NovellaFu segretario generale CGIL dal 1957 al 1970. Il 14 settembre del 1974 moriva Agostino Novella, una delle figure più importanti del movimento operaio italiano del Novecento.Novella, nato a Genova nel 1905, rimasto orfano in giovane età, fu avviato giovanissimo al lavoro e si impiegò come operaio specializzato presso un'azienda meccanica. Conquistato dagli ideali del socialismo, divenne ben presto dirigente della FIOM e ne fu il segretario a Genova, prima che il fascismo cancellasse ogni libertà nel nostro paese. Militante del Partito Comunista d'Italia dal 1924, svolse attività clandestina nel corso del ventennio fino a diventare uno dei maggiori responsabili della Resistenza del Centro di Roma.Membro della Direzione del PCI, fu tra i protagonisti nella Lotta di Liberazione e, successivamente, nella ricostruzione del paese dalle macerie della guerra.Nominato segretario del PCI lombardo, venne poi chiamato a dirigere a Roma la sezione Problemi del Lavoro.Nel 1949 lasciò il lavoro di partito e fu eletto nella segreteria confederale della CGIL da cui, nei difficili anni della guerra fredda, a fianco di Giuseppe Di Vittorio, diresse il dipartimento di Organizzazione.Nel 1955, dopo la sconfitta subita dalla Fiom CGIL, alle elezioni per il rinnovo della commissione interna alla Fiat, lascia la segreteria della CGIL e viene eletto segretario generale della FIOM.Alla morte di Di Vittorio, alla fine del 1957, Agostino Novella diviene segretario generale della CGIL. Sarà proprio lui a gestire concretamente le conseguenze dell'autocritica per la sconfitta del 1955 che viene riconosciuta da Di Vittorio. E sarà sotto la direzione di Novella che la CGIL attuerà un'incisiva fase di riorganizzazione interna a partire dalla costituzione delle sezioni sindacali aziendali, nate con l'obbiettivo di contrattare le condizioni alle quali il lavoratore fornisce la propria prestazione. E' in questa fase che il sindacato avvia le lotte che porteranno alla contrattazione articolata. E' la preparazione della "riscossa operaia" che caratterizzerà gli anni sessanta e che segnerà la ripresa del cammino unitario dopo le scissioni degli anni '40, mettendo in campo le condizioni che permetteranno l'esplosione del 1968 e '69.Novella alla fine degli anni '50 organizza a Brescia, a Modena, ad Arezzo una serie di significativi convegni dove vengono messe a punto le nuove strategie della CGIL sulle politiche rivendicative, sulle politiche sociali, sulla politica agraria. Il congresso della CGIL che si terrà a Milano nel 1960 attuerà nei fatti la svolta annunciata nel 1955.La CGIL di Agostino Novella dovrà affrontare le convulsioni del centrismo morente. Su tutto, il tentativo reazionario del Governo Tambroni, battuto dalla reazione popolare partita da Genova e guidata dalla CGIL che, da sola, proclama lo sciopero generale. Si aprirà, poi, la stagione del centro-sinistra con i suoi limiti e le sue potenzialità riformatrici. Si evidenzieranno anche pericoli per l'unità della CGIL, quando, con la riunificazione socialista della metà degli anni sessanta, si faranno sentire le voci delle sirene che auspicano la formazione di un sindacato legato al partito di nuova formazione. Ma Novella saprà tenere unita la Confederazione che dirige riprendendo contemporaneamente il dialogo con CISL e UIL. Nel voto in parlamento sulla Programmazione e sul Piano Pieraccini, sostenuto dal centro-sinistra ma avversato dal PCI, Novella convincerà tutti i sindacalisti parlamentari collocati nei diversi schieramenti ad esprimere insieme un voto di astensione.Durante la segreteria di Agostino Novella si avvia l'autunno caldo ed è in quella fase che, con l'esplosione delle le bombe di Piazza Fontana e dell'Altare della Patria, emergerà il terrorismo. Con lo sciopero generale unitario a Milano, proclamato in occasione dei funerali delle vittime della strage, il sindacato saprà promuovere la risposta ampia, democratica e di massa delle forze del lavoro.Nel 1970 Novella lascerà la CGIL e verrà sostituito da Luciano Lama. Opererà ancora ai vertici del PCI ed avrà un ruolo importante nella scelta di Enrico Berlinguer quale successore di Luigi Longo alla segreteria di quel partito. A lui verranno affidate delicate funzioni nella consultazione degli organismi dirigenti attuata in quel passaggio.Novella, la cui figura è stata negli anni poco esplorata e sicuramente non sufficientemente ricordata, rappresenta una della figure cardine della CGIL in un periodo non breve della sua storia: un grande organizzatore, uno straordinario costruttore di politiche sindacali, un prestigioso dirigente del movimento unitario dei lavoratori.La CGIL, che si avvia alle celebrazioni del proprio centenario (1906-2006), ricostruendo la storia di un secolo di lotte per l'emancipazione del lavoro e per l'avanzamento della democrazia, creerà le occasioni per meglio ricordare questa grande figura e gli insegnamenti che ci ha lasciato.Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione Di Vittorio.Martedì 14 settembre, a Roma, una delegazione della Cgil, si recherà al Cimitero del Verano a deporre una corona di fiori. L'appuntamento è fissato per le ore 14,30 (ingresso di via Tiburtina).Agostino Novella Nato a Genova il 28 settembre 1905, deceduto a Roma il 15 settembre 1974, dirigente sindacale e politico, parlamentare comunista.Apprendista nella bottega di fabbro del padre, nel 1923 fu eletto segretario della Sezione giovanile socialista genovese, passata poi in blocco al Partito comunista. Alla fine del 1925, col passaggio del partito alla clandestinità, Novella resse le fila del movimento giovanile in Lombardia e in Romagna. Già condannato al confino in contumacia, nel 1927 fu arrestato a Milano e liberato soltanto nel 1931. Passato in Francia (ma frequenti furono i suoi rientri clandestini in Italia), dopo l'occupazione tedesca fu incaricato di far parte dell'Ufficio estero del Partito comunista italiano. Nell'aprile del 1943 Novella era a Milano, a sostenere la linea dell'unità delle forze democratiche, che avrebbe portato alla costituzione del Comitato antifascista. Ricostituito il Centro interno del suo Partito, dopo la caduta di Mussolini Agostino Novella si spostò a Roma, dove (con Giorgio Amendola, Giovanni Roveda, Celeste Negarville e altri dirigenti), promosse l'organizzazione del Partito nella Capitale e si adoperò per l'abbandono di ogni pregiudiziale nei confronti del governo Badoglio, traducendo in pratica l'impostazione unitaria della Guerra di liberazione. Nei mesi dell'occupazione tedesca, Novella (che era stato nominato segretario della federazione), lavorò con pazienza e tenacia alla costituzione dei primi Gruppi d'Azione Patriottica, che diedero filo da torcere ai nazifascisti finché Roma non fu liberata. Dopo la Liberazione cominciò per Novella un cruciale periodo di lavoro e di lotta per dare vita al "partito nuovo" e, soprattutto, al sindacato unitario. Deputato alla Costituente per il collegio di Genova nel 1945 (era segretario regionale del PCI in Liguria) e rieletto in tutte le successive Legislature, Agostino Novella (dopo un breve periodo come segretario comunista lombardo), fu eletto, nel 1949, segretario confederale della CGIL. Nel 1955 fu nominato segretario generale della FIOM e nel 1957, alla morte di Giuseppe Di Vittorio, gli succedette alla testa della CGIL. Presidente della Federazione sindacale mondiale dal 1958 al 1961, negli anni sessanta fu un protagonista del risveglio delle lotte operaie in Italia e nel 1970 - applicando la linea dell'incompatibilità tra cariche sindacali e politiche da lui sostenuta - passò all'attività di partito, coordinando il lavoro per lo sviluppo dell'ordinamento regionale. Fu anche, nel PCI, presidente della Commissione centrale per la politica internazionale. Ad Agostino Novella sono state intitolate strade a Genova, Roma e in altri numerosi Comuni italiani. Sulla sua figura di "dirigente dei momenti difficili" ha scritto, fra i tanti, Fabrizio Loreto.
Agostino Novella
NovellaFu segretario generale CGIL dal 1957 al 1970. Il 14 settembre del 1974 moriva Agostino Novella, una delle figure più importanti del movimento operaio italiano del Novecento.Novella, nato a Genova nel 1905, rimasto orfano in giovane età, fu avviato giovanissimo al lavoro e si impiegò come operaio specializzato presso un'azienda meccanica. Conquistato dagli ideali del socialismo, divenne ben presto dirigente della FIOM e ne fu il segretario a Genova, prima che il fascismo cancellasse ogni libertà nel nostro paese. Militante del Partito Comunista d'Italia dal 1924, svolse attività clandestina nel corso del ventennio fino a diventare uno dei maggiori responsabili della Resistenza del Centro di Roma.Membro della Direzione del PCI, fu tra i protagonisti nella Lotta di Liberazione e, successivamente, nella ricostruzione del paese dalle macerie della guerra.Nominato segretario del PCI lombardo, venne poi chiamato a dirigere a Roma la sezione Problemi del Lavoro.Nel 1949 lasciò il lavoro di partito e fu eletto nella segreteria confederale della CGIL da cui, nei difficili anni della guerra fredda, a fianco di Giuseppe Di Vittorio, diresse il dipartimento di Organizzazione.Nel 1955, dopo la sconfitta subita dalla Fiom CGIL, alle elezioni per il rinnovo della commissione interna alla Fiat, lascia la segreteria della CGIL e viene eletto segretario generale della FIOM.Alla morte di Di Vittorio, alla fine del 1957, Agostino Novella diviene segretario generale della CGIL. Sarà proprio lui a gestire concretamente le conseguenze dell'autocritica per la sconfitta del 1955 che viene riconosciuta da Di Vittorio. E sarà sotto la direzione di Novella che la CGIL attuerà un'incisiva fase di riorganizzazione interna a partire dalla costituzione delle sezioni sindacali aziendali, nate con l'obbiettivo di contrattare le condizioni alle quali il lavoratore fornisce la propria prestazione. E' in questa fase che il sindacato avvia le lotte che porteranno alla contrattazione articolata. E' la preparazione della "riscossa operaia" che caratterizzerà gli anni sessanta e che segnerà la ripresa del cammino unitario dopo le scissioni degli anni '40, mettendo in campo le condizioni che permetteranno l'esplosione del 1968 e '69.Novella alla fine degli anni '50 organizza a Brescia, a Modena, ad Arezzo una serie di significativi convegni dove vengono messe a punto le nuove strategie della CGIL sulle politiche rivendicative, sulle politiche sociali, sulla politica agraria. Il congresso della CGIL che si terrà a Milano nel 1960 attuerà nei fatti la svolta annunciata nel 1955.La CGIL di Agostino Novella dovrà affrontare le convulsioni del centrismo morente. Su tutto, il tentativo reazionario del Governo Tambroni, battuto dalla reazione popolare partita da Genova e guidata dalla CGIL che, da sola, proclama lo sciopero generale. Si aprirà, poi, la stagione del centro-sinistra con i suoi limiti e le sue potenzialità riformatrici. Si evidenzieranno anche pericoli per l'unità della CGIL, quando, con la riunificazione socialista della metà degli anni sessanta, si faranno sentire le voci delle sirene che auspicano la formazione di un sindacato legato al partito di nuova formazione. Ma Novella saprà tenere unita la Confederazione che dirige riprendendo contemporaneamente il dialogo con CISL e UIL. Nel voto in parlamento sulla Programmazione e sul Piano Pieraccini, sostenuto dal centro-sinistra ma avversato dal PCI, Novella convincerà tutti i sindacalisti parlamentari collocati nei diversi schieramenti ad esprimere insieme un voto di astensione.Durante la segreteria di Agostino Novella si avvia l'autunno caldo ed è in quella fase che, con l'esplosione delle le bombe di Piazza Fontana e dell'Altare della Patria, emergerà il terrorismo. Con lo sciopero generale unitario a Milano, proclamato in occasione dei funerali delle vittime della strage, il sindacato saprà promuovere la risposta ampia, democratica e di massa delle forze del lavoro.Nel 1970 Novella lascerà la CGIL e verrà sostituito da Luciano Lama. Opererà ancora ai vertici del PCI ed avrà un ruolo importante nella scelta di Enrico Berlinguer quale successore di Luigi Longo alla segreteria di quel partito. A lui verranno affidate delicate funzioni nella consultazione degli organismi dirigenti attuata in quel passaggio.Novella, la cui figura è stata negli anni poco esplorata e sicuramente non sufficientemente ricordata, rappresenta una della figure cardine della CGIL in un periodo non breve della sua storia: un grande organizzatore, uno straordinario costruttore di politiche sindacali, un prestigioso dirigente del movimento unitario dei lavoratori.La CGIL, che si avvia alle celebrazioni del proprio centenario (1906-2006), ricostruendo la storia di un secolo di lotte per l'emancipazione del lavoro e per l'avanzamento della democrazia, creerà le occasioni per meglio ricordare questa grande figura e gli insegnamenti che ci ha lasciato.Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione Di Vittorio.Martedì 14 settembre, a Roma, una delegazione della Cgil, si recherà al Cimitero del Verano a deporre una corona di fiori. L'appuntamento è fissato per le ore 14,30 (ingresso di via Tiburtina).Agostino Novella Nato a Genova il 28 settembre 1905, deceduto a Roma il 15 settembre 1974, dirigente sindacale e politico, parlamentare comunista.Apprendista nella bottega di fabbro del padre, nel 1923 fu eletto segretario della Sezione giovanile socialista genovese, passata poi in blocco al Partito comunista. Alla fine del 1925, col passaggio del partito alla clandestinità, Novella resse le fila del movimento giovanile in Lombardia e in Romagna. Già condannato al confino in contumacia, nel 1927 fu arrestato a Milano e liberato soltanto nel 1931. Passato in Francia (ma frequenti furono i suoi rientri clandestini in Italia), dopo l'occupazione tedesca fu incaricato di far parte dell'Ufficio estero del Partito comunista italiano. Nell'aprile del 1943 Novella era a Milano, a sostenere la linea dell'unità delle forze democratiche, che avrebbe portato alla costituzione del Comitato antifascista. Ricostituito il Centro interno del suo Partito, dopo la caduta di Mussolini Agostino Novella si spostò a Roma, dove (con Giorgio Amendola, Giovanni Roveda, Celeste Negarville e altri dirigenti), promosse l'organizzazione del Partito nella Capitale e si adoperò per l'abbandono di ogni pregiudiziale nei confronti del governo Badoglio, traducendo in pratica l'impostazione unitaria della Guerra di liberazione. Nei mesi dell'occupazione tedesca, Novella (che era stato nominato segretario della federazione), lavorò con pazienza e tenacia alla costituzione dei primi Gruppi d'Azione Patriottica, che diedero filo da torcere ai nazifascisti finché Roma non fu liberata. Dopo la Liberazione cominciò per Novella un cruciale periodo di lavoro e di lotta per dare vita al "partito nuovo" e, soprattutto, al sindacato unitario. Deputato alla Costituente per il collegio di Genova nel 1945 (era segretario regionale del PCI in Liguria) e rieletto in tutte le successive Legislature, Agostino Novella (dopo un breve periodo come segretario comunista lombardo), fu eletto, nel 1949, segretario confederale della CGIL. Nel 1955 fu nominato segretario generale della FIOM e nel 1957, alla morte di Giuseppe Di Vittorio, gli succedette alla testa della CGIL. Presidente della Federazione sindacale mondiale dal 1958 al 1961, negli anni sessanta fu un protagonista del risveglio delle lotte operaie in Italia e nel 1970 - applicando la linea dell'incompatibilità tra cariche sindacali e politiche da lui sostenuta - passò all'attività di partito, coordinando il lavoro per lo sviluppo dell'ordinamento regionale. Fu anche, nel PCI, presidente della Commissione centrale per la politica internazionale. Ad Agostino Novella sono state intitolate strade a Genova, Roma e in altri numerosi Comuni italiani. Sulla sua figura di "dirigente dei momenti difficili" ha scritto, fra i tanti, Fabrizio Loreto.