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ATLETI VERI


Oggi cominciano le Paralimpiadi..Dodici giorni di gare. Dodici giorni di passione, di imprese al limite del possibile. Di sport, ma anche di coraggio, determinazione e volontà. «Possiamo parlare di gare e di primati - ha detto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli — ma la nostra missione principale rimane quella di coinvolgere ragazzi che per una disabilità rischiano di isolarsi dal mondo non accettando il loro problema. E lo sport, qualunque sia la disciplina, può cambiare la loro vita». Dietro ogni atleta, una storia da raccontare. Che spesso parte da un dramma per evolversi in una sfida che ripaga, almeno in parte, gli sforzi fatti per tornare a guardare la vita con fiducia ed entusiasmo. Londra ha mantenuto la promessa... Le paralimpiadi, non sono l’evento minore a corollario dei Giochi. Piuttosto una manifestazione con la stessa pomposità e molti record già battuti. Come il numero degli atleti presenti (4.200) e quello dei biglietti venduti (2,5 milioni). Sarà anche la più seguita della storia sportiva. I diritti televisivi sono stati venduti a oltre cento Paesi per un totale di 4 miliardi di telespettatori. Gli atleti, con diversi gradi di disabilità, si contenderanno le 503 medaglie in venti discipline, dall’atletica leggera, alla pallacanestro in carrozzina, dal tiro con l’arco alla scherma e, per la prima volta, anche la pallavolo da seduti. E ieri sera,  prima di arrivare allo stadio Olimpico, la sacra fiamma dei Giochi è stata accesa allo stadio Stoke Mandeville, nel Buckinghamshire, vicino all’ospedale dove le paralimpiadi sono nate nel 1948, grazie al medico tedesco Ludwig Guttmann, un pioniere delle cure per i danni alla spina dorsale. Fu lui a organizzare tra i pazienti le prime gare di tiro con l’arco e giavellotto nel parco dell’ospedale.