Licenziata perché malata di cancro. Grazie al sindacato, l’azienda ritira il provvedimento“Siamo molto soddisfatti per come si è chiusa la vicenda. Non speravamo di arrivare a questo risultato. Evidentemente, la eco che tutta la vicenda aveva avuto a seguito della denuncia del sindacato, ha indotto l’azienda a un ripensamento”. Lo afferma la segretaria generale della Cgil di Brindisi, Michela Almiento, a proposito dell’accordo raggiunto con la multinazionale Lyondell Basell, che ha reintegrato Zoe (nome di fantasia), una lavoratrice, 52enne a cui era stato annunciato il licenziamento dopo che si era ammalata di cancro.“In realtà – precisa la sindacalista - il licenziamento non era mai stato notificato, ma la lavoratrice era stata sospesa dal 17 novembre. Si trattava dell’unico esubero della multinazionale che opera nel sito produttivo del petrolchimico dell’area industriale di Brindisi”. Grazie all’accordo, la lavoratrice ha ripreso il suo posto di lavoro.Prima del licenziamento, alla lavoratrice era stato offerto un indennizzo economico che però aveva rifiutato. “Sicuramente la trattativa è stata un pò complicata – continua Almiento -, ma l’impegno che abbiamo profuso tutti quanti, come organizzazione sindacale, insieme al nostro legale e con la stessa lavoratrice, era teso a garantire il posto di lavoro, attribuendo a quest’ultimo un valore essenziale della vita di una persona, soprattutto in un momento di grande fragilità. Abbiamo voluto richiamare l’attenzione di una azienda così importante, una multinazionale – precisa Almiento -, sul fatto che quell’unico licenziamento era una ingiustizia sulle spalle di una persona che in quell’azienda ha lavorato con proficuo per ben 25 anni”.Secondo la sindacalista, “è una vittoria anche nei confronti di chi sul piano della produzione industriale, spesso, si fa distrarre da problemi di utili e di profitto e perde un pò di vista la relazione fondamentale con i propri dipendenti; perché il processo produttivo esiste in quanto esistono i lavoratori e le lavoratrici che riescono a farlo diventare anche positivo per l’azienda stessa”. “L’attenzione che abbiamo avuto è il giusto riconoscimento per l’impegno profuso. Le trattative si sono concentrate nelle ultime settimane sulle modalità di reintegro della lavoratrice, a cui è stata data la possibilità attraverso un distacco nella società consortile di cui Basell fa parte, ”per tutelarla sotto tutti i punti di vista”, spiega Almiento.L’auspicio – conclude la sindacalista - è che questa vicenda possa significare anche una nuova attenzione da parte di Basell verso il territorio brindisino per, magari, riuscire, attraverso la Regione, ad arrivare a un impegno maggiore sul territorio con un contratto di programma finalizzato al rilancio del settore chimico”.
Licenziata
Licenziata perché malata di cancro. Grazie al sindacato, l’azienda ritira il provvedimento“Siamo molto soddisfatti per come si è chiusa la vicenda. Non speravamo di arrivare a questo risultato. Evidentemente, la eco che tutta la vicenda aveva avuto a seguito della denuncia del sindacato, ha indotto l’azienda a un ripensamento”. Lo afferma la segretaria generale della Cgil di Brindisi, Michela Almiento, a proposito dell’accordo raggiunto con la multinazionale Lyondell Basell, che ha reintegrato Zoe (nome di fantasia), una lavoratrice, 52enne a cui era stato annunciato il licenziamento dopo che si era ammalata di cancro.“In realtà – precisa la sindacalista - il licenziamento non era mai stato notificato, ma la lavoratrice era stata sospesa dal 17 novembre. Si trattava dell’unico esubero della multinazionale che opera nel sito produttivo del petrolchimico dell’area industriale di Brindisi”. Grazie all’accordo, la lavoratrice ha ripreso il suo posto di lavoro.Prima del licenziamento, alla lavoratrice era stato offerto un indennizzo economico che però aveva rifiutato. “Sicuramente la trattativa è stata un pò complicata – continua Almiento -, ma l’impegno che abbiamo profuso tutti quanti, come organizzazione sindacale, insieme al nostro legale e con la stessa lavoratrice, era teso a garantire il posto di lavoro, attribuendo a quest’ultimo un valore essenziale della vita di una persona, soprattutto in un momento di grande fragilità. Abbiamo voluto richiamare l’attenzione di una azienda così importante, una multinazionale – precisa Almiento -, sul fatto che quell’unico licenziamento era una ingiustizia sulle spalle di una persona che in quell’azienda ha lavorato con proficuo per ben 25 anni”.Secondo la sindacalista, “è una vittoria anche nei confronti di chi sul piano della produzione industriale, spesso, si fa distrarre da problemi di utili e di profitto e perde un pò di vista la relazione fondamentale con i propri dipendenti; perché il processo produttivo esiste in quanto esistono i lavoratori e le lavoratrici che riescono a farlo diventare anche positivo per l’azienda stessa”. “L’attenzione che abbiamo avuto è il giusto riconoscimento per l’impegno profuso. Le trattative si sono concentrate nelle ultime settimane sulle modalità di reintegro della lavoratrice, a cui è stata data la possibilità attraverso un distacco nella società consortile di cui Basell fa parte, ”per tutelarla sotto tutti i punti di vista”, spiega Almiento.L’auspicio – conclude la sindacalista - è che questa vicenda possa significare anche una nuova attenzione da parte di Basell verso il territorio brindisino per, magari, riuscire, attraverso la Regione, ad arrivare a un impegno maggiore sul territorio con un contratto di programma finalizzato al rilancio del settore chimico”.