Tramonti e Albe

Sharm El Sheikparte 6 di 8


(le parti precedenti sono più in basso!!!)Quest'oggi la sveglia è prestissimo, ma che dico prestissimo, prima! E come ogni giornata che si rispetti la sveglia viene anticipata da chi evidentemente proprio non dorme, ma schiamazza in piscina... sono le 6.00... e il sole è già alto a mezzogiorno... Ci alziamo a fatica e facciamo una sostanziosa colazione, più o meno consci di ciò che ci dovrebbe attendere. La gita ad Abu Gallum è infatti fra le più complete e “succulente” che si possano fare. La giornata infatti prevede uno jeep safari nel deserto, una cammellata sul lungomare, una rinfrescate nuotata sul famosissimo Blu Hole e non contenti shopping in località tipiche... Ma andiamo con ordine... Arrivano due Jeepponi a prenderci, c'erano ad attenderle anche Marco e Giovanna (...) e al momento di montare a bordo Pala tradisce i suoi due amici saliti sulla seconda jeep per seguire il biondo e formoso corpo che invece è salito sulla prima... si parte, ma ben presto il vano posteriore degli automezzi che potevano essere scambiati per vani di riproduzione, con tanto di cuscini, tendine e totale mancanza di cinture di sicurezza e strumenti per tenersi, diventano carri bestiame con 12 persone per vano e solo due finestrini aperti. Pala è ancora attaccato alla bionda. I due autisti sono dei personaggi, beduini di nascita e autisti d'importazione sfoggiano al meglio tutta la loro cultura, con l'acceleratore, allietando gli stomaci dei trasportati con discutibili musiche dance arabe cantate a squarcia gola... da loro. Finalmente si entra nel vivo del tour e i fuoristrada entrano nel deserto e il Pala è sempre più appiccicato alla bionda. Qui il desertifico Safari si tramuta circa due metri prima di raggiungere lo sterrato in una tappa sul deserto roccioso della Parigi – Dakkar che vede impegnate in un testa a testa le 2 jeep con a bordo i malcapitati che si divertono come bambini dinamitardi. La pista battuta è piena di buche, e l'autista di Abe e Gene che è un uomo avanti preferisce crearsela da se la pista piuttosto che seguire quella già fatta da altri. All'interno delle jeep nel frattempo sta succedendo di tutto, gente che cerca disperatamente un appiglio sui vetri, gente che viene sballottata qua e la e rispedita al mittente da quelli di fronte... e Pala è SULLA bionda (buche...). Proprio quando la faccenda iniziava a farsi interessante ci si ferma in mezzo al niente, o meglio, vicino a un albero con legati mamma cammello, papà cammello e cucciolo cammello. E si inizia ad importunarli cercando di farli mettere in posa per foto assurde. Arriva poi una indigena locale che cerca di venderci di tutto, ma gentilmente decliniamo. C'è puzza di cammello. Risaliamo sulle vetture, più o meno riassestati, e superando ampliamente la soglia dei 100 km/h (si sa, nel deserto non ci sono limiti, ma solo macigni che possono rallentarti, se non li eviti) arriviamo in un grazioso shop di provincia per consentire a qualche sprovveduto che pensava di fare snorkeling senza pinne e boccaglio di affittare l'attrezzatura e anche qualche giubbotto di salvataggio... non si sa mai. Qui veniamo letteralmente circondati da insistenti bambini (almeno 10!!!) che cercano di venderci qualunque cosa. Al che, poveretti, all'inizio ci fanno anche un po' pena, ma poi, dopo la 50 volta che ti mettono la loro roba in mano chiedendoti un euro, nelle tasche, ti si aggrappano mentre altri ti toccano e ti mettono addosso le collane e braccialetti che non vuoi, e continui a dire di no, ti viene seriamente in mente di regalare ai loro genitori dei preservativi... Purtroppo ci sono state anche episodi brutti, di grandi mancanze di rispetto dovute a chi, non abituato a certe scene di povertà e pensando solo alla sua vita nel proprio microcosmo, crede che certe cose siano fuori da ogni ragione... Evitati di prendere sotto 3 bambini che ci si mettevano davanti ripartiamo alla volta della spiaggia, dove già erano pronti ad attenderci non strabordanti more, neanche rosse, ma biondi cammelli. Per niente intimoriti (noi) dai quadrupedi pelosi ci saliamo in groppa mentre dei beduini accompagnati dai loro little beduini ci seguono nella manovra della messa in moto. Dovete sapere infatti che questi splendidi animali hanno la particolarità, nell'alzarsi in piedi di distendere prima le gambe posteriori, venendoti quindi a trovare, tu che ci sei in groppa, quasi a baciare il suolo, e poi finalmente, dopo qualche scrollatina, apprezzatissima soprattutto dai maschietti, decidono di sollevare anche l'anteriore rimettendoti in bolla. Dopo pochi metri ci ritroviamo in una carovana sul lungo mare con le redini in mano di una bestia di cui non osi neanche chiederti dove sia posta la chiave d'accensione e spegnimento, ma vai avanti, o meglio vanno avanti.. per i cazzi loro. Iniziano le prime urla di chi non apprezza questi eleganti quadrupedi, o di chi non riesce a stare in equilibrio... Dopo pochi metri impariamo anche a conoscere le varie personalità dei quadrupedi che ci sono stati incautamente affidati; a Gene e ad Abe sono toccati i cammelli elaborati, quelli da corsa, che se ne fottono del gruppo e partono per una rimonta, al Pala è toccato un combattente, un vero duro, che se ne fotte del gruppo e pensa a scornarsi e urtare i cammelli che gli stanno davanti e di fianco, non curante delle gambe di chi li (e lo) cavalca, ma pensando solo di infilarsi anche dove c'è a malapena spazio per la sua testa (fra 2 cammelli intendo) facendosi poi largo a spintoni. Una volta comunque imparati i comandi principali, avanti, indietro, sinistra, destra, ciuciuciuciù (per rallentare o lanciarsi alla carica) il fare danni diventa più semplice. Arrivati a destinazione, fra vari dolori genito-lombari ci si pone davanti la splendida visione di un bacino acquatico a forma di mezzaluna intasato come l'A4 il giorno di Ferragosto da ignoti snorkelisti che sono li come noi per nuotare in questo magico Blu Hole, chiamato così per via della sua conformità geologica, praticamente un baratro della profondità di 120 m con dell'acqua sopra... altro che le nostre spiaggette a immersione graduale... Come se non bastasse questo luogo di selezione naturale è anche soggetto a forte corrente, tantè che le nostre guide ci dicono di lasciare le scarpe / ciabatte in un luogo x, più a monte, e che poi ci avrebbero pensato gli inservienti a riportarcele poiché saremmo arrivati molto più a valle trascinati dalla corrente... e ovviamente Abe e Gene si sono persi questa parte di spiegazione arrivando dopo che tutti i calzari erano stati portati via. Il Pala invece, colpito da maledizione, e trovando in se un piccolo barlume di conservazione della specie, e ricordandosi della maledizione che l'aveva colpito, preferisce non gettarsi a capofitto in quelle tortuose acque senza fondo infestate dai barracuda (più a largo). Così è che mentre tutti sono a mollo trascinati dalla corrente cercando di evitarsi a vicenda si mette a prendere il sole su un vecchio tronco abbattuto, importuna delle pietre e dei gatti che l'avevano scambiato per una sogliola essiccata e attacca bottone con qualche essere di femminile natura... ovviamente impegnate. Il tempo passa e si fa quasi ora di pranzo e ovviamente TUTTI vanno verso la risalita, una scaletta colata a picco da dove uno può ritrovare la libertà di deambulare, unico inconveniente, la scaletta è una e le persone almeno 300 (e questa non è Sparta!!!! ...scusate l'excursus) e si ritrovano tutti amalgamati nel bacino con pochissime possiilità di movimento in attesa di risalire... per rendere l'idea avete presente quando in una piazza affollata da colombi gettate del granturco su di essi (o sui capelli di una ragazza riccia?) ecco. Beh, per la cronaca i due snorkelisti del gruppo sono anche stai tamponati e per la constatazione amichevole hanno dovuto aspettare di risalire... Dopo diverse bestemmie in arabo e svariati minuti Abe e Gene riescono a riemergere trovando il Pala che nell'attesa si era messo a chiacchierare con Giovanna (ovviamente in costume da bagno) preoccupata perchè non vedeva più il suo fidanzato... al che, sentendo queste parole, i due amici guardano preoccupati il loro compagno il quale, con un innocentissima aria e un'aureola sulla testa fa capire che nn ne sa niente... Come dicevo Abe e Gene erano risaliti, ma le loro ciabatte erano un chilometro di strada asfaltata più a nord, e resisi conto di questo piccolo particolare provarono con gli occhioni da Bambi a convincere il Pala per farsele recuperare, ma senza apparenti risultati. Finalmente si mangia. Ci adagiamo all'ultimo piano di una dubbia costruzione a due piani, costruita in legno, totalmente aperta e coperta solo da legno e foglie di palma... molto ecosostenibile. Per terra ci sono tappeti, tanti, e ci si siede direttamente sul parquet coperto da questi (modo gentile di definire un paviemento di assi) e, con l'ausilio di svariati cuscini (ripieni di non abbiamo voluto sapere cosa) troviamo più o meno una posizione comoda. Arriva il cibo, tossico a nostro avviso e monogusto, ma mangiamo lo stesso quei bellissimi manicaretti composti da pasta al sapore di sabbia, pollo al sapore di sabbia e salsine e frullato-impestato di verdure sempre al desertifico sapore. Almeno noi la buona volontà di assaggiare quel cibo pseudo-locale fatto appositamente per noi da gente che ha la mania di leccare le rocce ce l'abbiamo messa, mentre i nostri compagni di viaggio recuperati per stipare le jeep, residenti nei loro 5 stelle extra lusso e vaffanculo al suon di “ma cos'è sta merda qua, io mangio solo Barilla e Nutella originale” hanno preferito non toccare cibo, tanto tra poco tornavano in hotel... peccato che serva più tempo per morire di fame... Dopo il pasto la giornata prevederebbe un tour guidato a fare shopping in mezzo ai beduini e località tipiche, al che all'unanimità scegliamo di bypassare quest'opzione in cambio di un rientro rellystico anticipato per il deserto. E mentre Gene tenta di spiegare in inglese al suo autista (arabo) com'è divertente guidare con la neve sui passi montani, tenendo conto che la cosa più fresca che avesse mai visto era un gelato, forse, tutti noi ci divertiamo come bambini fra un salto e l'altro delle dune. Rientriamo in albergo, molto stanchi ma con ancora mezzo pomeriggio a disposizione... La piscina è piena di gente, percorriamo il vialetto che ci porta in camera e iniziamo a disquisire sull'ordine di utilizzo del bagno. Nel mentre Gene simula un frustaggio in piena regola al Pala, il quale stando al gioco si mette ad emettere urla di piacere del tipo “SIII BRUTTO BASTARDO, COSI'!!! FRUSTAMI DAI! DI PIU'!!!!” ovviamente ignari che le finestre erano state lasciate spalancate dall'inserviente e che tutti in piscina si stavano facendo una cultura... un minuto dopo infatti Gene esce in terrazza per fumarsi una sigaretta e vede ancora tutti che guardano verso la nostra terrazza con gli occhi sgranati... figuraccia!!! Decidiamo nel frattempo i turni, Abe è ultimo e quando tocca a lui si ritrova a dover combattere con un Cerbero evocato in bagno che non lo voleva lasciare passare.. e da allora non sarà più lo stesso... mai più... Scendiamo in piscina, sotto gli sguardi attenti di tutti, e con le madri che tengono forte i loro figli mentre passiamo noi, e gi adagiamo sui lettini stile lucertole. Poco dopo ci ritroviamo in acqua a sguazzare in un posto che era affollato fino alla nostra immersione.. e quando Abe riemerge ci accorgiamo del modo da psicopatico in cui è riuscito a mettersi la crema... sembrava un panda con tutta la pancia bianca!!! Beh, che dire.. il pomeriggio prosegue tranquillo, e quando iniziano ad assordarci con la triste musica dell' ”ora felice”, traduzione locale del nostro happy hour, ci ritiriamo in camera per prepararci per la serata. Programma? Giro nella vecchia Naama Bay in compagnia degli allegri ragazzi lombardi! Anche in camera comunque la ricerca di figuracce non ha fine, Pala infatti fiero della sua suoneria “donnina che orgasma”, e scazzato dagli insonni fanciulli che ogni mattina ci alzano prestissimo decide di esibirsi in un'esilarante performance canora, appoggiando il cellulare con la suoneria a palla sulla porta (di cartone) della camera proprio mentre questi ultimi stavano passando, e accompagnando i gemiti della gentil donzella registrata con fraseggi tipici dell'accoppiamento dello gnu e ripetute percosse alla porta... ... e vista la riuscita della performance che ha sucitato svariati commenti da parte degli ignoti passanti (vi lascio immaginare la loro faccia qunado poi hanno visto uscire dalla stanza ben 3 maschi...) si è ben pensato di riproporla agli sconosciuti vicini di finestra che la tenevano sempre aperta (la finestra!!!)... Tra discutibili goliardie e improponibili discussioni arriva l'ora di cena, e dopo il buffet cerchiamo un mezzo di trasporto adatto a portarci a destinazione: un minibus scassato! Siamo alla ricerca di taxi e questo individuo si accosta e ci chiede se vogliamo un passaggio, certo che si, ma prima vogliamo contrattare il prezzo. Per pochi centesimi a cranio riusciamo a ottenere così uno strappo, ma al momento di pagare l'ometto vuole metterci in conto tutti i 12 posti disponibili e non solo quelli effettivamente occupati da noi, nove. Dopo diversi minuti di discussione il tutto si risolve con Silvia che prende in mano la discussione con un inglese fluido e familiare, e, spiegando al tipo che non gli pare il caso di prenderci per il culo, conclude l'arringa con uno splendido “fucking bastard” che l'ha costretto ad accettare le nostre motivazioni e a levarsi dai piedi. Iniziamo il nostro tour fra bancarelle, truffatori e grandi amiconi che propongono a Gene e a Pala nell'ordine: del Viagra, mogli egiziane (come se fosse facile trasportarle poi in Italia in valigia), e donne di piacere rateizzabili... non avendo le ultime buste paga a disposizione per il finanziamento ovviamente decliniamo e ci godiamo la piacevole passeggiata. Per quel che riguarda il ritorno c'è poco da dire, se non che l'auto che abbiamo recuperato, era una vecchia Peugeot station wagon omologata per 5 e noi eravamo in 9... ma come rifiutare la generosa offerta del guidatore e il suo prezzo stracciato!!! da notare eh che stiamo sempre parlando di pochi centesimi di euro!!! ...beh, viaggio stretto col Gene mezzo dentro e mezzo fuori (dal finestrino) ma siamo arrivati a destinazione. Sani e salvi e con la sabbia negli occhi (Gene). Unica cosa omessa e degna di nota... La sera prima era stato spiegato al Pala da un venditore che i prodotti realizzati in vera pelle di cammello sono ignifughi, tesi dimostrata passando un accendino sul prodotto stesso, il quale neanche annerisce... Beh, appena sceso dal cammello al Pala è tornata in mente questa cosa e, beh..., i cammelli sono proprio ignifughi...