trampolinotonante

il funerale della Tartaruga


*********************il funerale della signora Tartaruga*Era la vigilia di Natale. Una bella villetta in campagna fra gli abeti; le piccole siepi di pungitopo; qualche steccato; in casa le luci delle decorazioni; la neve sul prato e sul tetto a spiovente; un piccolo laghetto; dentro casa una bella famigliola raccolta accanto al camino acceso:il babbo, la mamma, due figlioletti e una loro amichetta Valentina giunta come ospite da Torino; l'albero di Natale e tanti bei pacchetti colorati con i doni da aprire a mezzanotte; il cielo pieno di stelle e tanto caldo nel cuore! Insomma, una bella cartolina! Giuseppe, il maschietto, era segretamente innamorato di Valentina e per dimostrare di non aver paura del freddo uscì fuori a correre e saltellare sulla neve mentre la sorellina Anna, e l'ospite già con le calzette di pelusce e il pigiamino di felpa, erano incollate ai vetri della finestra e lo guardavano. A un tratto il ragazzino vide accanto allo stagno la sua tartaruga d'acqua, Bombon, che stranamente non era andata in letargo, immobile a pancia all'aria e senza vita. Provò subito un immenso dispiacere. Chiamò tutti fuori. Tutti accorsero per consolarlo. Suo padre fece del suo meglio: " Non piangere, figliolo. Prepareremo un bel funerale per la signora Tartaruga; le costruiremo una piccola bara tutta foderata di seta e chiederemo al becchino di porre sulla tomba una lapide con inciso il nome della signora Tartaruga. Poi le porteremo ogni giorno dei fiori freschi e porremo tutt'intorno un piccolo steccato". Il bambino si asciugò gli occhi e battendo le mani si dichiarò entusiasta della bellissima idea. Quando tutto fu pronto, il padre, la madre, Anna, Valentina, e il bambino in testa partirono in corteo marciando con andatura solenne e aria compunta verso lo stagno dov'era morta Bombon. Giuseppe non stava in sè dalla contentezza: tutto quel gran da fare per il cerimoniale lo faceva sentire importante e voleva far bella figura agli occhi della piccola ospite. Ma, sorpresa! giunti che furono allo stagno, la tartaruga era scomparsa! Guardando meglio, all'improvviso la scorsero che emergeva dal fondo del laghetto, nuotando allegramente. Il piccolo fissò la sua amica in preda a profonda delusione e guardando Bombon eclamò " Uccidiamola!". *io da bambino nel mio giardino davo le mosche da mangiare ai ragni, e loro lo sapevano e aspettavano. Li vedevo spostarsi quando mi vedevano! e afferravano subito le mosche! Terribile!  Da bambini si fanno cose terribili!*
Malher: 1^ Sinfonia " Il Titano" - 3° Mov. " Il funerale del guardacaccia"