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INAIL


Nel 2012 nel Lazio 5.120 infortuni in meno. In calo anche quelli mortali 
Dal nuovo Rapporto regionale dell’Inail emerge una flessione delle denunce pari al 9%, distribuita in modo omogeneo in quattro province su cinque. Unica eccezione quella di Viterbo, che ha registrato un lieve aumento. I lavoratori che hanno perso la vita sono stati 61 rispetto ai 70 dell’anno precedente  ROMA - Sono 46.495 gli infortuni sul lavoro denunciati nel Lazio nel 2012, in diminuzione del 9% rispetto alle 51.615 denunce presentate all’Inail nel corso dell’anno precedente. È quanto emerge dal nuovo Rapporto regionale dell’Istituto, che a livello territoriale registra una flessione del numero delle denunce sostanzialmente omogenea in quattro province su cinque. L’unica in controtendenza è quella di Viterbo, che ha fatto segnare un lieve aumento percentuale, pari allo 0,8%. Gli incidenti in occasione di lavoro diminuiti dell’11%. Rispetto alle modalità di accadimento, il nuovo Rapporto annuale del Lazio rivela una contrazione maggiore per gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro, passati da 43.183 a 38.640 (-11%), mentre quelli in itinere, accaduti cioè nel normale percorso tra la casa e il posto di lavoro, sono passati da 8.432 a 7.855, pari a una flessione del 6,8%. Da un’analisi più approfondita dei dati relativi agli infortuni avvenuti in occasione di lavoro emerge, inoltre, che quelli che si sono verificati nell’ambito dell’ambiente di lavoro ordinario, come le fabbriche, i cantieri o i terreni agricoli, sono diminuiti dell’11%, da 37.524 a 33.760, mentre per quelli avvenuti su strada nello svolgimento della propria attività professionale, come nel caso di autotrasportatori e commessi viaggiatori, la riduzione è stata pari al 13,9%, da 5.659 a 4.870. In aumento le vittime in itinere. La contrazione rilevata a livello complessivo ha riguardato anche gli infortuni mortali, che nel 2012 sono stati 61 a fronte dei 70 avvenuti nel 2011. Quelli che si sono verificati in occasione di lavoro sono stati 45: 27 in ambiente lavoro ordinario e 18 con mezzo di trasporto. Quelli accaduti in itinere, invece, sono stati 16, tre in più rispetto all’anno precedente. Dall’esame degli stessi dati a livello territoriale emerge che nelle province di Frosinone, Latina e Viterbo il numero dei casi mortali è diminuito, mentre è aumentato in quelle di Rieti e Roma. Tra i lavoratori stranieri contrazione dell’8,9%. A calare è anche il numero delle denunce per infortuni occorsi a lavoratori stranieri, che nel 2012 sono state 4.957, l’8,9% in meno rispetto il 2011. Con 1.567 denunce, il primo Paese di nascita dei lavoratori stranieri infortunati è la Romania e rumeni erano anche quattro dei sei lavoratori nati all’estero che hanno perso la vita nel Lazio nel 2012, 12 in meno rispetto all’anno precedente. Al femminile quattro casi su 10. Per quanto riguarda le donne, l’analisi statistica rivela che le 18.849 denunce presentate nel 2012 per infortuni che hanno coinvolto le lavoratrici nel Lazio, in calo del 6% rispetto alle 20.072 del 2011, sono pari al 40% del totale. La quota femminile, però, si riduce all’8% prendendo in considerazione soltanto i casi mortali. Sono cinque, infatti, le donne morte sul lavoro nel 2012, due in meno rispetto ai 12 mesi precedenti. Malattie professionali in crescita tra le lavoratrici. Il nuovo Rapporto annuale del Lazio mette in luce anche un lieve aumento, da 1.833 a 1.895, delle denunce di patologie di sospetta origine professionale, in controtendenza rispetto alla diminuzione registrata a livello nazionale. L’incremento riguarda, però, soltanto le denunce presentate dalle lavoratrici, passate in un anno da 473 a 564, mentre lo stesso dato relativo ai lavoratori ha fatto registrare una lieve flessione, da 1.360 a 1.331. I dati del 2012 confermano la diminuzione delle classiche malattie professionali, come le otopatie, mentre prosegue la crescita di quelle legate al sovraccarico biomeccanico del sistema muscolo-scheletrico, in particolare nella gestione agricoltura, dove risultano aumentate nel complesso ma più che duplicate tra le lavoratrici.