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Caritas: UE, 2,5 milioni senza lavoro e in Italia ”triste” primato NeetNonostante alcuni segnali di ripresa, “gli effetti della crisi appaiono ancora molto forti e persistenti”. Lo sottolinea Caritas Europa in un Rapporto nel quale rileva che nell’Unione a 28 sono più di 25 milioni i cittadini privi di lavoro (8,4 mln in più rispetto al dato pre-crisi del 2008). “Le persone più colpite – ricorda Caritas – sono quelle con bassi livelli di istruzione e i giovani. Aumenta la disoccupazione di lungo periodo”.  Per l’Italia “triste primato” dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano.In tema di povertà e di esclusione sociale, Caritas evidenzia “un’Europa due velocità”: alla fine del 2013 il 24,5% della popolazione europea (122,6 milioni di persone, un quarto del totale) era a rischio di povertà o esclusione sociale, 1,8 milioni in meno rispetto al 2012. Nei sette Paesi considerati più vulnerabili a seguito della crisi lo stesso fenomeno coinvolge il 31% della popolazione. L’Italia si posiziona su valori intermedi (28,4%), mentre il valore più elevato si registra in Romania (40,4%).Dal 2012 al 2013 la povertà “assoluta” è diminuita di poco: dal 9,9 al 9,6% della popolazione nell’Ue a 28 Stati. Tra i Paesi deboli, il fenomeno è “allarmante” (14,9% nel 2013) – sottolinea il Rapporto della Caritas – con punte massime in Romania (28,5%) e in Grecia (20,3%). In Italia la “deprivazione materiale grave” colpisce il 12,4% della popolazione.    Il numero di persone che vive in famiglie quasi totalmente prive di lavoro è aumentato in tutti i sette Paesi europei considerati dal Rapporto di Caritas: erano il 12,3% nel 2012 e sono diventate il 13,5% nel 2013.