Coppie di fatto: tutelate per la prima volta in un contratto di lavoroE’ una vera e propria svolta. Chi mette su famiglia senza sposarsi né in Chiesa né civilmente potrà usufruire di un congedo retribuito di una settimana purché presenti un certificato che attesti lo stato di famiglia. E’ uno dei punti innovativi dell’accordo per il nuovo contratto integrativo aziendale alla Skf Industria, raggiunto, la notte scorsa, con tutti i sindacati metalmeccanici, all’Unione Industriale di Torino.L’intesa riguarda circa 3 mila dipendenti – 2 mila in provincia di Torino, gli altri a Bari, Cassino e Massa Carrara – di nove stabilimenti italiani del gruppo svedese che produce cuscinetti a sfera per auto e per tutto il settore industriale. Nell’accordo non si parla esplicitamente di coppie gay, ma poiché lo stato di famiglia può essere rilasciato a coloro che hanno una relazione omosessuale, non c’è nessuna ragione per credere che possano essere escluse. La tutela delle coppie di fatto non è il solo punto innovativo dell’accordo, sul quale voteranno nei prossimi giorni i lavoratori: è previsto un contributo di 400 euro all’anno per chi ha figli portatori di handicap, la possibilità di prestiti aziendali per acquistare la casa, l’auto o per spese mediche, permessi retribuiti per la malattia dei figli fino all’età di 8 anni, anticipo del Tfr senza giustificazioni. Anche dal punto di vista salariale l’intesa prevede un incremento salariale significativo, legato a indici di produttività, redditività e qualità: fra 350 e 400 euro all’anno in più se tutti gli obiettivi saranno raggiunti, oltre a quanto già previsto dal vecchio Premio di Risultato. Soddisfatta la Fiom, che tre anni fa non aveva firmato l’accordo Skf che introduceva la variabilità, a livello aziendale, degli aumenti del contratto nazionale: “E’ un’intesa importante, ricuce lo strappo e dimostra che è possibile fare accordi che prevedano miglioramenti per i lavoratori senza ridurre i diritti, e che lo si può fare unitariamente”, spiegano Federico Bellono e Edi Lazzi.
Coppie di fatto
Coppie di fatto: tutelate per la prima volta in un contratto di lavoroE’ una vera e propria svolta. Chi mette su famiglia senza sposarsi né in Chiesa né civilmente potrà usufruire di un congedo retribuito di una settimana purché presenti un certificato che attesti lo stato di famiglia. E’ uno dei punti innovativi dell’accordo per il nuovo contratto integrativo aziendale alla Skf Industria, raggiunto, la notte scorsa, con tutti i sindacati metalmeccanici, all’Unione Industriale di Torino.L’intesa riguarda circa 3 mila dipendenti – 2 mila in provincia di Torino, gli altri a Bari, Cassino e Massa Carrara – di nove stabilimenti italiani del gruppo svedese che produce cuscinetti a sfera per auto e per tutto il settore industriale. Nell’accordo non si parla esplicitamente di coppie gay, ma poiché lo stato di famiglia può essere rilasciato a coloro che hanno una relazione omosessuale, non c’è nessuna ragione per credere che possano essere escluse. La tutela delle coppie di fatto non è il solo punto innovativo dell’accordo, sul quale voteranno nei prossimi giorni i lavoratori: è previsto un contributo di 400 euro all’anno per chi ha figli portatori di handicap, la possibilità di prestiti aziendali per acquistare la casa, l’auto o per spese mediche, permessi retribuiti per la malattia dei figli fino all’età di 8 anni, anticipo del Tfr senza giustificazioni. Anche dal punto di vista salariale l’intesa prevede un incremento salariale significativo, legato a indici di produttività, redditività e qualità: fra 350 e 400 euro all’anno in più se tutti gli obiettivi saranno raggiunti, oltre a quanto già previsto dal vecchio Premio di Risultato. Soddisfatta la Fiom, che tre anni fa non aveva firmato l’accordo Skf che introduceva la variabilità, a livello aziendale, degli aumenti del contratto nazionale: “E’ un’intesa importante, ricuce lo strappo e dimostra che è possibile fare accordi che prevedano miglioramenti per i lavoratori senza ridurre i diritti, e che lo si può fare unitariamente”, spiegano Federico Bellono e Edi Lazzi.