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amianto


 Uranio: Osservatorio militare, morto il militare ''n.310'' "Doloroso e freddo conteggio quello delle vite spezzate dall'incoscienza e dall'incapacità degli uomini ai vertici politici e militari del nostro Paese. C.P., aveva solo 41 anni, era un giovane    tenente colonnello paracadutista del 9  Col. Moschin. Sposato, senza figli, dopo le missioni militari  un tumore al fegato  lo porta via senza neanche capire quello che stava succedendo". Con questo decesso, arriva a 310 il numero dei militari deceduti a causa della contaminazione da uranio, afferma l'Osservatorio militare."Trecentodieci sono quelli che contiamo, quelli che ''emergono'' dalla fossa del colpevole silenzio in cui finiscono giovani vite colpevoli solo di aver servito la Patria ed essersi fidati dei loro rappresentanti. Non ci fermeremo - sottolinea l'associazione in un comunicato - e continueremo a portare avanti la battaglia. Cercheremo di smascherare chi sta cercando d'inquinare le prove, di creare confusione confondendo cause econcause, parlando di effetti dei vaccini pur sapendo che non potrebbero mai essere causa di leucemie o tumori"."Trecentodieci morti sono tanti così come i 3.600 malati. Mentre la politica gioca a contendersi il potere, i nostri ragazzi muoiono e la verità, fatta anche di documenti che tutti conoscevano, continua ad emergere. Una lettera "riservata", datata 20 settembre 2000, del Comando centrale della Brigata Multinazionale, evidenzia i pericoli che corre la popolazione civile non informata quando si trova a contatto con residui diproiettili all'uranio impoverito", conclude la nota.ansa