******************************moliendo cafè( macinando il caffè)** Monangambeedi Antonio Jacinto (Angola) Nella grande fattoria non c'è pioggia,c'è il sudore della mia facciache irriga le piantagioni.nella grande fattoria c'è il caffè maturoe quel rosso-ciliegia: le gocce del mio sangue diventato linfa.Il caffè sarà tostato,pestato, torturato,diventerà nero, nero nero del colore del "contrattato".Nero del colore del "contrattato"! Chiedetelo agli uccelli gorgheggiantiai ruscelli serpeggiantial vento forte della macchia:Chi si alza all'alba , chi và nella piantagione?Chi porta lungo la strada interminabileil palanchino del padrone o il vino di palma?Chi strappa via le erbacce e riceve come schifoso salariofarina puzzolente, pesce marciopanni logorati, pochi soldie " botte da orbi se ti ribelli"?Chi? Chi fa crescere il mais?Il caffè sarà tostato,pestato , torturato,diventerà nero, nero nero del colore del " contrattato". ****Moliendo cafè -Josè Feliciano
Moliendo cafè (testo)CUANDO LA TARDE LANGUIDECE RENACEN LAS SOMBRASEN LAS QUE TU LOS CAFETALES VUELVES A SENTIREL CHAZ TRISTE CANCION DE AMOR DE LA VIEJA MOLIENDAQUE EN EL LETARGO DE LA NOCHE PARECE GEMIRCUANDO LA TARDE LANGUIDECE RENACEN LAS SOMBRASEN LAS QUE TU LOS CAFETALES VUELVES A SENTIREL CHAZ TRISTE CANCION DE AMOR DE LA VIEJA MOLIENDAQUE EN EL LETARGO DE LA NOCHE PARECE GEMIRUNA PENA DE AMOR UNA TRIZTEZALLEVA EL SANTO MANUEL EN SU AMARGURAPASA LA NOCHE CANSADO MOLIENDO CAFECUANDO LA TARDE LANGUIDECE RENACEN LAS SOMBRASEN LAS QUE TU LOS CAFETALES VUELVES A SENTIREL CHAZ TRISTE CANCION DE AMOR DE LA VIEJA MOLIENDAQUE EN EL LETARGO DE LA NOCHE PARECE GEMIR TraduzioneQuando il pomeriggio languisce e rinascono le ombre nella quiete dei caffè, si torna a sentire questa triste canzone d'amore della vecchia macina che si sente gemere nel silenzio della notte.Una pena d'amore, una tristezza; il mulatto Manuel si alza con la sua amarezza e passa instancabilmente la notte a macinare caffè. **
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*** e ora voglio regalare sta cosa meravigliosa ai miei meravigliosi amici
****dedicato con amore a tutti i neri d'Africasbarcati sul suolo d'Italia°°°PER CONCLUDERE CON UN MESSAGGIO DI SPERANZA vi lascio una poesia di M.Thew Adjlè ( Costa d'avorio)**DOMANI Notte e giornoaspetto invano sulla spiaggiaquelli che sono partitie non sono più tornati.La mano sulla fronte, ho scrutato lontanofino a che gli occhi mi sono usciti dalle orbite, le dune sono coperte dalle mie impronte mi sono arrampicato sulla casa più altasul cocco più altole mie speranze sono state vane. Un passante mi ha chiestoil perchè di quei pianti, tanto loro non torneranno mai.Il viaggio sarà senza ritornoO Sole, cosa è successo degli esuli?Il sole il giorno dopomi ha detto:" Ragazzo, ti compiango,loro appartengono ad altri cieli".Il viaggio sarà senza ritorno. Sole, tu che vedi tutto, dimmi in quale paese sono stati abbandonati.Si trovano in una terra dove lo zucchero cresce drittodove l'oro scorre come una fontana.Oh, uomini, i vostri cuori sono fatti di pietrabisogna temervi più della peste.Avete preferito l'oro ai miei fratelli.Notte e giornoaspetto invano sulla spiaggiaquelli che sono partiti e non sono più tornati.Tre secoli sono passatida quando sono partiti.Gli alberi fanno un'ombra più grande,il letto dei fiumi si è allargatoi figli dei loro figli hanno dei figliche fecondanocon lacrime e sudore dei loro corpi altri continenti.Sono tanti quanto le stellequelli che nutrono l'odio insaziabile.In piedi prima di giornoIn piedi prima di notte.Io aspetto invanoall'ingresso del villaggioquelli che sono partitie non sono più tornati.Sono partiti una mattinaper raccogliere il caffèper spremere il caucciùle loro spose sono scese fra i morticon gli occhi pieni di lacrime.Gli orfani sono cresciutisi sono fidanzati.Le loro fidanzate non hanno suocero o suocerai villaggi sono scomparsiperchè i loro abitanti non tornanoIn piedi prima di giornoin piedi prima di notte.Io aspetto invanoall'ingresso del villaggio e non sono più tornati.Ma l'Africa nera non è sterile,domani partorirà uominipiù belli di quelli di ieri.Non avranno sulla fronteil marchio della schiavitù, chiuderanno per semprequel libro di storiadove per secoli si è scritto il loro implacabile destino.Notte e giornonelle città e nei villagginei campi e nelle officinenel freddo e nel caldofaremo della nostra Africala più bella regina del mondo,la libertà stanca di andare per mari e continenticoperta di sputi e di bestemmieverrà a riposarsi da noi! Domani.*************************Questa è anche la realtà di oggi sui barconi*****