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Enel: in 5 anni calo 80% infortuni gravi e mortali
Negli ultimi cinque anni gli indici di frequenza e di gravitā degli infortuni sul lavoro del personale Enel e delle imprese appaltatrici si sono ridotti rispettivamente del 52% e del 17%, e il numero di infortuni gravi e mortali si č ridotto dell'80%.  Sono queste le cifre presentate dall'azienda, in occasione della settimana internazionale della salute e della sicurezza."Da noi salute e sicurezza sul lavoro sono fattori - ha sottolineato l'amministratore delegato dell'azienda - - strategici per l'integrazione, le efficienze e il miglioramento della performance aziendale". E ha aggiunto: "Il nostro obiettivo č diventare e rimanere un'azienda con zero infortuni".Per il presidente di Enel "La mancanza di sicurezza comporta rilevanti costi diretti ed indiretti per le imprese: ogni anno, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali causano una perdita economica pari al 4% del pil mondiale, creando un onere complessivo di circa 2,8 trilioni di dollari''.Il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, aggiunge, ''č compreso, per la maggior parte dei paesi Ue, tra il 2,6 e il 3,8% del pil. Un costo che grava sulle singole aziende ma anche sull'economia nazionale. In ambito Italia, in particolare, questo onere č pari a circa il 3% del pil''. Nonostante i risultati positivi raggiunti negli ultimi anni in Italia, ''le statistiche non sono confortanti''. Dal 2008, rileva, ''gli infortuni sul lavoro sono diminuiti di circa il 23%. In calo sono anche le cosiddette ''morti bianche'' che nel 2012 sono diminuite di circa il 9%''. Ma ad influenzare la riduzione del fenomeno ha contribuito anche l'attuale crisi."La continua riduzione dei posti di lavoro e la sensibile flessione delle ore lavorate hanno determinato una riduzione dei tempi di esposizione al rischio infortunistico'', prosegue. La crisi, peraltro, sottolinea il presidente, ''rischia di frenare od invertire il percorso virtuoso intrapreso in molti Paesi, tra cui il nostro, in materia di sicurezza sul lavoro. La necessita'' di contenere le spese, sia nel settore pubblico che in quello privato, potrebbe infatti far considerare i costi per la sicurezza un lusso da riservare a tempi migliori''. E proprio in questo momento di crisi, invece, ''che non si deve abbassare la guardia'': ''nessun aumento di produttivitā o nessun ridimensionamento dei costi deve avvenire a scapito della tutela dell'incolumitā e della vita dei lavoratori''.ansa