Sensazioni interiori

La corsa


Oggi il caldo si è fatto sentire anche a Piacenza e nonostante io non lo soffra molto, quando incomincia a toccare dei livelli alti dà fastidio anche a me. Stamattina, come tutte le altre domeniche, sono andato a fare una corsa sull’argine: non potevo mancare nonostante facesse caldo anche perchè adoro osservare la vita di campagna...e poi c’è sempre il Trebbia, che pur se arrivato alla fine della sua corsa, riesce a mantenere sempre un certo fascino. Ho incontrato lungo il percorso delle rondinelle (poche per la verità), che purtroppo sono diventate ormai rare dappertutto a causa di un inquinamento intenso. Quando penso a tutti i moscerini che ho dovuto mangiare mentre correvo, e alla funzione insettivora che hanno sempre avuto le rondini, devo per forza riconoscere la stupidità dell’uomo, che non ha più il giusto rispetto per la natura. Poco più avanti, in un campo da poco mietuto, diverse decine di piccioni e qualche cornacchia, invece, facevano razzia di quel poco frumento rimasto dopo la trebbiatura. Mentre correvo, chissà poi perché, mi è venuto in mente che da giovanotto avevo un’idea un po’strana della vita: desideravo, infatti, diventare vecchio improvvisamente, così, appena mi svegliavo una mattina. Quando lo raccontavo a mio padre, affermando che avrei voluto avere già la sua età, mi guardava con un’aria po’ strana, come se cercasse di capire se parlavo seriamente e poi parlandomi affettuosamente mi diceva di non pensare a cose assurde, di cercare, piuttosto, di godermi quello che la mia giovinezza mi offriva perchè quando sarei diventato vecchio non avrei mai più avuto l’occasione di vivere in un modo così bello ed intenso. Sono sempre stati i miei pensieri: cercare di vivere la vita in modo sereno, ma senza mai grandi slanci entusiastici.