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Pensioni


 Pensioni: Brambilla, da Fornero classico errore da professori
"Gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Fornero si avvicinano molto ai 4,8 miliardi di euro. Questa la cifra che il governo dovrà trovare per rimborsare meno di 5,3 milioni di pensionati. Questo errore compiuto dalla Fornero, come quello sugli esodati, è il classico errore da professori, di chi ha in tasca la verità e di chi non ha voluto ascoltare le voci che le dicevano che era una manovra sbagliata". Lo dice a Labitalia Alberto Brambilla, già sottosegretario al ministero del Welfare con delega alla previdenza sociale, docente all'Università Cattolica di Milano e tra i massimi esperti italiani di pensioni, aggiungendo: "E non finisce qui, perché a settembre andrà al vaglio della Consulta il ricorso contro il contributo di solidarietà deciso dal governo Letta".Brambilla è stato anche presidente del Nucleo di valutazione della spesa pensionistica presso il ministero del Lavoro, task force che aveva un compito di monitoraggio, e che è stata chiusa nel 2012 (tra i componenti c'erano anche Gianni Geroldi, Antonio Golini e Carlo Dell'Aringa). E da quella presidenza Brambilla si era dimesso in aperta polemica proprio con il ministro Fornero."Proprio noi del nucleo avevamo, tra le altre cose, avvertito il ministro, di non fare questa scelta di bloccare l'indicizzazione solo a una parte di pensionati perché la cosa non sarebbe passata. Ma lei ci ha messo solo nelle condizioni di presentare le dimissioni", ricorda Brambilla. Adesso si apre un problema consistente nei conti pubblici italiani. "La cifra più vicina al vero è quella ipotizzata dall'Avvocatura dello Stato cioè 4,8 miliardi. Forse con qualcosa in più perché -dice Brambilla- la rivalutazione andrà calcolata su un assegno che nel 2014 aveva già avuto un piccolo incremento per effetto dell'inflazione. Ma si tratta di cifre minime".Adesso per rimediare a questo ennesimo ''buco'' nelle finanze pubbliche Brambilla lancia una proposta, la stessa che presenterà presto a Poletti. "Dobbiamo fare delle misure efficaci e al contempo -premette- fornire alla Corte delle motivazioni valide al nostro operato". "Attualmente - ricorda - siamo in un sistema previdenziale a ripartizione (se le entrate contributive non sono sufficienti, la spesa pensionistica è coperta con altri trasferimenti dalla fiscalità generale, ndr). Nel 2013 l'Inps ha evidenziato un buco da 25 miliardi, nel 2014 le cose sono andate peggio perché abbiamo perso circa 1 milione di posizioni attive. Occorre, dunque, mettere in sicurezza il sistema pensionistico e per farlo, devo per forza incentivare l'occupazione, aumentando così i lavoratori attivi". Per fare questo, spiega Brambilla, "è dimostrato che funziona una leva fiscale, un abbassamento del costo del lavoro che in Italia è molto alto". "Ma questo vantaggio fiscale - precisa - deve essere permanente e non sporadico".Alberto Brambilla è anche promotore dell'iniziativa "Itinerari previdenziali" che promuove lo sviluppo e la conoscenza del sistema previdenziale. L'edizione di quest'anno come gli altri anni, vedrà la partecipazione dei patronati del Cepa. L'Inca sarà presente ad un convegno sulla legalità che si terrà a Napoli il 14 maggio p.v..