triathlon

EMOZIONI AUSTRIACHE


Non esistono gare su distanza Ironman che possano definirsi facili. Sia che esse siano "ufficiali" , ossia marchiate con il logo IM, siano che non lo siano, siano che abbiano un percorso in bici duro, sia che invece si svolgano in pianura, sia che siano in una città vicina oppure siano lontane, le gare superlunghe di triathlon sono davvero massacranti! E' questa l'ennesima lezione che ho imparato dal mio quarto Ironman, stavolta in terra austriaca, a Podersdorf, piccola cittadina ad una sessantina di Km da Vienna. Una location davvero straordinaria ed accogliente con una organizzazione pressochè impeccabile ed un pubblico che, sebbene non numerosissimo, non ha fatto mancare il suo calore ed il suo continuo incoraggiamento. Sono arrivato alla partenza di questa gara in condizioni pressochè perfette: rientrato ogni pericolo di forma influenzale della settimana precedente, alimentato e riposato a dovere (non ho mai dormito cosi bene e cosi a lungo prima di un Iron), reduce da un viaggio perfetto e senza il benchè minimo inconveniente (bici giunta a destinazione in stato ottimale senza danni durante il volo) ho affrontato la partenza dal lago omonimo di Podesrdorf alle sette di sabato mattina con una tranquillità invidiabile e con la consapevolezza che la mia quarta iron finish-line era davvero alla portata. E' andato tutto secondo le più rosee previsioni per due terzi di gara con una frazione di nuoto in 1h e 10' con un po' di fatica in più perchè nel lago si toccava e c'erano spesso delle pause, ed i successivi lunghi 182km di bici percorsi alla media record (per me) di 31km/h, che mi hanno permesso di giungere in T2 quando il cronomentro segnava meno di sette ore e mezza,ossia in perfetta media per chiudere la prova sotto le dodici ore!! (ma il mio tempo finale al termine sarà di 12h31'06").Il problema dei percorsi in bici piatti però, per chi non ha certo le caratteristiche del passista come il sottoscritto, è che bisogna pedalare di continuo, senza mai un attimo di pausa, dove la mente si arrampica su fantasie più colorate possibili per non cedere all'inevitabile rallentamento delle percezioni. Sei giri da 30 km in una paesaggio agreste e con un vento mai domo, sono stati per me più duri che non scalare l'Isoard!! Quanto ho parlato con la mia bici in queste quasi sei ore di padalata!! Qualcuno mi avesse sentito, un ricovero alla neuro non me lo toglieva nessuno ;-)  Sarà forse stato questo "spingere"oltre i miei limiti, oppure un sovraccarico muscolare dovuto all'eccessivo mulinare delle gambe, fatto sta che al 12.mo km della maratona ho cominciato ad avvertire un fortissimo dolore all'inserzione tendinea del ginocchio sinistro che ha cosi condizionato tutto il resto della corsa. Così come è vero che con i "se" e con i "ma" ne son piene le fosse, è anche vero che in una gara cosi lunga ed estrema, qualcosa che non va ci sarà sempre e che è quasi impossibile trovare la giornata perfetta. Può capitare una vigilia tormentata, una notte insonne con relativa stanchezza esagerata già la mattino, oppure un guaio durante la lunga frazione ciclistica, o ancora problemi di stomaco ed intestino. Tutto questo io l'ho fortunatamente ed in parte meritatamente scongiurato ma nulla ho potuto contro questo dolore sempre più forte che cercavo di far diminuire con del ghiaccio che ad ogni giro mia moglie mi passava, su consiglio del mio amicone Ricky in collegamento filo dall'Italia. Sono questi i frangenti dove la gara Ironman sfocia in territori che nulla hanno più a che vedere con lo sport e ti inabissano in un mondo di sensazioni, dubbi, rimorsi, nostalgie, spossatezze, lacrime, domande.
Quando il corpo paia che non ne voglia proprio più sapere di rispondere alla tua testa, quando le gambe non ne vogliono sapere di andare avanti, quando mancano "solo" una ventina di km al traguardo ma non ti senti più addosso neanche una stilla di energia, allora solo pescando dal fondo della tua mente puoi farcela... In quel puzzle di emozioni che riempiono i tuoi pensieri in quei frangenti, cerchi i volti di chi sai che ti sta pensando e che ti possano spronare come una scarica elettrica, per quegli ultimi decisivi km. Pensi a tua figlia a casa, ai tuoi cari, ai tuoi amici e colleghi, ai tuoi compagni di squadra, addirittura al tuo gatto..  Pensi ai loro sorrisi quando racconterai loro che per l'ennesima volta ce l'hai fatta e sei Ironman per la quarta volta!!  Pensi a tutto questo mentre scorrono i metri sotto le suole delle tue scarpe ormai striscianti. E metro dopo metro, arrivi a quell'ultimo km che racchiude tutto ed il contrario di tutto. Raccoglie il tuo inno alla vita, la tua passione per il triathlon, i mesi di allenamenti fatti, la bellezza di esserci, la bellezza di averci creduto e di avercela fatta.. Raccoglie il sorriso di tua moglie che ancora una volta è a due metri dalla finish-line che ti aspetta fiera e trepidante..Ed il suo bacio prima di alzare le braccia al cielo mi fa sentite davvero un vincitore!!