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L'Ode a Santa Cecilia, la Patrona della Musica

Post n°99 pubblicato il 16 Settembre 2010 da trampolinotonante

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Santa Cecilia, Patrona della Musica

e Henry Purcell, il suo cantore

 

" Hail! Bright Cecilia. Hail! Fill ev'ry Heart / With Love of thee and thy Celestial Art... " (  Salute a te, radiosa Cecilia, salute! Riempi ogni cuore del tuo amore e della tua arte celestiale...).

 E' l'inizio della "Ode a Santa Cecilia" di Nicolas Brady che Henry Purcell, compositore inglese del XVII secolo, rivestì di delicata musica per cantare le lodi della Santa che in quell'epoca in tutta Europa era stata eletta Patrona della musica e dei musicisti.

Battista Salvi detto Sassoferrato: Santa Cecilia

Cecilia, il cui nome secondo la dottrina medioevale dell'interpretatio nominis vorrebbe significare "giglio del cielo" o " guida del cieco" o " cielo della gente" ma che il glottologo Tagliavini preferisce far derivare da " coeculus " (cieco) o da un'etimologia etrusca del tipo "coecina", deve alla pia devozione popolare il non aver subito la sorte della cancellatura ecclesiastica e già nel VI secolo, quindi, l'essere stata inserita nel canone romano della Messa. Appare, infatti, nello splendido mosaico del corteo delle Vergini nella Chiesa di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna dello stesso periodo.secondo la quale essa stessa suonava l'Organo durante le sue nozze con Valeriano, cui era andata sposa ed al quale altresì aveva rivelato di non poter giacere con lui poichè aveva consacrato la sua verginità al Dio cristiano. Valeriano comprende e accetta divenendo anch'egli cristiano. Ma le  persecuzioni in atto contro i cristiani, non la risparmiano, sicchè Cecilia viene torturata e decapitata.  

 

 

Amico Aspertini: Martirio di Santa Cecilia- Affresco nell'Oratorio di Santa Cecilia a Bologna

 

Leggiamo: " Cantantibus organis Caecilia virgo in corde sua decantabat soli Domino dicens:<< Fiat cor meum et corpus meum immaculatum ut non confundar>> " ( La vergine Cecilia cantava nel suo cuore al Signore dicendo:<< Che il mio cuore ed il mio corpo siano puri così che io non sia confusa>>).

John Melhuish: Santa Cecilia

 E' evidente il riferimento all'inno alla purezza ed alla verginità, che essa elevava nel suo cuore mentre veniva decapitata e non ad un vero e proprio canto vocale, tanto più che il termine Organum si riferisce non propriamente all'Organo bensì a strumenti musicali in genere.

 

Stefano Maderno: Santa Cecilia. Roma ,Basilica di Santa Cecilia

 

Tale passo fu spesso citato, mutilato e frainteso come prova anche il racconto della seconda monaca nell'ottavo frammento dei Racconti di Canterbury di Chaucer, laddove si recita in versi la Passione e il martirio della Santa. Leggiamo dal web: " Dell' Organo a sentir la melodia, / un canto si levava dal suo cuore: / Concedimi serbar l'anima mia / ed il mio corpo sol per Te, Signore, / che fosti crocefisso per amore " (trad. Vincenzo La Gioia). Ecco, quindi, che Cecilia, cantando in modo angelico nei tormenti della decapitazione, si trasfigura nella musica della quale diviene la protettrice.

 

 William Watherhause: estasi di Santa Cecilia

 Purcell, così come, successivamente, anche Haendel e Scarlatti, le dedica uno dei suoi lavori più belli ed interessanti. L'intera opera del compositore inglese, il più grande genio musicale che quella terra abbia mai avuto, si colloca sullo sfondo delle guerre di religione che nel XVII secolo sconvolsero l'Inghilterra opponendo i Puritani ( di Belliniana memoria) ed i loro codici di comportamento ispirati dalla rigida morale di Cromwell, alle fortissime spinte restauratrici del cattolicesimo operate da re Carlo II e poi da Giacomo II Stuart.

 

Henry Purcell

 

I tratti superficiali e mondani che caratterizzavano la vita di corte inglese con le convenzioni ed i manierismi della Restaurazione, trovano anch'essi riscontro nella sua musica.

Stefano Maderno: Santa Cecilia ( particolare)

 

"L'isola inglese era priva del fervore liturgico della musica luterana tedesca così come difettava del pathos italiano e della levità rigorosa della musica di corte francese. Purcell cercò di assorbire tali parametri temperandoli di una grazia e di una delicatezza sensuale che diverranno la principale caratteristica di tutta la sua produzione."

 "Anche nell'Ode di Santa Cecilia, inoltre, ciò che più d'altro stupisce, risiede nella consapevolezza che Purcell dovette avere della transizione dallo stile modale allo stile tonale. Da un' analisi attenta dell'Ode appaiono sempre più evidenti le concatenazioni armoniche e l'accentuato cromatismo con cui vengono esposte le dissonanze. Polifonia e armonia sembrano familiarizzare ed il contrappunto fluisce piacevolmente nella densa sonorità delle voci."

Le Dodici Stanze nelle quali si sviluppa l'Ode, che potrebbe essere definita una vera e propria cantata per Soli, Coro ed Orchestra, si susseguono con leggerissima grazia. L'aderenza al testo è impareggiabile nella magica terza Stanza ( video in alto) . Leggiamo: " Tis Nature's Voice; thro' all the moving wood..." -  "E' la voce della Natura che attraverso la foresta tutte le creature intendono. La lingua universale che nessun uomo di questa terra può ignorare perché è da essa che loro apprenderanno a sedurre l'orecchio e a colpire il cuore....".

 

Santa Cecilia. Disegno di trampolinotonante

 

Si narra che fu Purcell stesso a cantare tale aria così piena di affascinanti acrobazie vocali. Il canto accompagnato dal liuto (o anche  dal violoncello) si dischiude come in un silenzio notturno alimentando un sentimento che come un ramoscello toccato dalla luce lunare splende nella selva sonora delle parole.

Leggiamo ancora:" L'Ode poi si distende nel silenzio della bellezza, quasi evanescente, inebriandosi in un profondo anelito all'arte, avvinta in un virtuosismo che lusinga, si rinnova e si espande come un'evasione dalla solitudine. Intima e profonda la gioia della quinta Stanza : " Tu accordi il mondo di quaggiù come le Sfere celesti che nello spazio infinito si muovono al suono della propria musica..". In chiusura l'Ode si illumina di limpidezza cristallina, agile e mirabile nelle voci che tornano ad osannare: " Salute a Te, radiosa Cecilia, nostra santa patrona, patrona dell'Armonia! ".

Come fluido raggio inargentato la delicata solennità discende fin nel profondo dell'anima, elevando la musica a simbolo di un ultimo residuo della bellezza che dimora in fondo ad ogni cuore."

Purcell, ancora giovane e stroncato dalla tubercolosi,  cessò di vivere il 21 novembre 1695 nella vigilia della ricorrenza della Santa che con dolcezza e così devotamente aveva celebrato.

 Un caro saluto da trampolinotonante

Raffaello: Estasi di Santa Cecilia- Bologna, Pinacoteca

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Sala "Santa Cecilia"-Auditorium. Architettura di Renzo Piano- Roma

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Orchestra e Coro dell'Accademia di Santa Cecilia. Roma

 

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" Sa lingua de is sonus"- Banda musicale Santa Cecilia - Villacedro-Sardegna

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Banda musicale " Santa Cecilia" a Cefalù- Sicilia

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Basilica di Santa Cecilia. Roma

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Luogo sotterraneo del ritrovamento del corpo di Santa Cecilia nelle catacombe di San Callisto a Roma. 

Dal web.Papa Urbano I, che aveva convertito il marito di lei Valeriano ed era stato testimone del martirio, «seppellì il corpo di Cecilia tra quelli dei vescovi e consacrò la sua casa trasformandola in una chiesa".

 Nell'821 le sue reliquie furono fatte trasportare da papa Pasquale I nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.Nel 1599, durante i restauri della basilica ordinati dal cardinalePaolo Emilio Sfrondati,in occasione del prossimo Giubileo del 1600, venne ritrovato un sarcofago con il corpo di Cecilia in ottimo stato di conservazione.Il cardinale allora commissionò a Stefano Maderno (1566-1636) una statua che riproducesse l'aspetto e la posizione del corpo di Cecilia così com'era stato trovato, statua che oggi si trova sotto l’altare centrale della chiesa.

Henry Purcell è sepolto a Londra ,nella storica Cattedrale di Westminster, nella navata laterale a nord, ai piedi dell'organo che per tanti anni aveva suonato. 

 

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Quasi tutte le notizie riportate nel testo sono tratte dal web. In minima parte sono riflessioni personali. Sono contento di aver portato a conoscenza dei miei eventuali ed occasionali lettori, tale bellissimo argomento su Santa Cecilia, sperando di contribuire alla diffusione della cultura.Un saluto. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Rispondi al commento:
trampolinotonante
trampolinotonante il 20/09/10 alle 11:36 via WEB
Caro serval, grande amico mio!!!!!! Hai parlato dell'"...armonia dell'anima..."!!! E allora hai centrato il tema del mio post: la spiritualità dell'arte!!!!Ricorrerò a due musicisti per delucidare il mio concetto.Il primo è Wagner. Questo grandissimo compositore nelle sue opere caratterizza i personaggi con ciò che in termini tecnici si chiama "Leitmotive", ovvero tenta di caratterizzare l'eroe non con un un trucco teatrale, di scena, di effetti di luce ma con una melodia precisa, con un motivo, quindi con un mezzo musicale, è come se caratterizzasse il personaggio descrivendo la sua anima, il suo carattere, e quindi un suo parametro interiore, spirituale diremmo. Un altro è Debussy, magico compositore francese!!Debussy compone musuca affidandosi a impressioni spirituali che lui stesso sente e che gli vengono dettate dalle manifestazioni della Natura. Viene difatti paragonato al movimento impressionista in pittura, in quanto come fanno fanno gli impressionisti , si ispira nelle sue composizioni ai fenomeni naturali, cercando di interpretarli in maniera soggettiva.E' una spiegazione un pò riduttiva. Debussy non è solo questo, ma è molto di più, naturalmente.Volevo mettere in evidenza quanto grande fosse la sua la sua aspirazione all'interiorità e come si percepisce quasi con dolore il suo sforzocompositivo e la sua sofferenza nel mettere in luce la sua anima ed enucleare l'interiorizzazione di un fatto naturale. Difatti se lui dovesse descrivere un temporale o una tempesta sul mare o un mattino di primavera , non fa della musica a programma ovvero cercando di copiare e riprodurre con strumenti musicali ciò che fa la Natura, ma sublima il fenomeno, lo interiorizza e lo esterna solo come una sua precisa e sofferta interiorizzazione. Chiarissimoi esempi, fra i tantissimi, " La mer" oppure l'ormai mondiale " Claire de lune". Ecco perchè nelle sue composizione si avverte il suono interiore. C'è, a dire il vero, questo conflitto fra " la bellezza esteriore" e la bellezza interiore" della musica. La bellezza interiore obbedisce ad una urgenza interiore e rinuncia alla dimensione caramellosa e chiara nella sua immediatezza descrittiva, ad esempio la descrizione di un tuono o di una scrosciare di pioggia o , come nelle quattro stagioni di Vivaldi, il canto di contadini, o scorrere dell'acqua del torrente, tutte espressioni che potrebbero risultare belle perchè di percezione immediata perchè riconoscibili.Questa totale rinuncia alla bellezza descrittiva, porta all'esaltazione della bellezza interiore della musica. Chiaramente la musica interiore ( e per alcuni versi " assoluta" come suol dirsi)si rende meno appetibile in quanto per comprenderla occorre no sforzo della mente e del cuore, un processo un pò faticoso di concentrazionepoichè staiamo ascoltando l'anima del compositore e non la Natura vera e propia ma ciò che nel suo animo si è sublimato. Ecco perchè Santa Cecilia è stata scelta come patrona della Musica: essa svincolandosi dalla senzazione corparale della decapitazione, cantava, obbediva ad una urgenza interiore della sua anima! Forse non è chiaro, ma ci ho provato! Grazie! tt
 
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