triathlon

UN INDIMENTICABILE RE


Era il 28 luglio del 1980. Io ero un quattordicenne già esaltato per le imprese sportive, e seguire le Olimpiadi era uno di quelle emozioni senza uguali. Ricordo quella finale dei 200 metri, quel recupero prodigioso dell'omino di Barletta, quell'urlo del commentatore Rosi mentre il dito indice del grande Pietro si stagliava in segno di vittoria nel cielo di Mosca. Quasi piangevo dall'emozione, ed il giorno dopo correvo all'edicola a comprare la Gazzetta dello Sport (che ancora conservo), che titolava "Mennea che gioia!".Addio freccia del Sud..