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NENAD


Ci sono storie nel calcio, come in tutti gli altri sport, che andrebbero raccontate ai bambini. Storie che parlano di sofferenza, di forza, di talento e di tantissimo coraggio. Di una di questa il protagonista è l'attuale centrocampista della Sampdoria Nenad Krsticic. Un maledetto giorno di quattro anni fa Amedeo Baldari, storico medico blucerchiato, prese sotto la propria ala il giocatore. Lo aveva fatto analizzare perché in lui vedeva qualcosa che non andava. Lo stesso giorno gli esami diedero l'esito peggiore che può capitare: linfoma al cervello e 48 ore di vita. Nenad Krsticic all'epoca aveva 18 anni ed era arrivato da pochi mesi alla Sampdoria. Il suo sogno, fino a quel maledetto giorno, era quello di tutti i ragazzi che iniziano a tirare calci a un pallone: arrivare a giocare ai vertici mondiali. La Samp lo aveva portato a Genova quando la carta d'identità diceva appena 17 anni. Tutto rischiava di essere rovinato da una malattia 'bastarda' come poche, che da Krsticic voleva la vita. Il ragazzo ha lottato, è arrivato a pesare 50 kg, ha passato 4 mesi un ospedale ed un anno e mezzo senza campo....ma Krsticic ha aggredito la cura uscendone in dribbling: il miracolo era compiuto....e si poteva riprendere a sognare. Prima una vita normale, poi l'ebbrezza di tornare ad essere un calciatore. Forza, coraggio e un po' di follia.Ha sudato prima sui campi della Primavera, poi in serie B e infine nella massima serie italiana. Perché aver battuto la malattia non gli è bastato: ha combattuto ancora per arrivare dove sognava, e lo ha fatto con la maglia della Sampdoria, una società orgogliosa di poter aver contribuito alla rinascita di un ragazzo.Ieri sera Nenad ha segnato il suo primo gol in serie A, contro la forte Fiorentina, con un meraviglioso colpo di sinistro che ha mandato il pallone alle spalle del portire avversario...quel pallone che qualche anno fa i medici gli avevano consegnato pieno di incubi. 'Voglio diventare una bandiera qui', ha detto ieri ai tifosi. Senza sapere che lui una bandiera già lo è....... lo è e lo sarà sempre perché la sua favola di vita sarà di esempio per tutti coloro che nonostante le difficoltà continuano a sognare.