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Messaggi di Aprile 2022

La guerra di Putin spiegata con la psicoanalisi.

Post n°334 pubblicato il 26 Aprile 2022 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

Ogni dittatore osserva la Storia dall'alto; anche lo scenario efferato della guerra viene sempre percepito a distanza. I puntini anonimi che segnalano la morte di bambini e di civili inermi, come quelli dei combattenti, appaiono ai suoi occhi solo come elementi secondari del quadro. Talvolta un chiaro disturbo alla propria immagine. Allora la macchina della propaganda si mobilita per oscurare la verità. Lo sguardo di ogni dittatore trapassa le vite umane come se queste non contassero niente. Il culto della personalità non è infatti mai laterale alle dittature, ma rivela la loro essenza più propria.
Ogni dittatore è prigioniero dello specchio: la sola immagine che conta è la propria. La potenza militare o quella economica prolungano questa raffigurazione onnipotente di sé. Il dubbio, l'incertezza, la critica non appartengono al lessico del dittatore. L'autocrazia della propria enunciazione esige che la sua parola sia sempre nel giusto. Di qui l'intolleranza estrema verso la dimensione plurale e necessariamente democratica della parola. Per questo quando il dittatore si rivolge ai suoi collaboratori non lo fa mai per imbastire un dialogo, ma solo per imporre il suo punto di vista. La sua parola non instaura una dialettica, ma un comando.
La distruzione sistematica del dissenso riflette questa logica: il dittatore non intende rappresentare la Legge perché è la Legge. È il carattere profondamente religioso di ogni regime totalitario. È ciò che anima il consenso popolare verso le dittature. La divinizzazione del leader offre, infatti, al suo popolo una protezione e una identità inscalfibili. Per questa ragione la democrazia viene giudicata come un sistema politico corrotto nelle sue fondamenta perché consegna il popolo allo scempio di un indebolimento, dalle conseguenze sempre incerte e minacciose, della Verità.
La democrazia che si istituisce strutturalmente sul principio della instabilità - permutazione, pluralismo, negoziazione, articolazione istituzionale - è, agli occhi del dittatore, l'incarnazione di una malattia mortale. La sua corruzione è il cancro dal quale il proprio regime deve immunizzarsi. Nel caso di Putin questa immunizzazione, non a caso, trova uno dei suoi alleati più potenti nel potere religioso della Chiesa ortodossa di Mosca.
Il rifiuto della democrazia coincide così con il rifiuto della degenerazione morale che l'Occidente inevitabilmente comporta. Per questa ragione la spinta alla conservazione definisce ogni dittatura in quanto tale. Ma la conservazione è innanzitutto conservazione del proprio potere. La sola cosa che conta è il compimento della missione alla quale ogni dittatore si sente votato dalla Storia. Nel caso specifico di Putin l'affermazione della Russia come potenza imperiale.
Questa Idea sovrasta ogni altra realtà, compresa, ovviamente, quella dell'atrocità della guerra. La sua fantasia di celebrare l'anniversario del 9 maggio nella città martire di Mariupol rivela in pieno la mitologia personale di ogni dittatore. La città rasa al suolo verrà abilmente occultata dagli sceneggiatori del regime o sarà sbandierata propagandisticamente come esempio della violenza terrorista nazista del battaglione Azov finalmente neutralizzata dalle truppe di liberazione russe? La guerra di ogni dittatore deve essere concepita dal suo popolo come una guerra giusta. E la vittoria deve essere offerta al popolo come vittoria della Verità sulla menzogna. Mentre infatti nei sistemi democratici la Verità dà luogo a infinite dispute interpretative, nei regimi dittatoriali la Verità è sempre e solo Una: quella imposta dalla propaganda del regime.
Questa versione univoca della Verità è la metafisica implicita che accompagna ogni dittatura. Essa trae la sua forza da una vocazione profondamente paranoica: il sentimento di accerchiamento e di minaccia incombente sulla propria vita e sul proprio sistema di potere è prerogativa di ogni dittatore.
La necessità di preservare la propria potenza comporta la spinta a leggere il pericolo di essere detronizzato ovunque. Essere regista e primo attore nello stesso tempo implica che nella schiera delle comparse, come in quella dei molteplici nemici, possa sempre celarsi un traditore pronto a volere la morte del suo padrone.
Per questa ragione la sua violenza tende ad assumere le forme ideologiche di un atteggiamento difensivo. Il verme della democrazia, se non viene stanato in tempo, può infatti generare l'imputridimento del sistema. Quello che più di ogni altra cosa il dittatore teme è che il sequestro della parola e della Verità possano avere un termine.
Massimo Recalcati
La Repubblica 

 
 
 

Così parlo Bellavista

Post n°333 pubblicato il 18 Aprile 2022 da AVV_PORFIRIORUBIROSA


La maggior parte degli uomini, a seconda dell’età, sopporta la propria esistenza, o indugiando nei ricordi del passato, o aggrappandosi al futuro. Pochi esseri superiori riescono a vivere immergendosi nel presente. La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere.
Quelli uguali non contano.

 
 
 

L'amore è un software gratuito ...

Post n°332 pubblicato il 14 Aprile 2022 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

Assistenza tecnica: - "Salve, come posso aiutarla?"
Cliente: - "Ho pensato di installare di nuovo l’Amore. Mi può aiutare?"
- “Certamente. Se è pronto, possiamo farlo adesso."
- “Penso di si. Da che cosa inizio?"
- “Prima di tutto, apra il “Cuore”. Lo sa dove ce l’ha, il Cuore?
- “Si, ma posso installare l’Amore se lì ho anche altri programmi?
- “Quali programmi ha attivi?"
- “Eh, ho “I vecchi rancori”. “La bassa autostima”. “La delusione e la frustrazione”
- “I vecchi rancori" non sono un problema, l’Amore li sposterà gradualmente dalla memoria ma conserverà come i file temporanei. Lo stesso dicasi della “Bassa autostima”. Ma lei deve cancellare “La delusione e la frustrazione”, perché ostacolano installazione del programma."
- "Ma non so come cancellarli."
- "Allora, vada al menu Start e provi a cliccare il “Perdono”. Clicchi finché non si cancelleranno “La delusione e la frustrazione."
- "Oh, ok! Ci sono. E’ iniziato, da solo, il download dell’Amore. E’ normale?"
- "Si, ma è un programma di base, l’upgrade finale aggiunge “Altri Cuori”.
- "Mi scrive “Errore. Il programma non funziona con i componenti interni.” Che significa?”
- “Significa che l’Amore già funziona con i componenti interni ma non è ancora nel suo Cuore. Per farlo, deve iniziare ad amare se stesso."
- “Che devo fare?”
- “Clicchi su “Auto accettazione” e poi carichi i file “Auto perdono” ed “Essere consapevoli dei propri pregi e difetti”.
- “Fatto”.
- “Ora copi tutto nel “mio cuore” e il sistema provvede. Però deve cancellare a mano, da tutti i menu, “L’autocritica verbosa”, e svuotare il Cestino. Non carichi mai più “L’autocritica verbosa."
- “Ci sono! Il “Mio Cuore si sta riempiendo di nuovi file. Vedo il “Sorriso”, “L’equilibrio dell’anima”. Succede sempre così?"
- “Non sempre, a volte serve più tempo. Un dettaglio solo: “L’amore” è un software gratuito. Ma per farlo funzionare deve regalarlo agli altri e loro vi regaleranno le loro versioni.


Nikolay Bulgakov

 
 
 

Eravamo in ventisette.

Post n°331 pubblicato il 09 Aprile 2022 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

Mancano sempre le parole per spiegare le intenzioni. 
Come quando in prima elementare la maestra disse: «Disegnate una bella casetta, la casetta dei vostri sogni». 
Eravamo in ventisette. 
Io pensai: «Povera maestra, alla fine avrà ventisette casette. Dai, le faccio un gattino». 
Quando consegnai il foglio, la maestra mi guardò attonita: «Ma... ma... tu capisci quando parlo?» Non seppi spiegarle che era un dono: scelsi di sembrare deficiente. 
La mia intenzione non mi faceva tremare il cuore, solo avevo vergogna per le parole che non uscivano e vergogna per lei, che non aveva altri occhi che quelli dietro gli occhiali, che vedono soltanto i risultati.

Chandra Livia Candiani

 
 
 

Si

Post n°330 pubblicato il 07 Aprile 2022 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

Sii fedele a te stessa, prima che agli altri.
Falle, le cose che desideri.
Razionalizza le tue paure,
non corri poi in fondo questi grossi rischi.
Liberati del giudizio altrui,
è il principale ostacolo al tuo risplendere.
Nessuno è perfetto: siamo esseri umani,
e siamo belli per questo.
Piaci a te stessa: non devi essere "brava",
devi essere vera.
Perché ogni giorno volge alla fine,
e al calar della luce sarai sola,
spettatrice e giudice delle tue scelte.
È la tua vita, falla come tu desideri.
Oscar Travino

 
 
 

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