trampolinotonante

l'italia


***********************************VIVA SANREMO**anche nell'opera buffa "Tutti in maschera" del maestro Carlo PEDROTTI, libretto di M.M.Marcello (attoII, scena1^) rappresentata per la prima volta a Verona nel 1856, una canzone comincia:"Viva l'Italiaterra del canto...."*
 e del resto il magico inno di Garibaldi ( del poeta Luigi Mercantini) chiama l'Italia " ...la terra dei fiori, dei suoni ne dei carmi..."*poi il poeta aggiunge l'augurio che essa torni quale era prima, " la terra dell'armi", poichè all'Italia dei suoi tempi potevano ancora andar bene le parole che il Niccolini pone in bocca a un gentiluomo veneziano del secoloXVII, ma con pensiero all'età presente:"........Italia giacedall'armi, e più dai suoi costumi oppressa;nulla ritien degli avi e tutto apprese dai suoi nuovi tiranni......." ( Antonio Foscarini, tragedia,Atto I, sc.1^)*
 Si può fare per l'Italia anche un altro augurio, più prosaico direi, ma non senza importanza, cioè che per essa vadano bene le parole" ...ricca è l'Italia, ma ricca assai..." che Alboino dice a Rosmunda nella famosa ballata del Prati (" Una cena di Alboino re"). Purtroppo sta frase oggi suona di sfottò!*
*"....L'Italia , conquistatrice del mondo durante l'antichità romana, museo di tutte le arti del Medioevo, mirabile nella civiltà moderna per i suoi sforzi di dui rinnovazuione è , e rimane tuttavia,un paese molto povero; soprattutto essa soffre di " impecuniositè", deficienza di denaro, deficienza di capitali...". Così scriveva Francesco NITTI in in suo famoso libro " La ricchezza dell'Italia" (Napoli1904, pg 8), composto per sostenere il concetto, appunto, della povertà de  sto nostro paese.* anche il Carducci,  , negli ultimi versi della poesia "Il Cadore", augura che il paese,  superata la crisi della guerra , il benessere riprenda anche più intenso" ...Italia assunta novella fra le genti"*ma con più ragione l'ebbe a ripetere il Pascoli, succeduto al Carducci nella cattedra di Bologna, quando disse: "...la grande Proletaria si è mossa...."titolo e prima frase  del discorso che il Pascoli tenne a Barga il 16 novembre 1911, commemorando i morti e i feriti della guerra di Libia, volendo intendere che  l'Italia manda per il mondo i suoi lavoratori " ...che in patria erano troppi e dovevano lavorare per troppo poco...", per cui il mondo che più ne aveva bisogno, meno li stimava; così il Pascoli si rallegrava vedendo che la patria aveva trovato un luogo per loro....la Libia!!!Purtroppo anche questa  era in gran parte un'illusione poichè gli avvenimentoi che seguirono avevavo ridotto l'Italia in confini più modesti, che fecero dire a Napoleone III: "...Italie, petit Etat situè au pied des Alpes...". sprezzante , vero?*
*Reagì la forte Torino, culla dell'Indipendenza italiana, quando si incominciò a cantare:" ...I soma i fijeui d'Giandoja,na sola famj'a..." che in un'altra canzone continuava: " Cantoma,cantoma,ciuciand a la dojaaussand el goblot,Evviva Giandoja e i so Giandojot...!"( Cantiamo, cantiamo, bevendo al boccale, alzando il bicchiere: Evviva Giandoja e i suoi Gianduiotti!")*****
W Sanremo!!!**