triathlon

RUOTE SGONFIATE....


Non ho mai nutrito una particolare simpatia per il ciclista americano Lance Armstrong, un po' per il suo modo di interpretare il ciclismo in maniera "cannibalesca", un po' per il suo carattere ed il suo aspetto stile yenkee (e si sa..io con il "made in Usa" non ho mai avuto tanto feeling), un po' per quell'alone di dubbio che ha sempre contraddistinto le sue vittorie sulle due ruote..., e si badi bene, non parlo di dubbi solo adesso che è scoppiata la bomba, ma lo dicevo già in tempi meno tumultuosi. Eppure il ciclista statunitense, ad inizio carriera era riuscito a farmi davvero commuovere, per quel suo gesto cosi nobile e sentito, quel suo alzare le dita al cielo nella vittoria di tappa al Tour de France 1995, per dedicare quel momento cosi importante al suo compagno di squadra Casartelli, morto drammaticamente solo tre gioni prima. C'è poi stato l'inferno della malattia, il terribile incubo del cancro che lo ha colpito l'anno successivo, ma che è riuscito a sconfiggere definitivamente qualche anno più tardi. Ricordo che all'epoca consideravo il suo ritorno alle gare come un qualcosa di meraviglioso, fiabesco, per certi tratti romantico. Il guerriero che dopo avere vinto la sua battaglia più difficile torna a vivere ed entusiasmare nello sport più affascinante del mondo. E sarebbe stata davvero una bellissima fiaba se...l'eroe non fosse diventato invece un orco malvagio e meschino, a tratti anche mafioso. NO..non ci sono alibi. Anzi..il fatto che sia uscito indenne dalla malattia, e tutti ne siamo ovviamente strafelici, è un'aggravante per aver in seguito rovinato anni ed anni di ciclismo, di passione, di sport.  La sua arroganza mafiosa nei confronti del povero Simeoni, reo nel 2004 di aver tirato finalmente il sasso sulla questione doping avendo il coraggio di non tirare via la mano, è ancora nella mia memoria.. Cosi come non dimentico il vergognoso affronto che il cowboy texano fece al Pirata nel Tour 2000, uno degli ultimi exploit del nostro Marco prima del tragico tramonto.. (e qui bisognerebbe aprire un altro post su tutto quanto ha dovuto subire Pantani per il solo fatto di aver avuto UNA VOLTA l'ematocrito alto ed è SEMPRE risultato negativo ad ogni controllo anti-doping, mentre lo yenkee si riempiva impunemente di roba...). In quel Tour , Pantani vinse la tappa del Ventoux, arrivando appaiato all'americano che, primo in classifica, forse non cercò la vittoria di tappa. Pratica cavalleresca consolidata negli anni tra i ciclisti. Ma il borioso a stelle e strisce non potè fare a meno, dall'alto della sua arroganza con quell'aria di sufficienza e superiorità, di sottolineare qualche minuto dopo davanti alle telecamere che la vittoria al pirata..gliela aveva regalata. Marco Pantani ritenne offensiva quella dichiarazione e decise di attaccarlo nella durissima tappa di Courcheval: il pirata lo staccò (tra i pochissimi a riuscirci dal 1999 al 2005), andò a riprendere uno ad uno tutti i fuggitivi di giornata e vinse con 51 secondi di vantaggio su Armstrong. Queste sono le pagine di ciclismo più memorabili, più belle, più pulite, più commoventi..Ancora una volta è firmata da Marco Pantani.. a cui il texano yenkee dovrebbe chiedere scusa da qui all'eternità.