Sensazioni interiori

La sera di halloween


Dalla sera di halloween è passata una settimana e il giorno precedente era il mio compleanno. Ricordo di essere uscito per fare quattro passi in paese: non è che m’interessasse molto la festa, ma avevo voglia di camminare e di guardarmi un po’in giro. Nonostante fosse l’ultimo giorno d’ottobre, non faceva molto freddo e soprattutto non c’era nebbia. Il cielo era completamente stellato, ma la luna era nel suo ultimo quarto, e gli spiriti di halloween potevano, quindi, agire protetti dall’oscurità. Questa è una di quelle feste che non mi ricorda quasi niente della mia adolescenza, forse qualche zucca svuotata tagliata a forma di teschio e illuminata con una candela da dentro per renderla più spettrale, ma la cosa finiva lì; non sapevo che questi giochi fossero legati a halloween. Oggi le cose sono cambiate, e mio figlio, come tanti altri suoi compagni, aspettano questa festa per poter uscire di sera, mascherati da spettri, per poi andare a suonare i citofoni delle varie abitazioni di porta in porta e chiedere il dolcetto (come se non ne mangiassero già abbastanza durante l’anno). Ma forse, quello che a loro interessa veramente è potersi sentire liberi di stare in compagnia allegramente, facendo qualcosa di diverso dal solito.Questa festa, se non sbaglio, ha origini antiche, ed è stata importata dagli americani e sviluppata a loro uso e consumo. Normalmente non ho molta simpatia per le abitudini americane, le trovo sempre esagerate in tutto, ma questa volta, tutto sommato, ritengo che non ci sia nulla di male, per una sera, a girare per le strade del proprio paese in compagnia degli spiriti di halloween.