triathlon

PERCHE' NO?


Prepararsi ad una gara su distanza Ironman, non vuol dire SOLAMENTE allenarsi su tre discipline per parecchie ore manco fosse un lavoro, ma anche e soprattutto curare una serie di particolari che, se a molti possono apparire insignificanti, per noi malati di long-distance equivalgono a questioni quasi "vitali". Bisogna in parole povere arrivare a quella gara, che per la maggior parte dei partecipanti non è UNA gara ma LA gara dell'anno se non della vita, affinché nulla sia lasciato al caso. Così ci si ritrova come vittime di un'assurda nevrosi, a controllare aspetti minimi che però sono importantissimi, ipotizzando l'evolversi della gara nel suo ordine dalla partenza del nuoto fino alla maratona. Ed allora bisogna fare si che gli occhialini tengano bene, che la chiusura della muta non dia fastidio, che i tacchetti delle scarpe da bici non siano troppo usurati così come i copertoni, se no meglio cambiarli...ma non a ridosso della gara, un po' prima, in modo da sottoporli al giusto rodaggio. Poi c'è il tube-box sul telaio che non bisogna posizionarlo che dia fastidio, perché i km sono tanti tanti, ed attenzione alla pile dal contakm, che se si esaurisse sul più bello ci lascerebbe a brancolare nell'ignoto... E poi ci sono gli aspetti legati all'abbigliamento, da provare e riprovare magari proprio allenandosi alla stessa ora in cui si ipotizzano i vari passaggi (l'altro giorno ho corso 30 km partendo alle 15..da schiattare dal caldo!) all'alimentazione in gara, ed a quella prima di arrivare all'iron-day. Insomma molteplici segmenti da unire per arrivare allo start del 24 agosto con la coscienza a posto affinché possa essere maggiormente carico e con maggior fiducia sulle mie possibilità. In tutto questo però, inutile dirlo, il ruolo principe è quello della testa. Nulla è raggiungibile se non si ha una buona condizione mentale. Anche questa è allenabile. Forse è proprio questo l'aspetto più difficile: crederci sempre, continuare ad avere questa immutata passione, svuotare la testa per gustarsi ogni attimo di questo strepitoso cammino, gioirne ed averne voglia ogni giorno di più. Arrivare alle 7 del mattino del 24 agosto con il sorriso sulle labbra e la voglia di rimettersi in gioco, è già aver fatto la parte più difficile di un Ironman. L'altro giorno parlavo con un mio conoscente della fatica ad allenarsi nelle ore calde per simulare le condizioni atmosferiche in maniera più ottimale possibile. E lui mi ha chiesto. " Ma perché lo fai?".. e perché no?!