triathlon

LONDON


L'evolversi della propria vita porta talvolta a vivere esperienze, situazioni, momenti particolarmente intensi, immagini e colori di realtà che con il tempo diventano tesoro inestimabile dei propri ricordi e del proprio vissuto. Un anno fa proprio in queste ore, avevo da poco tagliato il traguardo dell'Embrunman, una gara che al solo pensarci oggi, è capace ancora di trasmettermi brividi intensi. Stasera sono invece qui a scrivere a poche ore dal mio ritorno dopo la straordinaria vacanza londinese, che è andata al di la di ogni aspettativa e che è stata capace di regalarmi una serie di forti emozioni che mi porterò dentro per un bel po'. Sapevo e già conoscevo il fascino e la bellezza della capitale inglese essendoci stato qualche anno fa..sapevo e già conoscevo abbastanza bene il "British Cool", avendo trascorso tre anni fa una settimana a nord dell'Inghilterra per il mio Ironman di Bolton...ma stavolta ho vissuto una "full immersion" di nove giorni a Londra che mi hanno dato l'opportunità di conoscere davvero a fondo questa meravigliosa City. Insieme alla mia famiglia, entusiasta quanto me per questa vacanza, abbiamo cercato il più possibile di vivere non solo da turisti le bellezze della città, unendoci alla quotidianità dei londinesi, alle loro regole bizzarre ma spesso efficaci, al loro modo di essere tradizionalisti non rinunciando all'avanguardia, al loro caos "ordinato" tra gli immensi stradoni del centro.. Facendo i flipper tra gli eventi olimpici e i patrimoni della città, non abbiamo tralasciato neppure le zone meno famose ma non per questo meno affascinanti di Londra come ad esempio i quartieri di Fulham, Chelsea, Wembley, (doveroso il mio pellegrinaggio agli stadi inglesi) Angel, Oldford e i famosi mercatini di Candem e Portobello a Notting Hill, o quelli di Soho, Chinatown e Roman Road.  E poi tutta quella marea di cose che, visitando Londra, non si può fare a meno di ammirare a cominciare da St. Pancreas a King's Cross, da Piccadilly Circus a Covent Garden, da Trafalgar Square a St.Paul, dall'House of Parlament con il Big Ben, all'indimenticabile giro sul London Eye, da Buckingham Palace alla Cattedrale di Westiminster, dall'inestimabile Tower Bridge, al Tower of London , fino agli splendidi (e gratuiti!!) musei , il British, il Museum of London, l'Olympic Museum, il Natural History Museum a Kensington. Fino all'incredibile Regent's Canal, nella cui passeggiata sono parcheggiati stabili battelli adibiti a negozi "venditutto", al divertente Madame Tussauds, al museo di Sherlock Holmes.
Una particolarità  unica nel suo genere, credo che siano gli immesi parchi. Ho avuto il privilegio di correre all'Hyde park ed al Regent's Park, quest'ultimo di una bellezza davvero mozzafiato, ed è incredibile come a soli pochi metri da incroci e semafori in mezzo alla città più frenetica, ci siano queste oasi di pace abitate da anatre e scoiattolli, immersi in un verde straordinario e dove i rumori del traffico si sentono solamente in lontananza. Una città, Londra, capace di stupire oltre che per la sua eleganza, anche e soprattutto per la capacità di far fronte ad un'ondata di oltre 4 milioni di persone venute apposta per le Olimpiadi, che hanno trovato tantissima disponibilità pronta per ogni evenienza. C'erano settantamila volontari sparsi per la città, molti figli di quell'immigrazione del secolo scorso che ha contratto con questi figli "adottivi" dell'Inghilterra una sorta di debito che ora hanno cercato di ripagare con il loro esercito di sorrisi. Si potrà dire di tutto e di più sul cocciuto tradizionalismo inglese, ma di certo, nel bene e nel male, lo stile inglese ha una sua coerenza e un suo modo di sentirsi esclusivi che ha comunque anche i suoi lati positivi. Quando poi si riesce a vivere un'esperienza del genere immersi del clima olimpico più bello ed eterogeneo che si possa immaginare, allora davvero tutto assume i contorni di una fiaba...
Siamo riusciti a vivere, in diretta, eventi indimenticabili ed emozionanti come la gara di Triathlon, la gara di Nuoto in acque libere di 10 km, la Marcia maschile e femminile (intelligente la scelta da parte dell'organizzazione di fare un tracciato corto da percorrere più volte..), la Maratona.
Tutti eventi sportivi ad alto pathos che ho vissuto addentrandomi in pieno nel clima dell'Olimpiade...e gustandomoli davvero al  massimo ed avendo conferma dal vivo come le imprese sportive sono quelle di chi ama la sofferenza ed il sacrificio.. non certo l'apparire e la bella vita. La nostra vacanza si è chiusa in concomitanza con la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi.. Una cerimonia ancora molto british senza grandi messaggi istituzionali (cosa c'è da dire? è stato tutto bellissimo) e ancora più fitta di quei riferimenti pop che dalla Gran Bretagna sono diventati coordinate sulla mappa dei ricordi di almeno un paio di generazioni in tutto il mondo.Londra 2012 si è chiusa: un viaggio pieno di storie e di emozioni. Di vittorie e soprattutto di sconfitte. Nessuno pensa mai che quelli che vincono sono pochissimi e quelli che perdono la grande massa. E dunque proprio per questo non sono “sconfitti”, semplimente hanno partecipato. E poco prima che i Giochi siano stati dichiarati ufficialmente chiusi, e petalo dopo petalo si spegnesse il braciere olimpico, hanno suonato, proprio alla fine,  i famosissimi "The Who" che hanno cantato "Baba ‘O Riley". Il brano è molto significativo (anche in tema olimpico e dunque di pace, e fratellanza), parla del viaggio di due giovani ragazzi verso la felicità.The Happy End. Alla prossima.