trampolinotonante

Canti nel vento


************** Canti nel vento delle scogliere di Moher nella verde Irlanda****** l'Irlanda!!  un incanto senza fine , dove il giorno è splendore  e la notte è magia, che a dirla con Thomas Mann: " ... La notte è il regno di ogni romanticismo; scoprendola esso ha sempre identificato in lei la verità, in contrasto con la vaga illusione del giorno, il regno del sentimento in antitesi a quello della ragione”.E' la terra di Isotta , l'amante di Tristano, cantata splendidamente da WagnerNon si può comprendere la vera essenza del " Tristan und Isolde"  se non si visita l'Irlanda, se non si guardano le sue verdi pianure, le sue colline, i suoi laghi, i suoi castelli, le sue imponenti scogliere.Tristan und Isolde: l'opera più magica del mondo**Le scogliere di Moher  e i suoi canti immersi nel ventoQueste sono le mie riprese**Ho ripreso il canto di questa cantante di strada**E anche il suono dell'armonica di questa vecchietta in compagnia del suo cagnolino*poi ho fatto queste foto
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*ecco il Preludio del Tristan und Isolde di Wagnercredo che mai l'amore sia stato cantato in una maniera più intima e appassionata* L’eroe Tristano è stato trasferito dalla dimensione dell’amore cortese alla tenebrosa atmosfera degli Inni alla Notte di Novalis.*Ecco Isotta invocare " la morte d'amore" nel famoso Liebstod che alla fine unirà i due amanti. Così canta Isotta"..Son forse onde di teneri zeffiri? Son forse onde di voluttuosi vapori? Nel flusso ondeggiante, nell'armonia risonante, nello spirante universo del respiro del mondo, annegare, inabissarmi, senza coscienza, suprema voluttà!"**Ecco il sublime Liebestod nel finale dell'Opera* Sono andato in Irlanda soprattutto per capire il Tristan und Isolde.Ora ho compreso meglio, molto meglio ed è na cosa meravigliosa!!**L'arpa è il simbolo dell'IrlandaOrigini dell’Arpa IrlandeseLe sue origini iniziano al tempo di Brian Boru, il Re celtico d’Irlanda, (1002–1014) e deceduto durante la Battaglia di Clontarf, cui amava dilettarsi nel suonare l’arpa.Nella società Celtica formata dai Clan, ovvero gruppi di persone che vivono in un villaggio, vi erano i suonatori di Arpa che scrivevano melodie in onore del Capo Clan, della sua famiglia o della figlia. Queste melodie erano chiamate “Planxties”.
L'arpa di Brian Boru, re d'Irlanda, conservata dentro la grande e magnifica biblioteca del Trinity College a Dublino* UNA RIFLESSIONEtre luoghi, tre tempi, tre amoriLancillotto e GinevraTristano e IsottaGiulietta e Romeo*"A volte si fa un affrettato parallelismo tra la storia di Tristano e Isotta e il romanzo cortese. Le differenze sono però molte: al culto del desiderio e dell'amore, visto come forza di vita e spinta alla perfezione, della tradizione cortese, la storia di Tristano e Isotta oppone un desiderio devastante, fonte di dolore più che di elevazione spirituale, e vera e propria forza di morte in quanto il loro amore non può portarli che alla morte.Il confronto più efficace può farsi con la coppia di Lancillotto e Ginevra, in cui la dama è sempre superiore all'uomo, che per lei è disposto a tutto pur di essere degno del suo amore e il cui amore è perfettamente integrato nella società: l'amore di Tristano e Isotta si pone invece in costante sfida nei confronti della società, rendendo impossibile una conciliazione dei valori morali e sociali con quelli dell'amore, e connotandosi più come amore-passione. Tristano e Isotta potrebbero forse simboleggiare la verità intima che la forza del filtro magico ha saputo rivelare contrapponendola al resto del mondo, all’apparenza delle convenzioni sociali. Tali allegorie (che in futuro avrebbero contagiato pericolosamente la politica intesa come purezza dello spirito tedesco) si associano però al costante desiderio di annullamento nutrito dai protagonisti. Il loro desiderio non è deputato a risolversi nell’opulenza della vita materiale ma in un’altra dimensione, simbolo metafisico della vita più autentica e segreta. Questo è il vero dramma dei due amanti: l’impossibile conciliazione della dicotomia in cui sono costretti a vivere, divisi come sono tra anima e corpo, tra essenza e apparenza, come rivela il tormento allucinato di Tristano nel terzo atto. Tristano e Isotta non vivono un amore normale ostacolato dalle avversità come accade in Giulietta e Romeo bensì inappagabile per sua stessa natura, condannato a vivere nel finito e soddisfabile solo nella morte. È la verità più profonda che gli amanti avrebbero taciuto reprimendola nel subcosciente"*Scene dal film " Tristano e Isotta"