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BUONA FESTA A TUTTI!!!


Sono diversi giorni che mi rimugina il pensiero in mente. Mentre stanno per iniziare le Olimpiadi di Pechino del 2008, si consuma la tragedia del popolo tibetano. Sottoposti ai soprusi del governo comunista della Cina, manifestano per la propria libertà e indipendenza, in maniera fino ad ora pacifica, ma vengono repressi con l’assassinio, con l’arresto politico, con la violenza più spudorata e odiosa. Naturalmente le Nazioni Unite non intervengono, come loro solito quando si tratta di massacri di indifesi, per motivi etnici o politici o che so io, perché ormai la Cina è un paese che ha acquisito un’importanza fondamentale come mercato di sbocco per la vendita di tecnologie e materie prime e come luogo dove i produttori mondiali possono sfruttare schiavisticamente una manodopera senza diritti, non remunerata (non possiamo infatti chiamare remunerazioni i vergognosi salari cinesi), che fa concorrenza a quella occidentale, permettendo così di sottrarre lavoro ed indurre in uno stato di incertezza e precarietà quest’ultima. Mancano due giorni alla Festa della Liberazione, data nella quale si ricorda la lotta partigiana per la libertà (di espressione, di credo politico e religioso, di pensiero), bene che ritengo fondamentale per la dignità dell’uomo. Quasi settanta anni orsono le persone di buona volontà e di buon senso, pagarono questo bene primario, se non il primo, a prezzo del sangue e della vita. C’erano tra di loro (forse erano la maggior parte, non lo so) quelli che avevano un’idea politica appartenente alla cosiddetta sinistra. Bene ora, con mio sommo sdegno e scandalo, ho sentito diverse voci provenienti da quella stessa parte politica, dei cosiddetti intellettuali, che, invece di assumere una posizione netta di condanna contro la ignobile repressione del popolo tibetano, invece di sostenere anche solo moralmente la lotta di quel popolo per quel bene per cui loro stessi, o i loro predecessori, avevano lottato a favore del proprio popolo, stanno ad argomentare, a filosofeggiare se la ragione stia da una parte o dall’altra, se il governo cinese abbia qualche ragione per comportarsi in quel modo incivile e spregevole! Miserabili cialtroni traditori e truffatori che non sono altro! Invece che intellettuali e uomini di sinistra, io li chiamo complici di assassini, farabutti, vampiri che per sostenere le loro tesi di sopraffazione, di fondamentalismo becero, succhiano il sangue dei tibetani sterminati dalla protervia di un sistema politico che in Europa è stato eliminato con la caduta del muro di Berlino del 1989, ed ha lasciato degli strascichi di degrado e devastazione dai quali le nazioni che ebbero la sfortuna di esserne infestate, stenteranno ancora a lungo per risollevarsi.Invece la maggior parte della cosiddetta cultura di sinistra, per ben che vada si lava le mani della questione, tutta impegnata a capire perché alle recenti elezioni del 13 aprile, gli Italiani li abbiano mandati a fare dove meritano. Le trasmissioni televisive glissano sull’argomento. Una questione per me di importanza principale per tutto il mondo, viene posposta alle malefatte di qualche psicopatico assassino oppure alle ormai trite e ritrite fandonie dei politici. A nessuno importa stare dalla parte di chi muore per la libertà.Ecco, avevo questa cosa nel gozzo che mi impediva quasi di respirare, ora l’ho detta, ma i tibetani continuano a morire.