Sensazioni interiori

Una corsa sull'argine


Domenica mattina sono andato a correre sull'argine del Po, la giornata era bella, il sole riusciva ancora a riscaldare, sembrava più una giornata di primavera che quella di autunno inoltrato, la differenza però si notava osservando la vegetazione intorno, le piante con le foglie tutte ingiallite e spoglie e  nel cielo la mancanza di rondini, ma soltanto cornacchie, gazze e piccioni. Nella parte iniziale dell'argine cammino lungo il Trebbia fino ad arrivare al suo sbocco naturale nel Po, in quel punto rimane sempre un po' d'acqua anche nei momenti più asciutti e così gli uccelli migratori ne approfittano sempre per fermarsi a riposare e a bere. Quella mattina con mia sorpresa ho notato fermo nel fiume un bellissimo airone bianco, non era la prima volta che li vedevo, ma ero convinto che fossero già tutti partiti per i paesi più caldi, mi sono fermato per osservarlo, si muoveva tranquillamente nell'acqua e la sua presenza rendeva più allegro il paesaggio,  però all'improvviso poco lontano si sono sentiti degli spari e l'abbaiare dei cani. In quell'aerea c'era il divieto di caccia, ma appena più in là verso la sponda lombarda i cacciatori stavano aspettando pazienti le loro povere prede.