rivoluzionari verso una prospettiva di "governo delle sinistre" distogliendole da una prospettiva rivoluzionaria. |
Post n°171 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da totototo2007
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Post n°167 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da totototo2007
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Inviato da: giafrax
il 06/03/2010 alle 17:36
Inviato da: valentinodichiera
il 14/04/2009 alle 12:29
Inviato da: jorgatos9582
il 27/01/2009 alle 19:01
Inviato da: jorgatos9582
il 12/01/2009 alle 14:13
Inviato da: valentinodichiera
il 31/12/2008 alle 01:52