Quando leggo che gli esponenti di una parte politica, religiosa o culturale molto caratterizzata esaltano (o al contrario condannano) un'opera, divento subito sospettoso.Nel suo blog, Sandali racconta dei dubbi circa i significati più o meno reconditi di "Narnia", almeno relativi al film, che peraltro non ho (ancora) visto, mentre ho iniziato da (troppo) poco la lettura del primo dei romanzi.Il punto non è comunque la pertinenza delle osservazioni, quanto una questione di merito generale. Trovo che quello di trovare significati simbolici diretti, allegorie esplicite, rimandi e richiami immediati, ad un'opera narrativa non sia un buon metodo.Intanto perché, anche ammesso che l'autore abbia voluto creare un'opera a forte contenuto ideologico, il valore di essa - e la sua durata nel tempo, particolare non secondario - lo trascende, aprendosi e concedendosi a interpretazioni diverse, sfumate, contradditorie, perciò fertili, proficue. Il grande romanzo è quello sul quale c'è sempre qualcosa da dire, e che ha qualcosa da dire da tutti. Senza contare il fatto che di norma si può leggere anche il Mein kampf senza diventare automaticamente nazisti. L'intelligenza del lettore è sempre migliore di quella dei critici unilaterali, è un fatto. Altrimenti, non esisterebbe una cosa chiamata letteratura.Poi, certo, se i neocons esaltano il film, qualche motivo l'avranno, ma volendo si fa sempre abbastanza presto a far diventare una qualsiasi cosa qualunque altra. E di norma, più la lettura è unilaterale, diretta, univoca e priva di sfumature, meno vale. E le interpretazioni dei neocons, francamente...Ma poi c'è la faccenda dei quattro cicli, elaborata da Borges, la quale ci insegnato che "quattro sono le storie": la storia di un forte città assediata - Troia, che diventa paradigma di ogni conflitto; la storia di un ritorno a casa - Ulisse; la storia di una ricerca - il Graal; e la storia del sacrificio di un Dio - Cristo. Un tempo mi divertivo a ritrovare le concordanze in ogni film che vedevo, e in ogni storia che leggevo. E le ho trovate sempre, a partire da Titanic e dal Soldato Ryan (il sacrificio di due dèi...).Messa così, anche la storia di Narnia pare avere un altro colore, no?
Post
Quando leggo che gli esponenti di una parte politica, religiosa o culturale molto caratterizzata esaltano (o al contrario condannano) un'opera, divento subito sospettoso.Nel suo blog, Sandali racconta dei dubbi circa i significati più o meno reconditi di "Narnia", almeno relativi al film, che peraltro non ho (ancora) visto, mentre ho iniziato da (troppo) poco la lettura del primo dei romanzi.Il punto non è comunque la pertinenza delle osservazioni, quanto una questione di merito generale. Trovo che quello di trovare significati simbolici diretti, allegorie esplicite, rimandi e richiami immediati, ad un'opera narrativa non sia un buon metodo.Intanto perché, anche ammesso che l'autore abbia voluto creare un'opera a forte contenuto ideologico, il valore di essa - e la sua durata nel tempo, particolare non secondario - lo trascende, aprendosi e concedendosi a interpretazioni diverse, sfumate, contradditorie, perciò fertili, proficue. Il grande romanzo è quello sul quale c'è sempre qualcosa da dire, e che ha qualcosa da dire da tutti. Senza contare il fatto che di norma si può leggere anche il Mein kampf senza diventare automaticamente nazisti. L'intelligenza del lettore è sempre migliore di quella dei critici unilaterali, è un fatto. Altrimenti, non esisterebbe una cosa chiamata letteratura.Poi, certo, se i neocons esaltano il film, qualche motivo l'avranno, ma volendo si fa sempre abbastanza presto a far diventare una qualsiasi cosa qualunque altra. E di norma, più la lettura è unilaterale, diretta, univoca e priva di sfumature, meno vale. E le interpretazioni dei neocons, francamente...Ma poi c'è la faccenda dei quattro cicli, elaborata da Borges, la quale ci insegnato che "quattro sono le storie": la storia di un forte città assediata - Troia, che diventa paradigma di ogni conflitto; la storia di un ritorno a casa - Ulisse; la storia di una ricerca - il Graal; e la storia del sacrificio di un Dio - Cristo. Un tempo mi divertivo a ritrovare le concordanze in ogni film che vedevo, e in ogni storia che leggevo. E le ho trovate sempre, a partire da Titanic e dal Soldato Ryan (il sacrificio di due dèi...).Messa così, anche la storia di Narnia pare avere un altro colore, no?