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RITORNO AL PASSATO


 
Domenica si è concluso il Giro d'Italia di ciclismo e, a parte lo scellerato ed inqualificabile ennesimo caso doping legato al recidivo Di Luca, era da diverso tempo che non mi emozionavo cosi. Il grandissimo Vincenzo Nibali, ci ha regalato davvero pagine stupende ed antiche, che noi amanti di questo sport cosi faticoso, aspettavamo da anni. Sicuramente non si possono fare paragoni con il passato, ma certi scatti in salita, certe imprese in condizioni atmosferiche da tregenda, certi modi di concepire il ciclismo finalmente d'attacco, hanno fatto tornare alla mente periodi dove questo sport veniva seguito esclusivamente per le imprese dei suoi eroi che non per gli scandali di qualche dopato. Onore e gloria perciò a questi nostri beniamini sulle due ruote, al nostro amato squaletto dello stretto, al suo conterraneo Visconti, al piccolo grande Pozzovivo (Chissà quanta crema anti emorroidale avranno dovuto usare i benpensanti padani costretti ad inchinarsi al predominio di atleti di razza non certo nordica...
), al sempreverde Evans, all'immeso Cavendish, al colombiamo Uran Uran, al tenace Scarponi, ai giovani Rosa, Aru, Pirazzi e Felline e a tutti gli altri fantastici attori di questo spettacolo ineguagliabile!!E un tuffo nel passato, nella memoria,  è quello che mi sono concesso ieri sera allo stadio di Marassi.  Un tuffo al cuore in una bellissima e coinvolgente pagina di solidarietà in quello che è stato il Derby SLAncio di Vita, la sfida tra leggende rossoblucerchiate per sostenere la Fondazione Vialli e Mauro e dare una speranza ai malati di SLA. Sul prato del "Ferraris", in una buona cornice di pubblico e di tifo, sono andate in scena emozioni, brividi, ed anche un velo di commozione. Nel ricordo di Paolo Mantovani e Riccardo Garrone, Don Gallo, Gianluca Signorini e Franco Rotella, si sono affrontate  Sampdoria 1990/91 e Genoa 1990/91. Lo Scudetto contro il quarto posto: a distanza di ventidue anni, emozioni uniche con due squadre capaci di far sognare una città intera. Per chi come il sottoscritto, ha avuto la fortuna di vivere da vicino quell'annata straordinaria, di essere presente allo stadio il 19 maggio 1991 nel giorno dello scudetto, è stato complicato trattenere le lacrime nel vedere i vari Vialli, Mancini, Cerezo, Pari, Pagliuca, Vierchowod, Lombardo, Lanna, Mannini, addirittura Chiorri, il marziano.!.. La pioggia, qualche chilo e qualche acciacco in più ma anche tanti applausi e per una volta, anche ai cugini bicolori.
 C'è una regola non scritta tra i runners, ossia quella di portarsi sempre dietro l'occorrente per un'improvvisata corsetta, visto che...non si sa mai. Ovviamente io non mi sottraggo a questa regola, soprattutto nei miei peregrinare tra la città natia e casa. Così stamattina, di rientro da Genova, mi sono fermato ad Albisola per un'oretta a ritmo medio (4,45) conclusa con "panissa" fritta sulla spiaggia. Beh...non so se esiste il paradiso me se c'è...è sicuramente in un luogo in riva al mare.