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Patronati


 Tagli ai Patronati - Piemonte, una catastrofe che deve essere evitataLa rete dei patronati CePa Acli, Inas, Inca, Ital è presente in Piemonte con: - 327 dipendenti;- 191 uffici in Piemonte (in tutti i       capoluoghi di provincia e nei maggiori comuni);- 3.800 ore alla settimana di apertura al pubblico. La rete fornisce assistenza e tutela sociale a tutti i cittadini italiani e stranieri su 92 tipologie di servizi che abbracciano tutto l'arco della vita, dalla maternità anticipata ai ratei di pensione post‐mortem e che in particolare consentono di accompagnare le persone nei momenti più difficili della propria vita, per situazioni legate al lavoro, alla salute, alla malattia, alla famiglia, garantendo di vedere realizzati in concreto i propri diritti.Nel 2014 sono state patrocinate in Piemonte circa 530.000 istanze nei confronti dell'Inps Inps - Inail - ex Inpdap - Ministero degli interni riguardanti: sostegno al reddito, immigrazione, socioassistenziale,previdenza, danni da lavoro, assistenza giudiziaria e medico legale.Di queste 530.000 istanze inoltrate agli enti, solo il 23 % è finanziato dal Fondo patronati, mentre ilrestante 77 % non lo è, pur mantenendo l'obbligo di gratuità del servizio da parte del patronato.Cosa prevede il ddl della legge di stabilità 2016 (maxiemendamento, comma 344):- la decurtazione del fondo per l'esercizio finanziario dello Stato dell'anno 2016 di 28 milioni (la Legge di Stabilità 2015 aveva già tagliato il suddetto Fondo per 35 milioni di euro). Tale disposizione è palesemente incostituzionale (come la precedente dello scorso anno) in quanto sottrae uno specifico gettito contributivo previdenziale obbligatorio previsto per il finanziamento del Fondo Patronati per dirottarlo arbitrariamente e farlo affluire nel Bilancio dello Stato convertendolo in un vero e proprio prelievo fiscale;- la diminuzione dell'acconto dal 72% (prima della Legge di Stabilità 2015 era fissato all'80 %) al 65 %per l'esercizio finanziario dello Stato dell'anno 2017. Si evidenzia che l'acconto al quale si riferisce ladisposizione non è inerente a somme erogate ai Patronati per attività da svolgere nell'anno di erogazione dell'acconto stesso, ma trattasi di anticipazione a rimborso per attività già svolte;- l'abbattimento dell'aliquota di prelevamento dallo 0,207% (prima della Legge di Stabilità 2015 erafissata allo 0,226%) allo 0,193% a partire dal gettito contributivo dell'anno 2015. L'effetto di questadisposizione è quello di ridurre in maniera consistente e permanente il finanziamento dei Patronati.La rete nazionale dei nostri patronati ha portato un risparmio annuo a favore dello Stato di circa 665 milioni di euro a livello nazionale. La "razionalizzazione" che ha prodotto per l'Istituto un'importante riduzione dei costi, è stata resa possibile proprio dalla rete dei Patronati i quali hanno svolto un ruolo da un lato di supplenza sul territorio, vista la diminuzione degli uffici e del personale INPS e, dall'altro, di intermediazione tra i cittadini e l'Istituto.L'importanza e la rilevanza dell'attività dei Patronati è provata oggettivamente dalla percentuale nazionale delle domande di prestazioni previdenziali, sociali ed assistenziali istruite dai Patronati e trasmesse in via telematica pari all'82,12% di tutte le domande presentate all'INPS, mentre solo il 17,88% delle domande sono presentate direttamente dai cittadini o da altri intermediari.I Patronati sono inoltre soggetti fondamentali per l'assistenza e la tutela delle fasce più deboli dei cittadini come dimostrano i dati degli interventi realizzati nel 2014 solo in Piemonte dalla rete CePa.Tra le varie tipologie di interventi effettuati dalla rete dei Patronati vi sono state ben 32.379 le domande di pensione; 22.634 assegni familiari; 16.043 maternità; 61.308 disoccupazioni; 13.084 mobilità; 35.770 immigrazione; 5.338 domande di infortuni e malattie professionali; 42.812 riconoscimenti dello stato di handicap o di inidoneità al servizio; 1.785 prestazioni accessorie per handicap; 23.712 rilascio Cud Inps; 16.694 ricostituzioni di pensioni.Deve quindi esserci la consapevolezza che questa entità di tagli è una catastrofe per tutti i cittadini in quanto non permette nessuna riorganizzazione dei patronati, salvo drastiche riduzioni di personale e delle strutture.Faremo in modo che anche tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, gli enti previdenziali, le forze politiche e chi dovrà votare questa legge in via definitiva sappiano della grande responsabilità che si assumono e della grave conseguenza che questo atto può determinare.