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OMICIDIO COLPOSO ED UBRIACHI AL VOLANTE


Da tempo ormai siamo martellati dalle notizie di investimenti ed incidenti stradali che vedono protagoniste persone con un elevato tasso alcolemico nel sangue oppure sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Uno dei rimedi dettati dal buon senso potrebbe essere il giudicare queste persone per il reato di omicidio volontario, ben più grave del semplice omicidio colposo. Il ragionamento giuridico che permette questa differenziazione è il seguente: se un architetto progetta un ponte che in seguito a calcoli effettuati negligentemente crolla lo si imputa di omicidio colposo. Ma se un individuo armato spara in mezzo alla folla causando la morte di altre persone è omicidio volontario. Diverso ancora dall'omicidio premeditato, che prevede la volontà di sopprimere una ben determinata persona progettando nei particolari tale circostanza.Ebbene, mettersi al volante con riflessi e volontà alterati da qualsiasi sostanza costituisce chiaramente il presupposto per la perdita della vita, fosse anche quella del guidatore medesimo o di altre persone che hanno avuto la sventura di trovarsi coiunvolte nel fatto. Questo indipendentemente dal fatto che il guidatorie sia o meno un abituale consumatore di tali sostanze.Il deterrente costituito da un provvedimento simile permetterebbe, nel corso del tempo e del mutare della coscienza collettiva, di arginare un fenomeno già tristemente noto nei paesi anglosassoni e da questi equiparato ad una piaga sociale