triathlon

CHI SUDA..CHI LOTTA..


E' stato un mix di pensieri, emozioni, riferimenti, obiettivi, quello che mi ha accompagnato durante il mio ennesimo Olimpico di Pietra Ligure, in questa bellissima località che ospita una delle più belle gare del circuito, a cui ormai sono "abbonato" da diversi anni. Tuffarsi dopo mesi nelle braccia dell'amico mare è sempre momento di forte commozione, e quando l'acqua è bella calma, non troppo fredda e molto pulita, diventa davvero un incanto percepire i movimenti del proprio corpo. Conoscevo bene tutte le caratteristiche e le difficoltà di questa gara, ed allora l'ho vissuta dal primo all'ultimo istante, con molta tranquillità, ponderando gli sforzi, gestendo le energie senza troppa fatica, concludendo addirittura un minuto meglio dello scorso anno, sebbene all'epoca fossi molto molto più allenato. Un inizio da vera tonnara con più di 400 atleti maschi al via (la batteria femminile di poche decine di unità partiva dieci minuti prima) che mi hanno trascinato tra botte e colpi terribili, ad un tempo finale sui 26 minuti, preambolo di una bici che sapevo molto tosta e una corsa tra le più affascinanti che ricordi, tra il centro storico ed il "budello" di Pietra, per una finish-line proprio nella piazza del paese in mezzo ad una folla partecipe e numerosa tra cui si distinguevano per tifo e urla i fans AlbyFix e Frank. Gara corsa con il pensiero anche rivolto agli altri amici di squadra impegnati in simultanea nel mezzo di Pettenasco, che mi ha portato ovviamente ai bei ricordi dello scorso anno nella mia iron-preparazione con l'amico Ricky. Ma l'obiettivo finale di questa gara era concluderla per dedicarla a chi, nella mia città, sta lottando per contrastare lo scempio del Terzo valico, che mette a repentaglio paesaggio, ambiente, salute e tra le altre cose, la scuola di Villa Sanguineti. Cosi, il mio arrivo, la mia finish-line , è stata per loro...per chi lotta! Bimbi compresi! Con la maglia "ConTrasta il Terzo Valico"  sventolata a pochi metri dall'arrivo, ben in vista per la foto di rito, con tanto di cronaca del gesto da parte dello speaker ufficiale della gara, mi sono concesso questi secondi al centro dell'attenzione, per una causa che sento nobile, il minimo per stare accanto a chi non vuole arrendersi.