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Domani saranno 12 anni senza il nostro angelo


26 aprile 1995. Nel duomo di Salerno si celebra il funerale di un ragazzo di 23 anni: Andrea Fortunato, terzino sinistro della Juventus. Alla funzione assistono dirigenti, allenatore e giocatori. Per tutti parla Gianluca Vialli...
La storia di Andrea Fortunato e' uguale a quella di tanti giovani calciatori, fino a un certo punto. Un ragazzo folle, bello, pieno di grinta e di talento, davanti al quale si e' aperto un mondo dorato...
Nell'estate del '93 Andrea festeggia il suo trasferimento alla Juventus. A 21 anni ha indosso la maglia numero 3, quella che un tempo apparteneva al grande Antonio Cabrini. A questa maglia Andrea e' arrivato grazie ad una grande forza di volonta' e a uno spirito competitivo che aveva fin da bambino, quando ancora non sapeva quale fosse lo sport della sua vita.
Spirito competitivo ma anche animo giocoso e un grande senso del gruppo... Andrea esordisce in serie A nel '92 con il Genoa... Tra i grifoni, le sue doti di calciatore si manifestano appieno, doti che convincono i dirigenti bianconeri ad acquistarlo l'estate successiva... Andrea percorre la fascia sinistra decine di volte, difende, contrasta, poi va in avanti, crossa e quando puo' entra nell'area avversaria. E' generoso e gioca per la squadra. Il sogno si e' avverato: Andrea e' una delle rivelazioni del calcio italiano...
Un altro importante riconoscimento e' la convocazione nella nazionale di Arrigo Sacchi, con cui contro l'Estonia Andrea gioca la sua partita azzurra. Tutto sembra perfetto, ma e' qui che un'ombra si allunga all'improvviso sulla sua vita e trasforma una favola felice in una terribile tragedia... Andrea si fa visitare ma tutto sembra normale. Il suo rendimento pero' continua a peggiorare. Si sottopone ad ulteriori esami medici e il risultato e' agghiacciante: leucemia! Andrea viene ricoverato a Torino per le prime terapie, poi si trasferisce a Perugia per il trapianto di midollo osseo. Lo spirito di Andrea e' forte e l'intervento sembra riuscito, ma il suo fisico e' ormai duramente provato. Si sveglia una mattina con la febbre e in pochi giorni una polmonite lo porta via...
I compagni di nazionale apprendono la notizia mentre sono a Vilnius alla vigilia di una partita contro la Lituania. Prima di giocare si osserva un minuto di silenzio in sua memoria. Poche settimane dopo la Juventus festeggia il suo 23° scudetto... 23 come gli anni che aveva Andrea... Si dice che colui che muore giovane sia piu' caro agli dei. Forse e' cosi'. E ora Andrea sta veramente correndo felice da qualche parte dietro un pallone... A chi lo ha amato resta il suo ricordo...
[fonte: "Sfide"]